Dopo il rosso in bilancio di 4.000.000 milioni di euro in due anni ripianato solo dal tesoretto lasciato dalla gestione precedente, qualcuno ci sa dire come sarà il bilancio al 31 dicembre 2024 ?

BUONA DOMENICA. A Luca Botta, giudice di gara della federciclismo, presidente del collegio di giuria, che con mio Figlio Giovanni morto, steso a terra sull’asfalto, a 144 metri dalla linea di arrivo, emette un comunicato con su scritto nulla da segnalare. A Giulia Fassina, giudice di gara della federciclismo, che dichiara il falso ai Carabinieri di Castelnuovo Scrivia e quindi si ripete, in maniera ancora più orrenda, disumana ed agghiacciante, avanti alla procura federale della federciclismo. Ai Carabinieri di Castelnuovo Scrivia che quel giorno, di fronte ad un evento mortale, non svolgono nessuna attività d’indagine, liquidando la faccenda con un rapporto di una paginetta e mezza ove scrivono essersi trattato di una caduta autonoma. A Piero Angelo Cisi, vice presidente del GS Bassa Valle Scrivia, società organizzatrice quella corsa ciclistica mortale (nonché vice sindaco di Alzano Scrivia), che dichiara il falso ai giornali circa la lunghezza della transennatura, allo scopo di depistare le indagini, affermando che le transenne erano posizionate a 180 metri dalla linea di arrivo. A Ennio Ferrari, presidente del GS Bassa Valle Scrivia, che dichiara di non essersi mai occupato della sicurezza dell’ultimo chilometro di quella corsa ciclistica mortale. Al GS Bassa Valle Scrivia che, assistito dall’avvocato Gaia Campus di Roma (componente della commissione nazionale elettorale della federciclismo), tramite quest’ultima, produce documentazione falsa relativa alla sicurezza di quel percorso di gara nel giudizio svoltosi avanti alla corte sportiva di appello della federciclismo. Alla struttura tecnica del comitato regionale Piemonte della federciclismo che approva, dalla sera alla mattina, il programma di gara di quella corsa ciclistica mortale, senza i documenti relativi alla sicurezza, obbligatoriamente previsti dal regolamento tecnico. Alla procura federale della federciclismo, capeggiata dall’avvocato Nicola Capozzoli di Roma, con i componenti avvocato Ida Blasi di Roma e avvocato Giovanni Petrella di Santa Maria Capua Vetere, che ha insabbiato la vicenda relativa alla morte di mio Figlio Giovanni, andando sin da subito a braccetto con la procura della repubblica di Alessandria verso l’archiviazione, e che da ultimo, per evitare il rinvio a giudizio da parte della procura della repubblica di Roma, ha riaperto le indagini in sede sportiva su circostanze già conosciute. Alla procura generale dello sport del CONI, capeggiata dal prefetto Ugo Taucer, che ha assistito impassibile a questo scempio. A Roberto Sgalla, esponente apicale della federciclismo ed anche consulente del pubblico ministero di Alessandria Andrea Trucano il quale all’esito di quella consulenza fuorviante e contraddetta da elementi oggettivi, archivia la morte di mio Figlio Giovanni. All’avvocato Nuri Venturelli di Roma, legale storico della federciclismo, che ha tentato d’imbrogliare le carte anche davanti al giudice civile del tribunale di Alessandria che però ha sentenziato, in via definitiva, statuendo che la federciclismo ha ammazzato mio Figlio Giovanni. Al professor Renato Balduzzi padrino della corsa ciclistica dov’è morto mio Figlio Giovanni. Alla procura della repubblica di Alessandria, capeggiata dal dottor Enrico Cieri che, nonostante i molteplici ed inequivocabili elementi, travisando la realtà, ricorrendo ad aberrazioni giuridiche fondate su menzogne, omettendo attività d’indagine ed altro, si ostina ad archiviare la morte di un ragazzo innocente di 22 anni, dove sono coinvolti personaggi eccellenti, senza celebrare un giusto Processo per accertare la Verità ed assicurare davvero la Giustizia. #presidentedellarepubblica #mattarella #ministrodellagiustizia #nordio #consigliosuperioredellamagistratura #ministrodellosport #abodi #federciclismo #procuradellarepubblica #magistrati #avvocati #veritaegiustiziapergiovanniiannelli #giustiziapergiovanni Giustizia per Giovanni - 𝕊𝕚𝕔𝕦𝕣𝕖𝕫𝕫𝕒 𝕡𝕖𝕣 𝕥𝕦𝕥𝕥𝕚 GIUSTIZIA PER GIOVANNI