E’ fondamentale comprendere le distinzioni tra il ruolo di “socio” e quello di “tesserato”. Queste due qualifiche rappresentano rapporti giuridici profondamente diversi tra l’ente sportivo e il soggetto che frequenta le attività o la sede del sodalizio. Questa distinzione assume particolare importanza alla luce della Riforma dello Sport Dilettantistico del 2024, che ha introdotto nuove regole e chiarimenti su questi aspetti cruciali, al fine di garantire una maggiore trasparenza e tutela per tutti i soggetti coinvolti.
Il Socio: Diritti e Doveri
Il socio è una persona che presenta formalmente la domanda di iscrizione all’associazione, secondo le modalità e i termini previsti dallo statuto sociale. Una volta approvata la richiesta di iscrizione dal consiglio direttivo o dall’organo competente, il soggetto diventa a tutti gli effetti socio dell’ente, acquisendo una serie di diritti e doveri conseguenti a tale status.
Un socio gode di diversi privilegi fondamentali, tra cui:
- Diritti di voto attivi e passivi: può partecipare alle assemblee dell’associazione e votare sulle decisioni importanti, oltre a poter candidarsi per ricoprire cariche sociali negli organi direttivi.
- Accesso ai libri sociali: ha il diritto di visionare i libri e i documenti ufficiali dell’associazione, come il libro dei soci, il libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’assemblea, il libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio direttivo, e il libro dei verbali delle riunioni degli altri organi sociali.
- Frequentazione dei locali: può frequentare liberamente i locali e le strutture dove l’associazione svolge le proprie attività, nel rispetto delle regole interne.
È importante sottolineare che il socio non è necessariamente anche un tesserato, come nel caso di un socio simpatizzante o di una persona che non pratica attività sportiva in modo attivo, ma desidera semplicemente far parte del sodalizio e condividerne gli obiettivi e le attività associative.
Il Tesserato: Adesione alle Federazioni e Pratica Sportiva
Il tesseramento, d’altra parte, consente a un soggetto di aderire formalmente a una Federazione Sportiva Nazionale (FSN), un Ente di Promozione Sportiva (EPS) o una Disciplina Sportiva Associata (DSA), al fine di praticare una o più discipline sportive sotto l’egida di tali enti.
Il tesseramento ai fini della pratica sportiva avviene nella maggior parte dei casi tramite un’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) o una Società Sportiva Dilettantistica (SSD) affiliate alle rispettive FSN, EPS o DSA. Tuttavia, non è necessario che la persona tesserata sia anche socia dell’associazione sportiva, a meno che non sia esplicitamente previsto dalla normativa interna della FSN, EPS o DSA di riferimento.
Il tesserato, nel caso in cui non abbia anche la qualifica di socio, non partecipa alle assemblee e non gode dell’elettorato attivo e passivo all’interno dell’associazione. Ciononostante, il contributo economico da lui versato ai fini della partecipazione alle attività sportive statutariamente previste costituisce un ricavo non commerciale per il sodalizio, senza che vi sia alcun vincolo associativo formale.
La Riforma dello Sport e i Diritti dei Tesserati
La Riforma dello Sport, tramite l’articolo 15, interviene precisando che il tesserato ha diritto di partecipare all’attività e alle competizioni organizzate dalla FSN, dalla DSA, dall’EPS di appartenenza dell’associazione o dalla società sportiva cui è associato. Inoltre, ove in possesso dei requisiti previsti, il tesserato può concorrere a ricoprire cariche negli organi direttivi di tali enti e partecipare alle assemblee degli organi consiliari, secondo le previsioni statutarie e regolamentari specifiche.
Questo significa che le ASD e le SSD possono erogare i propri corsi, lezioni o organizzare competizioni e gare nel rispetto delle norme statutarie, sia nei confronti dei propri soci che dei tesserati al medesimo ente di affiliazione, anche nel caso in cui la persona sia già in possesso della tessera rilasciata da un altro sodalizio affiliato allo stesso ente.