Il danese finalizza perfettamente il lavoro della sua formazione ed evade quando mancano tre chilometri alla conclusione. Bene Simone Consonni, terzo, Matteo Trentin, settimo, e Sonny Colbrelli, nono.

In questo Tour, finora avaro di soddifazioni per gli italiani, un barlume di luce si vede oggi nella tappa che termina a Lione in una frazione difficile, per l'alta "litigiosità" propria della corsa francese ed anche per un tracciato da classica, con un finale nervoso e ricco di insidie.

Un filo di buon umore ce lo regala Simone Consonni (nel giorno del suo compleanno, auguri!), che ha chiuso al terzo posto, alle spalle di Søren Kragh Andersen (Sunweb) autore di un numero speciale e che ha finalizzato perfettamente il lavoro della sua squadra. Tra il corridore italiano e il vincitore, la ruota di Luka Mezgec (un altro sloveno); dietro Simone addirittura sua maestà Sagan, ancora alla ricerca della vittoria. Se vogliamo essere ottimisti, aggiungiamo anche il settimo posto di Matteo Trentin e il nono di Sonny Colbrelli. In una frazione che sfiorava i 200 chilometri e con un finale indioso, ritrovare tre italiani in corsa per la vittoria ci sembrano una buona notizia, soprattutto in vista di un Mondiale.

La tappa, dicevamo, è stata vinta dal danese Andersen, abile a prendere il gruppo in contropiede a circa 3 chilometri dalla conclusione, dopo che questo aveva recuperato su Hirschi. Insomma i Sunweb hanno fatto fuoco e fiamme per portare a casa la tappa e alla fine ce l'hanno fatta.

La frazione è stata caratterizzata dal forcing Bora, a metà della stessa, per mettere fuorigioco Bennet e permettere a capitan Sagan di puntare con decisione alla maglia verde. Il tre volte campione del mondo si è poi visto anche in testa nelle fasi calde, proprio per recuperare su Hirschi. Ha forse bruciato energie, il che non gli ha permesso di cogliere quanto meno la seconda piazza in volata.

Il finale si prestava anche ad una possibile imboscata alla maglia gialla. Ci ha anche provato Bernal, poco prima dell'attacco decisivo del danese. Ma Roglic non ha concesso neanche un metro, portandosi dietro tutti i big e facendo fallire, sull'abbrivio, anche il tentativo di Alaphilippe, mai in forma come in questi giorni. I suoi scatti ci sembrano rasoiate che fanno male. Uscito di scena dalla classfica e con una tappa già nel carnet, crediamo che il francese ormai stia soltanto affinando la condizione per Imola.

Domani si torna a salire con un finale che sicuramente ci dirà qualcosa di più su chi arriverà a Parigi con la Maglia Gialla. Al momento Roglic non sembra attaccabile, ma la Grande Boucle è anche un grande mistero.

AU


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Tour de France - Contropiede vincente di Andersen

Il danese finalizza perfettamente il lavoro della sua formazione ed evade quando mancano tre chilometri alla conclusione. Bene Simone Consonni, terzo, Matteo Trentin, settimo, e Sonny Colbrelli, nono.

Il danese finalizza perfettamente il lavoro della sua formazione ed evade quando mancano tre chilometri alla conclusione. Bene Simone Consonni, terzo, Matteo Trentin, settimo, e Sonny Colbrelli, nono.

In questo Tour, finora avaro di soddifazioni per gli italiani, un barlume di luce si vede oggi nella tappa che termina a Lione in una frazione difficile, per l'alta "litigiosità" propria della corsa francese ed anche per un tracciato da classica, con un finale nervoso e ricco di insidie.

Un filo di buon umore ce lo regala Simone Consonni (nel giorno del suo compleanno, auguri!), che ha chiuso al terzo posto, alle spalle di Søren Kragh Andersen (Sunweb) autore di un numero speciale e che ha finalizzato perfettamente il lavoro della sua squadra. Tra il corridore italiano e il vincitore, la ruota di Luka Mezgec (un altro sloveno); dietro Simone addirittura sua maestà Sagan, ancora alla ricerca della vittoria. Se vogliamo essere ottimisti, aggiungiamo anche il settimo posto di Matteo Trentin e il nono di Sonny Colbrelli. In una frazione che sfiorava i 200 chilometri e con un finale indioso, ritrovare tre italiani in corsa per la vittoria ci sembrano una buona notizia, soprattutto in vista di un Mondiale.

