Il neozelandese vince a Peccioli davanti a Pasqualon e Riabushenko e fa sua anche la Challenge Alfredo Martini

Peccioli (PI) – Il neozelandese Dion Smith conquista Peccioli e vince la 68/a Coppa Sabatini – Gran Premio Città di Peccioli, da quest’anno inserita nel calendario dell’UCI ProSeries.

Secondo posto per l’italiano Andrea Pasqualon (Circus – Wanty Gobert) ed il bielorusso Aleksandr Riabushenko (UAE Team Emirates).

Per il neozelandese della Mitchelton Scott, 27 anni, è il primo successo in carriera tra i professionisti. Ha sfruttato al meglio il lavoro dei suoi compagni di squadra ed in volata ha vinto nettamente una gara resa impegnativa pure dalle calde temperature. Smith ha vinto anche la classifica finale della Challenge Memorial Alfredo Martini.

Anche per il tradizionale appuntamento di Peccioli, come era già successo ieri per Giro della Toscana, l’Uc Pecciolese ha voluto dare un tocco di novità al percorso. Nel circuito introduttivo da ripetere 7 volte, oltre alla salita di Terricciola è stato inserito il Muro di Via di Greta a Peccioli. Uno strappo di circa un chilometro in cui si superano 101 metri di dislivello. In alcuni punti la pendenza è superiore al 15%.

Nel finale il tradizionale circuito di 12,200 chilometri con la salita verso il traguardo di via Risorgimento a Peccioli, da ripetere 5 volte. In totale sono 210,1 i chilometri da percorrere e al via si schierano 143 concorrenti.

Dopo un primo tentativo andato vano, ad oltre una quarantina di chilometri dal via si forma la fuga di giornata composta da Yukiya Arashiro (Bahrain MClaren), Florian Vermeersch (Lotto Soudal), Alexander Konychev (Mitchelton Scott), Nicholas Dlamini (NTT Pro Cycling) e Giovanni Carboni (Bardiani CSF Faizanè) ai quali poi si aggiungono, in un secondo momento, anche Ivan Rovny (Gazprom Rusvelo), Raffaele Radice (Sangemini Trevigiani), Kinfe Hailemichael (Nippo Delko Provence).

L’accordo tra gli otto battistrada è ottimo, il gruppo lascia fare e quindi arrivano a guadagnare fino a 4’30” al km 117. Col passare dei chilometri, perdono contatto dalla testa della corsa prima Dlamini e poi Carboni e quindi il drappello al comando, ora forte solo di 6 corridori, inizia gli ultimi cinque giri del tradizionale circuito con il passaggio sotto la linea d’arrivo di Peccioli. Al primo passaggio sotto il traguardo i sei al comando conservano 2’04” di vantaggio sul gruppo. Anche Radice non riesce più a tenere il passo degli ex compagni di fuga e restano in cinque a condurre la corsa. Il gruppo, però, guadagna sempre più terreno.

Al suono della campana il plotone ha ormai messo nel mirino i fuggitivi e li va a riprendere poco dopo, a 10 km dall’arrivo con la situazione che si ricompatta.

Tutto si decide nella salita conclusiva verso Peccioli dove dall’ultima curva escono in testa le maglie della Mitchelton-Scott che preparano il terreno alla sparata vincente di Dion Smith. Il vincitore Dion Smith dopo il traguardo ha dichiarato felice: “Questa è la mia prima vittoria tra i professionisti, ero entrato altre volte nella top 5, ma oggi sono riuscito finalmente a vincere e sono felicissimo. La squadra ha fatto un gran lavoro e soprattutto nei metri finali i miei compagni sono stati perfetti nel permettermi di esprimere al meglio la mia esplosività sul rettifilo finale. Questa vittoria mi dà morale per le prossime settimane. Con la mia Nazionale sarò al Mondiale di Imola per supportare il nostro capitano George Bennett poi parteciperò al BinckBank Tour e all’Amstel Gold Race dove spero ancora di riuscire a mettermi in mostra”.

