Si è spento a 77 anni una delle voci storiche dello sport italiano. Figlio di Mario, ha contribuito a raccontare l’epoca d’oro del ciclismo, oltre ad essere voce storica di “Tutto il Calcio minuto per minuto”.
La storia del ciclismo classico l'aveva dipinta con un frase celebre suo padre, Mario, raccontando la Cuneo Pinerolo del Giro del 1949. Lui, raccogliendo il testimone paterno, ha raccontanto con umanità e sensibilità la storia del ciclismo ai tempi di Merckx. Claudio Ferretti si è spento giovedì 21 maggio a Roma, aveva 77 anni. Lo rende noto l'Azienda di Viale Mazzini che ne ricorda la competenza, la passione e la grande professionalità che lo hanno contraddistinto come grande esempio di giornalista del Servizio Pubblico.
Entrato in Rai nel 1963, viene assunto vincendo il concorso per radiotelecronisti del 1968. Negli anni 70 e 80 è una delle voci più popolari della trasmissione "Tutto il calcio minuto per minuto", sostituendo anche talvolta alla conduzione Roberto Bortoluzzi. Ferretti segue calcio, atletica, pugilato (sua la radiocronaca del primo match tra Benvenuti e Monzon), ma il ciclismo gli resta sempre nel cuore: dalla motocicletta racconta la sfida finale tra Bertoglio e Galdos, sullo Stelvio, durante l’ultima tappa del Giro d’Italia del 1975, e poi torna al Giro dal 1998 al 2000 come conduttore del Processo alla Tappa, inventato da Sergio Zavoli.
Nel 1988 passa alla televisione, conduce il TG3 e successivamente programmi come "È quasi goal" (con Sandro Ciotti), "Anni azzurri", "Telesogni" e "L’una italiana".
Nella foto Claudio Ferretti insieme al gruppo di Tutto il calcio minuto per minuto con Ciotti, Giobbe e Ameri.