A due giorni dal primo di una serie di appuntamenti agonistici, gli organizzatori dei Campionati del Mondo di ciclismo 2020, del Giro d’Italia U23 e del Giro di Romagna per Dante Alighieri lanciano un nuovo appello alla collaborazione da parte di tutti gli uffici delle PA

A pochi giorni dalla partenza del calendario agonistico di ExtraGiro, che dal 17 al 26 aprile vede ben 7 gare in 9 giorni, con un importante indotto economico per i territori limitrofi, come organizzatori di gare ciclistiche ci si trova di fronte ad un bivio.

Le procedure autorizzative e il lavoro per la messa in sicurezza delle gare vengono portate avanti come sempre con i massimi standard di professionalità, responsabilità e rispetto delle regole. Un approccio che in questi 5 anni ha consentito di non incorrere in incidenti, sanzioni e, anzi, di ricevere le massime valutazioni da parte degli organi preposti. Ma nemmeno questo è sufficiente.

Infatti, la discrezionalità delle richieste avanzate da diversi organi della PA, con tempi diversi e alternati, mette costantemente in estrema e inutile difficoltà tutti processi organizzativi. E non solo: questo modo di procedere di alcuni uffici mette in difficoltà le stesse Amministrazioni locali che credono nel ciclismo come sport e come indotto economico per il territorio.

Non sbagliamo a credere che alcuni funzionari vedano una convivenza difficile tra il ciclismo e le loro attività ordinarie e con la vita sociale; mentre noi continuiamo a credere che è proprio attraverso uno degli sport più popolari, coinvolgenti ed emotivi, che si svolge all’aperto, che si debba fare leva per la ripartenza economica dei territori e per ritrovare il senso di un evento collettivo e sano.

Nonostante le nostre convinzioni e l’energia che ogni giorno mettiamo in questa sfida, un detto popolare recita: “Non si fanno le Messe a dispetto dei Santi”. Non si fa nulla contro la volontà altrui.

Di fronte a questo bivio, a due giorni dalle gare in calendario, chiediamo che venga fatta chiarezza su come questo sport possa sopravvivere in modo semplice, seguendo iter idonei. Questo per non trovarci sempre di fronte a richieste impossibili da sostenere e a un clima relazionale inadeguato alla preparazione di un evento sportivo che deve andare anche e soprattutto a beneficio della comunità.

Per fortuna incontriamo sulla nostra strada Amministrazioni “illuminate” che, come noi, credono nella ripartenza del comparto sportivo e nel ruolo dello sport nel rilancio del Paese: ma senza collaborazione e dialogo da parte dei funzionari e degli uffici competenti, gli organizzatori non possono fare miracoli.

Il gruppo organizzativo ExtraGiro


Federciclismo

Federazione Ciclistica Italiana





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Organizzazione gare - L'appello di ExtraGiro nei confronti degli Enti locali

Organizzazione gare - L'appello di ExtraGiro nei confronti degli Enti locali

A due giorni dal primo di una serie di appuntamenti agonistici, gli organizzatori dei Campionati del Mondo di ciclismo 2020, del Giro d’Italia U23 e del Giro di Romagna per Dante Alighieri lanciano un nuovo appello alla collaborazione da parte di tutti gli uffici delle PA

A pochi giorni dalla partenza del calendario agonistico di ExtraGiro, che dal 17 al 26 aprile vede ben 7 gare in 9 giorni, con un importante indotto economico per i territori limitrofi, come organizzatori di gare ciclistiche ci si trova di fronte ad un bivio.

Le procedure autorizzative e il lavoro per la messa in sicurezza delle gare vengono portate avanti come sempre con i massimi standard di professionalità, responsabilità e rispetto delle regole. Un approccio che in questi 5 anni ha consentito di non incorrere in incidenti, sanzioni e, anzi, di ricevere le massime valutazioni da parte degli organi preposti. Ma nemmeno questo è sufficiente.

Infatti, la discrezionalità delle richieste avanzate da diversi organi della PA, con tempi diversi e alternati, mette costantemente in estrema e inutile difficoltà tutti processi organizzativi. E non solo: questo modo di procedere di alcuni uffici mette in difficoltà le stesse Amministrazioni locali che credono nel ciclismo come sport e come indotto economico per il territorio.

