Azione decisa nella discesa del Port de Balès e cavalcata solitaria sul col de Peyresourde e fino a Loudenvielle. Yates difende con i denti la gialla ma l’uomo più in forma appare Roglic.

Ci sono salite che fanno la storia del ciclismo, il cui nome incute rispetto. Il col de Peyresourde è una di queste. Nell'ottava tappa che si è conclusa a Loudenvielle la corsa è esplosa proprio sulla salita finale dello storico colle.

Non ha portato grandi sconvolgimenti in classifica, ma alcune cose importanti le ha dette. Ma prima di raccontarle la cronaca merita di ricordare il vincitore di tappa, Nans Peters, che ha compiuto la sua piccola grande impresa costruita soprattutto lungo la discesa del Port de Balès allorquando ha staccato inesorabilmente Zakarin. Il gruppo dei migliori veleggiava indietro, a circa 10'. Inutile il tentativo del russo di recuperare sul col de Peyresourde quanto perso in discesa.

Dicevamo dei primi verdetti di questo Tour de Franca. Pinot saluta ogni velleità di classifica. I commentantori addirittura anche per il futuro: non pare in grado di reggere una grande corsa a tappe. La sua crisi è di quelle che fanno male. Nizzolo e Rosa, per quanto riguarda l'Italia, abbandonano la corsa.

Altro verdetto riguarda la Jumbo Visma: Dumoulin cede nell'ultima salita mentre Roglic appare il gatto che gioca con il topo quando va a prendere con irrisoria facilità tutti quelli che evadono. A cominciare dal talento suo connazionale Pogacar, che tenta una prima volta di staccare tutti per recuperare lo svantaggio di ieri. La sua azione fa male soprattutto a Bernal e Yates, che perdono le ruote (altro importante indicazione per il futuro). Non a Roglic e Quintana (chi si rivede!).

Al secondo scatto di Pogacar Roglic non risponde. A noi sembra più per "amor di patria" che per stanchezza. Infondo il ragazzotto della UAE Team Emirates veleggiava ancora abbastanza lontano in classifica e certe alleanze possono essere utili nel proseguo della corsa. Alla fine, dopo le fiamme del Peyresourde però la classifica non cambia.

In pratica questa tappa ci dice che l'uomo da battere in questo Tour è lo sloveno Roglic che ha, almeno per ora, chiarito le gerarchie nella sua squadra, anche se è rimasto troppo presto sguarnito dei suoi colonnelli. Sarà così anche nella seconda e terza settimana?

Antonio Ungaro


Federciclismo

Federazione Ciclistica Italiana





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Tour de France - Impresa di Peters

Azione decisa nella discesa del Port de Balès e cavalcata solitaria sul col de Peyresourde e fino a Loudenvielle. Yates difende con i denti la gialla ma l'uomo più in forma appare Roglic.

Azione decisa nella discesa del Port de Balès e cavalcata solitaria sul col de Peyresourde e fino a Loudenvielle. Yates difende con i denti la gialla ma l'uomo più in forma appare Roglic.

Ci sono salite che fanno la storia del ciclismo, il cui nome incute rispetto. Il col de Peyresourde è una di queste. Nell'ottava tappa che si è conclusa a Loudenvielle la corsa è esplosa proprio sulla salita finale dello storico colle.

Non ha portato grandi sconvolgimenti in classifica, ma alcune cose importanti le ha dette. Ma prima di raccontarle la cronaca merita di ricordare il vincitore di tappa, Nans Peters, che ha compiuto la sua piccola grande impresa costruita soprattutto lungo la discesa del Port de Balès allorquando ha staccato inesorabilmente Zakarin. Il gruppo dei migliori veleggiava indietro, a circa 10'. Inutile il tentativo del russo di recuperare sul col de Peyresourde quanto perso in discesa.

