Successo del colombiano nella frazione più dura e per molti considerata decisiva. Roglic è secondo e consolida la sua maglia gialla nei confronti di Pogacar.

Il duello "rusticano" andato in scena negli ultimi chilometri dell'inedita salita del Tour che ha portato i corridori oggi a Méribel resterà impresso nella storia di questa edizione e nella mente dei protagonisti.

Mentre Miguel Angel Lopez volava verso un successo che spesso può valere una carriera, alle sue spalle Roglic e Pogacar hanno dato vita ad una prova muscolare dalla quale entrambi escono vincitori e vinti. Vincitori perché, lato Roglic, lo sloveno ha consolidato la sua maglia gialla e può guardare alle prossime tappe del Tour con maggiore tranquillità. Al momento solo un'improvvisa debacle potrebbe vederlo scendere dal gradino più alto del podio, tenuto anche conto della sua maggiore attitudine a cronometro (per quanto particolare quella di sabato).

Vincitore, lato Pogacar, perché il ragazzo della UAE Emirates non ha ceduto di un metro (anzi recuperato anche qualcosa), dopo una defaillance a -3 km, forse più per l'intemperanza del pubblico che per una vera crisi. A 21 anni tiene ancora il secondo gradino del podio e proietta la sua immagine sui prossimi 10 anni di storia di questa corsa.

Vincitori entrambi, dicevamo, ma anche entrambi vinti. Primoz non è riuscito ad infliggere il colpo mortifero al più giovane connazionale e paga anche qualche secondo ad un Miguel Angel Lopez che ci sembra il più pimpante di questa settimana e veleggia adesso a 1'26" dalla gialla. Una maglia gialla che rincorre, solitaria, e non riesce a recuperare i "pochi" secondi dal primo e neanche a staccare definitivamente il suo diretto avversario è il segno di una gialla "a metà". Di un primo tra pari; non certo di un "re sole" come la narrazione di questi giorni preferisce disegnarlo.

Vinto anche Pogacar, seppur di meno. Ha mostrato il lato debole. Ha sofferto e pagato, anche se pochi secondi, per la prima volta in questo Tour e non per sorte avversa e bizze del vento. Ci sembra, ma forse sbagliamo, che la terza settimana di gara abbia iniziato a logorare la sua brillantezza. Vedremo.

La tappa regina di questo Tour ci consegna tre attaccanti di giornata di un certo peso che provano ad affrontare l'ultima temibile salita con un margine discreto. Carapaz, Alaphilippe e Gorka Izagirre si sciolgono lungo le pendenze impossibili di questa salita. Resta l'impressione, almeno per quanto riguarda il francese, che continuino le prove generali per il Mondiale.

Nella giornata che segna anche l'abbandono da parte del vincitore della passata edizione, Egal Bernal, è doveroso segnalare il mezzo passo falso di Landa e Uran. Colpisce, in particolare, quello dello spagnolo, che ha messo alla frusta la sua squadra per poi staccarsi nel momento decisivo. Cose che accadono soprattutto quando si è alle prese con una salita come quella affrontata oggi.

AU

LA CLASSIFICA

1. Primoz Roglic (Jumbo-Visma) 74h 56 '04'' 2. Tadej Pogacar (UAE Emirates) +57" 3. Miguel Angel Lopez (Astana) +1'26" 4. Richie Porte +3'05" 5. Adam Yates +3'14" 6. Rigoberto Uran +3'24" 7. Mikel Landa +3'27" 8. Enric Mas +4'18" 9. Tom Dumoulin +7'23" 10. Alejandro Valverde +9'31"


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Tour de France - A Miguel Angel Lopez la tappa regina

Successo del colombiano nella frazione più dura e per molti considerata decisiva. Roglic è secondo e consolida la sua maglia gialla nei confronti di Pogacar.

Successo del colombiano nella frazione più dura e per molti considerata decisiva. Roglic è secondo e consolida la sua maglia gialla nei confronti di Pogacar.

Il duello "rusticano" andato in scena negli ultimi chilometri dell'inedita salita del Tour che ha portato i corridori oggi a Méribel resterà impresso nella storia di questa edizione e nella mente dei protagonisti.

Mentre Miguel Angel Lopez volava verso un successo che spesso può valere una carriera, alle sue spalle Roglic e Pogacar hanno dato vita ad una prova muscolare dalla quale entrambi escono vincitori e vinti. Vincitori perché, lato Roglic, lo sloveno ha consolidato la sua maglia gialla e può guardare alle prossime tappe del Tour con maggiore tranquillità. Al momento solo un'improvvisa debacle potrebbe vederlo scendere dal gradino più alto del podio, tenuto anche conto della sua maggiore attitudine a cronometro (per quanto particolare quella di sabato).

Vincitore, lato Pogacar, perché il ragazzo della UAE Emirates non ha ceduto di un metro (anzi recuperato anche qualcosa), dopo una defaillance a -3 km, forse più per l'intemperanza del pubblico che per una vera crisi. A 21 anni tiene ancora il secondo gradino del podio e proietta la sua immagine sui prossimi 10 anni di storia di questa corsa.

Vincitori entrambi, dicevamo, ma anche entrambi vinti. Primoz non è riuscito ad infliggere il colpo mortifero al più giovane connazionale e paga anche qualche secondo ad un Miguel Angel Lopez che ci sembra il più pimpante di questa settimana e veleggia adesso a 1'26" dalla gialla. Una maglia gialla che rincorre, solitaria, e non riesce a recuperare i "pochi" secondi dal primo e neanche a staccare definitivamente il suo diretto avversario è il segno di una gialla "a metà". Di un primo tra pari; non certo di un "re sole" come la narrazione di questi giorni preferisce disegnarlo.