Non sbagliamo a credere che alcuni funzionari vedano una convivenza difficile tra il ciclismo e le loro attività ordinarie e con la vita sociale; mentre noi continuiamo a credere che è proprio attraverso uno degli sport più popolari, coinvolgenti ed emotivi, che si svolge all’aperto, che si debba fare leva per la ripartenza economica dei territori e per ritrovare il senso di un evento collettivo e sano.

Nonostante le nostre convinzioni e l’energia che ogni giorno mettiamo in questa sfida, un detto popolare recita: “Non si fanno le Messe a dispetto dei Santi”. Non si fa nulla contro la volontà altrui.

Di fronte a questo bivio, a due giorni dalle gare in calendario, chiediamo che venga fatta chiarezza su come questo sport possa sopravvivere in modo semplice, seguendo iter idonei. Questo per non trovarci sempre di fronte a richieste impossibili da sostenere e a un clima relazionale inadeguato alla preparazione di un evento sportivo che deve andare anche e soprattutto a beneficio della comunità.

Per fortuna incontriamo sulla nostra strada Amministrazioni “illuminate” che, come noi, credono nella ripartenza del comparto sportivo e nel ruolo dello sport nel rilancio del Paese: ma senza collaborazione e dialogo da parte dei funzionari e degli uffici competenti, gli organizzatori non possono fare miracoli.

Il gruppo organizzativo ExtraGiro


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Organizzazione gare - L'appello di ExtraGiro nei confronti degli Enti locali

A due giorni dal primo di una serie di appuntamenti agonistici, gli organizzatori dei Campionati del Mondo di ciclismo 2020, del Giro d’Italia U23 e del Giro di Romagna per Dante Alighieri lanciano un nuovo appello alla collaborazione da parte di tutti gli uffici delle PA

A pochi giorni dalla partenza del calendario agonistico di ExtraGiro, che dal 17 al 26 aprile vede ben 7 gare in 9 giorni, con un importante indotto economico per i territori limitrofi, come organizzatori di gare ciclistiche ci si trova di fronte ad un bivio.

Le procedure autorizzative e il lavoro per la messa in sicurezza delle gare vengono portate avanti come sempre con i massimi standard di professionalità, responsabilità e rispetto delle regole. Un approccio che in questi 5 anni ha consentito di non incorrere in incidenti, sanzioni e, anzi, di ricevere le massime valutazioni da parte degli organi preposti. Ma nemmeno questo è sufficiente.

Infatti, la discrezionalità delle richieste avanzate da diversi organi della PA, con tempi diversi e alternati, mette costantemente in estrema e inutile difficoltà tutti processi organizzativi. E non solo: questo modo di procedere di alcuni uffici mette in difficoltà le stesse Amministrazioni locali che credono nel ciclismo come sport e come indotto economico per il territorio.

Non sbagliamo a credere che alcuni funzionari vedano una convivenza difficile tra il ciclismo e le loro attività ordinarie e con la vita sociale; mentre noi continuiamo a credere che è proprio attraverso uno degli sport più popolari, coinvolgenti ed emotivi, che si svolge all’aperto, che si debba fare leva per la ripartenza economica dei territori e per ritrovare il senso di un evento collettivo e sano.

Nonostante le nostre convinzioni e l’energia che ogni giorno mettiamo in questa sfida, un detto popolare recita: “Non si fanno le Messe a dispetto dei Santi”. Non si fa nulla contro la volontà altrui.

Di fronte a questo bivio, a due giorni dalle gare in calendario, chiediamo che venga fatta chiarezza su come questo sport possa sopravvivere in modo semplice, seguendo iter idonei. Questo per non trovarci sempre di fronte a richieste impossibili da sostenere e a un clima relazionale inadeguato alla preparazione di un evento sportivo che deve andare anche e soprattutto a beneficio della comunità.

Per fortuna incontriamo sulla nostra strada Amministrazioni “illuminate” che, come noi, credono nella ripartenza del comparto sportivo e nel ruolo dello sport nel rilancio del Paese: ma senza collaborazione e dialogo da parte dei funzionari e degli uffici competenti, gli organizzatori non possono fare miracoli.

Il gruppo organizzativo ExtraGiro