È uscito l’ultimo numero di “Lancillotto e Nausica”, la rivista di critica e storia dello sport intenta a coniugare sport e cultura.
Il fascicolo, a carattere monografico, reca il titolo L’epopea del ciclista, essendo dedicato per intero allo sport della bicicletta.
Il racconto epico delle gesta degli eroi in bici è uno degli elementi costitutivi della fortuna popolare che questo sport ha sempre avuto. La valorizzazione della sua storia, intesa non solo come successione di record, ma come capacità di costruire campioni mitici, in quanto fuori dal tempo, eppure umani, in quanto legati alla loro epoca, rappresenta tutto il fascino che il ciclismo è ancora capace di emanare.
Nella lunga, articolata, intervista di apertura, il Presidente della Federazione Renato Di Rocco, traccia un confine fra una sorta di età degli eroi, in cui il suo sport era il più popolare in Italia, e un’altra in cui si è trovato a rincorrere quelle risorse che sembrano destinate ad altri sport più sulla cresta dell’onda. Per cui Di Rocco descrive la continua necessità di ridefinire il ruolo della Federazione di fronte alle dure necessità di ordine economico, ai conflitti generati dal dramma del doping, alla perdita di popolarità rispetto ad altri sport, ma rivendica con orgoglio i successi agonistici e soprattutto quelli etici direttamente derivanti dallo spirito di questo sempre amatissimo sport, quali lo stile di vita e il modo di sviluppare la socialità.
E in fondo le affermazioni del Presidente Di Rocco si ritrovano con quelle riportate nella bella intervista ad Alfredo Martini (l’ultima rilasciata), quando, soffermandosi a indicare quello che per lui è il senso generale delle cose, lo storico CT azzurro ricorda che se due ciclisti, i quali ignorano tutto l’uno dell’altro, comprese le differenze sociali, si ritrovano per le strade in allenamento, dopo un chilometro pedalato insieme cominciano a comportarsi da vecchi amici, e dunque, finisce con l’affermare il grande Alfredo, “il ciclismo è lo sport che sa dare del tu”.
Nel numero:
Oltre la gara. Intervista a Renato Di Rocco. 10 luglio 2014, di Adolfo Noto
Epopea adversus Epo: 1. Noterelle e suggestioni intorno all’intervista (Adolfo Noto); 2. Il mito che cambia (Aldo Russo)
L’eroe silenzioso. Gino Bartali, Giusto tra le nazioni, di Lauro Rossi
Pirata per antonomasia. Pantani, scalatore all’eccesso, di Daniele Marchesini
Vincitore a tutti i costi. Lance Armstrong confessa l'Epo, di Oprah Winfrey (con un “Antefatto” di Albert Londres che intervista i fratelli Henri e Francis Pélissier il 27 giugno 1924)
La XX Settembre. Da Roma a Napoli e ritorno: la proletarizzazione del ciclismo muove da Porta Pia, di Marco Impiglia
Quell’infernale Giro d’Italia del 1914. Gli otto gironi dei diavoli volant, di Maurizio Brilli
La strada del coraggio. Ciclisti e partigiani, di Sergio Giuntini
Meno male che c’era Coppi. Il ciclismo italiano nei primi difficili anni del dopoguerra. di Francesca Mazzarini
Quando ci si arricciava le maniche. Colloquio con Alfredo Martini, di Francesca Mazzarini
Lo Zen e l’arte del surplace. Correre da fermi (e parlarne con Sante Gaiardoni), di Luciano Minerva
La fatica insegna. Le vita nascoste degli insostituibili, di Rocco Ruggiero
Ciak, si pedala! L’epopea cinematografica del ciclista “all’italiana”, di Antonio Valerio Spera
I prodromi di un Giro. Re, regine, principi e principesse, così nacque il Tour de France nel 1564, di Lauro Rossi
Il racconto degli inizi. Frammenti d’autore: Monaldo Leopardi, Vituperio della draisina; Giovanni Pascoli, La bicicletta; Escodamé (Michele Leskovic), Gambe = bielle; Orio Vergani, Il “girino” è della razza dei vandali; Vittorio Varale, Una maschera di fango e di ghiaccio; Gianni Brera, Con “Gira” e “Tano”
Club Sportivo LYS A.S.D –Point Saint Martin (1905), di Roberto Belluco
Ciclistica Centese A.S.D. – Cento (1911), di Alberto Proni
Informazioni per l’acquisto del fascicolo: Lancillotto e Nausica – critica e storia dello sport – Anno XXX n. 3, 2013 – ISSN0393-5884 – € 18,00 [Il numero, formalmente appartenente all’annata 2013, è stato pubblicato nel 2016].
IBAN: IT 70 C 07601 03200 000073483000 – intestato a: Coop. Lancillotto e Nausica, via Selci in Sabina 14, 00199 Roma.
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