La tappa, dicevamo, è stata vinta dal danese Andersen, abile a prendere il gruppo in contropiede a circa 3 chilometri dalla conclusione, dopo che questo aveva recuperato su Hirschi. Insomma i Sunweb hanno fatto fuoco e fiamme per portare a casa la tappa e alla fine ce l'hanno fatta.

La frazione è stata caratterizzata dal forcing Bora, a metà della stessa, per mettere fuorigioco Bennet e permettere a capitan Sagan di puntare con decisione alla maglia verde. Il tre volte campione del mondo si è poi visto anche in testa nelle fasi calde, proprio per recuperare su Hirschi. Ha forse bruciato energie, il che non gli ha permesso di cogliere quanto meno la seconda piazza in volata.

Il finale si prestava anche ad una possibile imboscata alla maglia gialla. Ci ha anche provato Bernal, poco prima dell'attacco decisivo del danese. Ma Roglic non ha concesso neanche un metro, portandosi dietro tutti i big e facendo fallire, sull'abbrivio, anche il tentativo di Alaphilippe, mai in forma come in questi giorni. I suoi scatti ci sembrano rasoiate che fanno male. Uscito di scena dalla classfica e con una tappa già nel carnet, crediamo che il francese ormai stia soltanto affinando la condizione per Imola.

Domani si torna a salire con un finale che sicuramente ci dirà qualcosa di più su chi arriverà a Parigi con la Maglia Gialla. Al momento Roglic non sembra attaccabile, ma la Grande Boucle è anche un grande mistero.

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Tour de France - Contropiede vincente di Andersen

Il danese finalizza perfettamente il lavoro della sua formazione ed evade quando mancano tre chilometri alla conclusione. Bene Simone Consonni, terzo, Matteo Trentin, settimo, e Sonny Colbrelli, nono.

In questo Tour, finora avaro di soddifazioni per gli italiani, un barlume di luce si vede oggi nella tappa che termina a Lione in una frazione difficile, per l'alta "litigiosità" propria della corsa francese ed anche per un tracciato da classica, con un finale nervoso e ricco di insidie.

Un filo di buon umore ce lo regala Simone Consonni (nel giorno del suo compleanno, auguri!), che ha chiuso al terzo posto, alle spalle di Søren Kragh Andersen (Sunweb) autore di un numero speciale e che ha finalizzato perfettamente il lavoro della sua squadra. Tra il corridore italiano e il vincitore, la ruota di Luka Mezgec (un altro sloveno); dietro Simone addirittura sua maestà Sagan, ancora alla ricerca della vittoria. Se vogliamo essere ottimisti, aggiungiamo anche il settimo posto di Matteo Trentin e il nono di Sonny Colbrelli. In una frazione che sfiorava i 200 chilometri e con un finale indioso, ritrovare tre italiani in corsa per la vittoria ci sembrano una buona notizia, soprattutto in vista di un Mondiale.

La tappa, dicevamo, è stata vinta dal danese Andersen, abile a prendere il gruppo in contropiede a circa 3 chilometri dalla conclusione, dopo che questo aveva recuperato su Hirschi. Insomma i Sunweb hanno fatto fuoco e fiamme per portare a casa la tappa e alla fine ce l'hanno fatta.

La frazione è stata caratterizzata dal forcing Bora, a metà della stessa, per mettere fuorigioco Bennet e permettere a capitan Sagan di puntare con decisione alla maglia verde. Il tre volte campione del mondo si è poi visto anche in testa nelle fasi calde, proprio per recuperare su Hirschi. Ha forse bruciato energie, il che non gli ha permesso di cogliere quanto meno la seconda piazza in volata.

Il finale si prestava anche ad una possibile imboscata alla maglia gialla. Ci ha anche provato Bernal, poco prima dell'attacco decisivo del danese. Ma Roglic non ha concesso neanche un metro, portandosi dietro tutti i big e facendo fallire, sull'abbrivio, anche il tentativo di Alaphilippe, mai in forma come in questi giorni. I suoi scatti ci sembrano rasoiate che fanno male. Uscito di scena dalla classfica e con una tappa già nel carnet, crediamo che il francese ormai stia soltanto affinando la condizione per Imola.

Domani si torna a salire con un finale che sicuramente ci dirà qualcosa di più su chi arriverà a Parigi con la Maglia Gialla. Al momento Roglic non sembra attaccabile, ma la Grande Boucle è anche un grande mistero.

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