Vinto anche Pogacar, seppur di meno. Ha mostrato il lato debole. Ha sofferto e pagato, anche se pochi secondi, per la prima volta in questo Tour e non per sorte avversa e bizze del vento. Ci sembra, ma forse sbagliamo, che la terza settimana di gara abbia iniziato a logorare la sua brillantezza. Vedremo.

La tappa regina di questo Tour ci consegna tre attaccanti di giornata di un certo peso che provano ad affrontare l'ultima temibile salita con un margine discreto. Carapaz, Alaphilippe e Gorka Izagirre si sciolgono lungo le pendenze impossibili di questa salita. Resta l'impressione, almeno per quanto riguarda il francese, che continuino le prove generali per il Mondiale.

Nella giornata che segna anche l'abbandono da parte del vincitore della passata edizione, Egal Bernal, è doveroso segnalare il mezzo passo falso di Landa e Uran. Colpisce, in particolare, quello dello spagnolo, che ha messo alla frusta la sua squadra per poi staccarsi nel momento decisivo. Cose che accadono soprattutto quando si è alle prese con una salita come quella affrontata oggi.

AU

LA CLASSIFICA

1. Primoz Roglic (Jumbo-Visma) 74h 56 '04'' 2. Tadej Pogacar (UAE Emirates) +57" 3. Miguel Angel Lopez (Astana) +1'26" 4. Richie Porte +3'05" 5. Adam Yates +3'14" 6. Rigoberto Uran +3'24" 7. Mikel Landa +3'27" 8. Enric Mas +4'18" 9. Tom Dumoulin +7'23" 10. Alejandro Valverde +9'31"


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Successo del colombiano nella frazione più dura e per molti considerata decisiva. Roglic è secondo e consolida la sua maglia gialla nei confronti di Pogacar.

Il duello "rusticano" andato in scena negli ultimi chilometri dell'inedita salita del Tour che ha portato i corridori oggi a Méribel resterà impresso nella storia di questa edizione e nella mente dei protagonisti.

Mentre Miguel Angel Lopez volava verso un successo che spesso può valere una carriera, alle sue spalle Roglic e Pogacar hanno dato vita ad una prova muscolare dalla quale entrambi escono vincitori e vinti. Vincitori perché, lato Roglic, lo sloveno ha consolidato la sua maglia gialla e può guardare alle prossime tappe del Tour con maggiore tranquillità. Al momento solo un'improvvisa debacle potrebbe vederlo scendere dal gradino più alto del podio, tenuto anche conto della sua maggiore attitudine a cronometro (per quanto particolare quella di sabato).

Vincitore, lato Pogacar, perché il ragazzo della UAE Emirates non ha ceduto di un metro (anzi recuperato anche qualcosa), dopo una defaillance a -3 km, forse più per l'intemperanza del pubblico che per una vera crisi. A 21 anni tiene ancora il secondo gradino del podio e proietta la sua immagine sui prossimi 10 anni di storia di questa corsa.

Vincitori entrambi, dicevamo, ma anche entrambi vinti. Primoz non è riuscito ad infliggere il colpo mortifero al più giovane connazionale e paga anche qualche secondo ad un Miguel Angel Lopez che ci sembra il più pimpante di questa settimana e veleggia adesso a 1'26" dalla gialla. Una maglia gialla che rincorre, solitaria, e non riesce a recuperare i "pochi" secondi dal primo e neanche a staccare definitivamente il suo diretto avversario è il segno di una gialla "a metà". Di un primo tra pari; non certo di un "re sole" come la narrazione di questi giorni preferisce disegnarlo.

Vinto anche Pogacar, seppur di meno. Ha mostrato il lato debole. Ha sofferto e pagato, anche se pochi secondi, per la prima volta in questo Tour e non per sorte avversa e bizze del vento. Ci sembra, ma forse sbagliamo, che la terza settimana di gara abbia iniziato a logorare la sua brillantezza. Vedremo.

La tappa regina di questo Tour ci consegna tre attaccanti di giornata di un certo peso che provano ad affrontare l'ultima temibile salita con un margine discreto. Carapaz, Alaphilippe e Gorka Izagirre si sciolgono lungo le pendenze impossibili di questa salita. Resta l'impressione, almeno per quanto riguarda il francese, che continuino le prove generali per il Mondiale.

Nella giornata che segna anche l'abbandono da parte del vincitore della passata edizione, Egal Bernal, è doveroso segnalare il mezzo passo falso di Landa e Uran. Colpisce, in particolare, quello dello spagnolo, che ha messo alla frusta la sua squadra per poi staccarsi nel momento decisivo. Cose che accadono soprattutto quando si è alle prese con una salita come quella affrontata oggi.

AU

LA CLASSIFICA

1. Primoz Roglic (Jumbo-Visma) 74h 56 '04'' 2. Tadej Pogacar (UAE Emirates) +57" 3. Miguel Angel Lopez (Astana) +1'26" 4. Richie Porte +3'05" 5. Adam Yates +3'14" 6. Rigoberto Uran +3'24" 7. Mikel Landa +3'27" 8. Enric Mas +4'18" 9. Tom Dumoulin +7'23" 10. Alejandro Valverde +9'31"