Premiato come miglior giovane neoprofessionista della corsa il varesino Alessandro Covi (UAE Team Emirates) che ha detto: “Fisicamente sto bene. Purtroppo, soffro un po’ il caldo e nelle ultime settimane avevo avuto un po’ di flessione di rendimento, ma ora i gradi si sono un po’ abbassati e riesco ad andare un po’ meglio. Oggi non ero l’uomo di punta che per noi era Riabushenko. Io ero una seconda linea, mi sono mosso un po’ nel finale seguendo i vari attacchi e ho giocato le mie carte senza ostacolare Riabushenko. Ho preso la salita intorno alla trentesima posizione e poi tutta in rimonta sono riuscito a chiudere ottavo e quindi devo dire che la gamba c’è e fare i complimenti al vincitore e al mio compagno di squadra Riabushenko”.

Giorgio Torre

ORDINE D’ARRIVO:

1. Dion Smith (Mitchelton – Scott) km 201,1 in 04h58’58” media 42,165 km/h

2. Andrea Pasqualon (Circus – Wanty Gobert)

3. Aleksandr Riabushenko (UAE Team Emirates)

4. Jacopo Mosca (Italia)

5. Mads Schmidt Würtz (Israel Start – Up Nation)

6. Nicola Conci (Italia)

7. Enrico Battaglin (Bahrain – McLaren)

8. Alessandro Covi (UAE Team Emirates)

9. Ethan Hayter (Team Ineos)

10. Carlos Barbero (NTT Pro Cycling Team)


Federciclismo

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La sorpresa Dion Smith nella Coppa Sabatini

Il neozelandese vince a Peccioli davanti a Pasqualon e Riabushenko e fa sua anche la Challenge Alfredo Martini

Il neozelandese vince a Peccioli davanti a Pasqualon e Riabushenko e fa sua anche la Challenge Alfredo Martini

Peccioli (PI) – Il neozelandese Dion Smith conquista Peccioli e vince la 68/a Coppa Sabatini – Gran Premio Città di Peccioli, da quest’anno inserita nel calendario dell’UCI ProSeries.

Secondo posto per l’italiano Andrea Pasqualon (Circus - Wanty Gobert) ed il bielorusso Aleksandr Riabushenko (UAE Team Emirates).

Per il neozelandese della Mitchelton Scott, 27 anni, è il primo successo in carriera tra i professionisti. Ha sfruttato al meglio il lavoro dei suoi compagni di squadra ed in volata ha vinto nettamente una gara resa impegnativa pure dalle calde temperature. Smith ha vinto anche la classifica finale della Challenge Memorial Alfredo Martini.

Anche per il tradizionale appuntamento di Peccioli, come era già successo ieri per Giro della Toscana, l’Uc Pecciolese ha voluto dare un tocco di novità al percorso. Nel circuito introduttivo da ripetere 7 volte, oltre alla salita di Terricciola è stato inserito il Muro di Via di Greta a Peccioli. Uno strappo di circa un chilometro in cui si superano 101 metri di dislivello. In alcuni punti la pendenza è superiore al 15%.

Nel finale il tradizionale circuito di 12,200 chilometri con la salita verso il traguardo di via Risorgimento a Peccioli, da ripetere 5 volte. In totale sono 210,1 i chilometri da percorrere e al via si schierano 143 concorrenti.

Dopo un primo tentativo andato vano, ad oltre una quarantina di chilometri dal via si forma la fuga di giornata composta da Yukiya Arashiro (Bahrain MClaren), Florian Vermeersch (Lotto Soudal), Alexander Konychev (Mitchelton Scott), Nicholas Dlamini (NTT Pro Cycling) e Giovanni Carboni (Bardiani CSF Faizanè) ai quali poi si aggiungono, in un secondo momento, anche Ivan Rovny (Gazprom Rusvelo), Raffaele Radice (Sangemini Trevigiani), Kinfe Hailemichael (Nippo Delko Provence).

