In occasione di un convegno realizzato sabato 13 aprile il Comitato provinciale di Treviso ha rilanciato la candidatura per l’importante certificazione rilasciata dall’UCI
Riparte da Treviso, e in particolar modo dall’Auditorio Sant’Artemio, la rincorsa verso il riconoscimento da parte dell'Unione Ciclistica Internazionale del Bike City Label – Bike City Region, certificazione che l'UCI rilascia a territori che pongono particolare attenzione nel promuovere il ciclismo a tutti i livelli, dalle competizioni d'élite all'uso della bicicletta come attività ricreativa e mezzo di trasporto, sostenibile e green. Ad oggi solo 26 comuni o regioni nel mondo si possono forgiare di questo riconoscimento. In Italia solo la Val di Sole possiede questa certificazione.
Ad aprire il convegno è stato il padrone di casa il presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon, che ha ribadito l'interesse della provincia alla certificazione e l’importanza che la stessa può portare al turismo e al territorio. A sostenere con numeri importanti questa tesi ci ha pensato l’assessore regionale Federico Caner che ha ricordato l’incremento turistico avvenuto nel 2023 in Veneto grazie alle numerose iniziative, anche ciclistiche, sostenute dalla Regione.
Intervento importante è stato anche quello del consigliere regionale Alberto Villanova, che ha evidenziato il perché nel 2024 la Regione Veneto è Regione Europea dello Sport. Ha ricordato i numerosi investimenti che la stessa ha in cantiere riguardanti la ciclabilità e la mobilità sostenibile, i percorsi ciclabili in via di realizzazione e l'importanza che questi ricoprono per uno sviluppo sostenibile.
Sono poi intervenuti il sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra, che ha fatto il punto sul Velodromo e sulla necessità che tutti facciano l’ultimo sprint perché diventi realtà. Così, ragionando di ciclabilità, non passa inosservato il nuovo "piano bici PARFUM" esposto dal sindaco di Treviso Mario Conte: «L'abbiamo presentato ragionando come "area vasta", collegando i comuni fra loro. Un progetto in linea con i dettami europei a livello ambientale: siamo fiduciosi. Da uno studio legato al Pums (Piano urbano mobilità sostenibile) è emerso che il 60% degli automobilisti di Treviso utilizza l'auto per percorrere appena 2,8 km al giorno. Distanza che potrebbe essere coperta tranquillamente in bici o a piedi: serve un cambio culturale».
Markus Lobis, dell’azienda Kyklos di Bolzano, ha presentato le numerose iniziative adottate da parecchie città mondiali per ridurre l'utilizzo della auto in città e renderle accessibili e ciclabili. Intervento preciso e che ha catturato l’attenzione dei presenti su come si possa prendere una direzione diversa dall’attuale, pensando ad una mobilità differente.
Molto sentito anche l’intervento di Antonella Stellitano che ricordato la storia del ciclismo a Treviso e provincia. Un racconto che affonda le radici dal 1800 ricca di campioni, società e velodromi, già presenti al Treviso fin dai primi anni del 900.
A concludere la mattinata è intervenuta Daniela Isetti membro dell’ UCI, che ha spiegato nel dettaglio cosa è UCI Bike Label, come UCI Bike Label può contribuire ad incrementare il turismo e quali vantaggi la stessa certificazione può avere sul territorio e sulle numerose manifestazioni ciclistiche presenti nella marca trevigiana.
Presenti in sala anche il delegato Coni Mario Sanson, il liceo Flaminio di Vittorio Veneto, Fausto Bosa presidente di confartigianto Imprese Asolo – Montebelluna, Lorenzo Negro dell’Università Ca Foscari di Venezia, Paolo Manfredi Manager Digital Economy Confartigianato Imprese e Fabrizio Cazzola consigliere della Federazione Ciclistica Italiana.
Il presidente del Comitato provinciale FCI di Treviso Giorgio Dal Bo ha concluso la giornata. Dal Bo ha espresso enorme felicità per massiccia adesione all’iniziativa: “Mi sento molto fiducioso che questo sarà l’anno giusto. Il mondiale Gravel ci ha dato la spinta per ripresentare la candidatura e grazie al sostegno di tutte le autorità, della Regione Veneto, dei comuni e della Federazione Ciclistica Italiana sono sicuro che a settembre riceveremo questo importante riconoscimento.”
L'obiettivo di UCI a lungo termine è quello di sviluppare una rete di UCI Bike Cities, creando esempi in tutto il mondo di come le città possano massimizzare l'impatto dello sport per contribuire a creare città migliori e più sicure per tutti, indipendentemente dalla loro età, dal livello di forma fisica o dall'attività ciclistica.