Dicevamo dei primi verdetti di questo Tour de Franca. Pinot saluta ogni velleità di classifica. I commentantori addirittura anche per il futuro: non pare in grado di reggere una grande corsa a tappe. La sua crisi è di quelle che fanno male. Nizzolo e Rosa, per quanto riguarda l'Italia, abbandonano la corsa.

Altro verdetto riguarda la Jumbo Visma: Dumoulin cede nell'ultima salita mentre Roglic appare il gatto che gioca con il topo quando va a prendere con irrisoria facilità tutti quelli che evadono. A cominciare dal talento suo connazionale Pogacar, che tenta una prima volta di staccare tutti per recuperare lo svantaggio di ieri. La sua azione fa male soprattutto a Bernal e Yates, che perdono le ruote (altro importante indicazione per il futuro). Non a Roglic e Quintana (chi si rivede!).

Al secondo scatto di Pogacar Roglic non risponde. A noi sembra più per "amor di patria" che per stanchezza. Infondo il ragazzotto della UAE Team Emirates veleggiava ancora abbastanza lontano in classifica e certe alleanze possono essere utili nel proseguo della corsa. Alla fine, dopo le fiamme del Peyresourde però la classifica non cambia.

In pratica questa tappa ci dice che l'uomo da battere in questo Tour è lo sloveno Roglic che ha, almeno per ora, chiarito le gerarchie nella sua squadra, anche se è rimasto troppo presto sguarnito dei suoi colonnelli. Sarà così anche nella seconda e terza settimana?

Antonio Ungaro


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Azione decisa nella discesa del Port de Balès e cavalcata solitaria sul col de Peyresourde e fino a Loudenvielle. Yates difende con i denti la gialla ma l'uomo più in forma appare Roglic.

Ci sono salite che fanno la storia del ciclismo, il cui nome incute rispetto. Il col de Peyresourde è una di queste. Nell'ottava tappa che si è conclusa a Loudenvielle la corsa è esplosa proprio sulla salita finale dello storico colle.

Non ha portato grandi sconvolgimenti in classifica, ma alcune cose importanti le ha dette. Ma prima di raccontarle la cronaca merita di ricordare il vincitore di tappa, Nans Peters, che ha compiuto la sua piccola grande impresa costruita soprattutto lungo la discesa del Port de Balès allorquando ha staccato inesorabilmente Zakarin. Il gruppo dei migliori veleggiava indietro, a circa 10'. Inutile il tentativo del russo di recuperare sul col de Peyresourde quanto perso in discesa.

Dicevamo dei primi verdetti di questo Tour de Franca. Pinot saluta ogni velleità di classifica. I commentantori addirittura anche per il futuro: non pare in grado di reggere una grande corsa a tappe. La sua crisi è di quelle che fanno male. Nizzolo e Rosa, per quanto riguarda l'Italia, abbandonano la corsa.

Altro verdetto riguarda la Jumbo Visma: Dumoulin cede nell'ultima salita mentre Roglic appare il gatto che gioca con il topo quando va a prendere con irrisoria facilità tutti quelli che evadono. A cominciare dal talento suo connazionale Pogacar, che tenta una prima volta di staccare tutti per recuperare lo svantaggio di ieri. La sua azione fa male soprattutto a Bernal e Yates, che perdono le ruote (altro importante indicazione per il futuro). Non a Roglic e Quintana (chi si rivede!).

Al secondo scatto di Pogacar Roglic non risponde. A noi sembra più per "amor di patria" che per stanchezza. Infondo il ragazzotto della UAE Team Emirates veleggiava ancora abbastanza lontano in classifica e certe alleanze possono essere utili nel proseguo della corsa. Alla fine, dopo le fiamme del Peyresourde però la classifica non cambia.

In pratica questa tappa ci dice che l'uomo da battere in questo Tour è lo sloveno Roglic che ha, almeno per ora, chiarito le gerarchie nella sua squadra, anche se è rimasto troppo presto sguarnito dei suoi colonnelli. Sarà così anche nella seconda e terza settimana?

Antonio Ungaro