L’accordo tra gli otto battistrada è ottimo, il gruppo lascia fare e quindi arrivano a guadagnare fino a 4’30” al km 117. Col passare dei chilometri, perdono contatto dalla testa della corsa prima Dlamini e poi Carboni e quindi il drappello al comando, ora forte solo di 6 corridori, inizia gli ultimi cinque giri del tradizionale circuito con il passaggio sotto la linea d’arrivo di Peccioli. Al primo passaggio sotto il traguardo i sei al comando conservano 2’04” di vantaggio sul gruppo. Anche Radice non riesce più a tenere il passo degli ex compagni di fuga e restano in cinque a condurre la corsa. Il gruppo, però, guadagna sempre più terreno.

Al suono della campana il plotone ha ormai messo nel mirino i fuggitivi e li va a riprendere poco dopo, a 10 km dall’arrivo con la situazione che si ricompatta.

Tutto si decide nella salita conclusiva verso Peccioli dove dall’ultima curva escono in testa le maglie della Mitchelton-Scott che preparano il terreno alla sparata vincente di Dion Smith. Il vincitore Dion Smith dopo il traguardo ha dichiarato felice: “Questa è la mia prima vittoria tra i professionisti, ero entrato altre volte nella top 5, ma oggi sono riuscito finalmente a vincere e sono felicissimo. La squadra ha fatto un gran lavoro e soprattutto nei metri finali i miei compagni sono stati perfetti nel permettermi di esprimere al meglio la mia esplosività sul rettifilo finale. Questa vittoria mi dà morale per le prossime settimane. Con la mia Nazionale sarò al Mondiale di Imola per supportare il nostro capitano George Bennett poi parteciperò al BinckBank Tour e all’Amstel Gold Race dove spero ancora di riuscire a mettermi in mostra”.

Premiato come miglior giovane neoprofessionista della corsa il varesino Alessandro Covi (UAE Team Emirates) che ha detto: “Fisicamente sto bene. Purtroppo, soffro un po’ il caldo e nelle ultime settimane avevo avuto un po’ di flessione di rendimento, ma ora i gradi si sono un po’ abbassati e riesco ad andare un po’ meglio. Oggi non ero l’uomo di punta che per noi era Riabushenko. Io ero una seconda linea, mi sono mosso un po’ nel finale seguendo i vari attacchi e ho giocato le mie carte senza ostacolare Riabushenko. Ho preso la salita intorno alla trentesima posizione e poi tutta in rimonta sono riuscito a chiudere ottavo e quindi devo dire che la gamba c’è e fare i complimenti al vincitore e al mio compagno di squadra Riabushenko”.

Giorgio Torre

ORDINE D’ARRIVO:

1. Dion Smith (Mitchelton - Scott) km 201,1 in 04h58’58” media 42,165 km/h

2. Andrea Pasqualon (Circus - Wanty Gobert)

3. Aleksandr Riabushenko (UAE Team Emirates)

4. Jacopo Mosca (Italia)

5. Mads Schmidt Würtz (Israel Start - Up Nation)

6. Nicola Conci (Italia)

7. Enrico Battaglin (Bahrain - McLaren)

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9. Ethan Hayter (Team Ineos)

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Secondo posto per l’italiano Andrea Pasqualon (Circus - Wanty Gobert) ed il bielorusso Aleksandr Riabushenko (UAE Team Emirates).

Per il neozelandese della Mitchelton Scott, 27 anni, è il primo successo in carriera tra i professionisti. Ha sfruttato al meglio il lavoro dei suoi compagni di squadra ed in volata ha vinto nettamente una gara resa impegnativa pure dalle calde temperature. Smith ha vinto anche la classifica finale della Challenge Memorial Alfredo Martini.

Anche per il tradizionale appuntamento di Peccioli, come era già successo ieri per Giro della Toscana, l’Uc Pecciolese ha voluto dare un tocco di novità al percorso. Nel circuito introduttivo da ripetere 7 volte, oltre alla salita di Terricciola è stato inserito il Muro di Via di Greta a Peccioli. Uno strappo di circa un chilometro in cui si superano 101 metri di dislivello. In alcuni punti la pendenza è superiore al 15%.

Nel finale il tradizionale circuito di 12,200 chilometri con la salita verso il traguardo di via Risorgimento a Peccioli, da ripetere 5 volte. In totale sono 210,1 i chilometri da percorrere e al via si schierano 143 concorrenti.

Dopo un primo tentativo andato vano, ad oltre una quarantina di chilometri dal via si forma la fuga di giornata composta da Yukiya Arashiro (Bahrain MClaren), Florian Vermeersch (Lotto Soudal), Alexander Konychev (Mitchelton Scott), Nicholas Dlamini (NTT Pro Cycling) e Giovanni Carboni (Bardiani CSF Faizanè) ai quali poi si aggiungono, in un secondo momento, anche Ivan Rovny (Gazprom Rusvelo), Raffaele Radice (Sangemini Trevigiani), Kinfe Hailemichael (Nippo Delko Provence).

L’accordo tra gli otto battistrada è ottimo, il gruppo lascia fare e quindi arrivano a guadagnare fino a 4’30” al km 117. Col passare dei chilometri, perdono contatto dalla testa della corsa prima Dlamini e poi Carboni e quindi il drappello al comando, ora forte solo di 6 corridori, inizia gli ultimi cinque giri del tradizionale circuito con il passaggio sotto la linea d’arrivo di Peccioli. Al primo passaggio sotto il traguardo i sei al comando conservano 2’04” di vantaggio sul gruppo. Anche Radice non riesce più a tenere il passo degli ex compagni di fuga e restano in cinque a condurre la corsa. Il gruppo, però, guadagna sempre più terreno.

Al suono della campana il plotone ha ormai messo nel mirino i fuggitivi e li va a riprendere poco dopo, a 10 km dall’arrivo con la situazione che si ricompatta.

Tutto si decide nella salita conclusiva verso Peccioli dove dall’ultima curva escono in testa le maglie della Mitchelton-Scott che preparano il terreno alla sparata vincente di Dion Smith. Il vincitore Dion Smith dopo il traguardo ha dichiarato felice: “Questa è la mia prima vittoria tra i professionisti, ero entrato altre volte nella top 5, ma oggi sono riuscito finalmente a vincere e sono felicissimo. La squadra ha fatto un gran lavoro e soprattutto nei metri finali i miei compagni sono stati perfetti nel permettermi di esprimere al meglio la mia esplosività sul rettifilo finale. Questa vittoria mi dà morale per le prossime settimane. Con la mia Nazionale sarò al Mondiale di Imola per supportare il nostro capitano George Bennett poi parteciperò al BinckBank Tour e all’Amstel Gold Race dove spero ancora di riuscire a mettermi in mostra”.

Premiato come miglior giovane neoprofessionista della corsa il varesino Alessandro Covi (UAE Team Emirates) che ha detto: “Fisicamente sto bene. Purtroppo, soffro un po’ il caldo e nelle ultime settimane avevo avuto un po’ di flessione di rendimento, ma ora i gradi si sono un po’ abbassati e riesco ad andare un po’ meglio. Oggi non ero l’uomo di punta che per noi era Riabushenko. Io ero una seconda linea, mi sono mosso un po’ nel finale seguendo i vari attacchi e ho giocato le mie carte senza ostacolare Riabushenko. Ho preso la salita intorno alla trentesima posizione e poi tutta in rimonta sono riuscito a chiudere ottavo e quindi devo dire che la gamba c’è e fare i complimenti al vincitore e al mio compagno di squadra Riabushenko”.

Giorgio Torre

ORDINE D’ARRIVO:

1. Dion Smith (Mitchelton - Scott) km 201,1 in 04h58’58” media 42,165 km/h

2. Andrea Pasqualon (Circus - Wanty Gobert)

3. Aleksandr Riabushenko (UAE Team Emirates)

4. Jacopo Mosca (Italia)

5. Mads Schmidt Würtz (Israel Start - Up Nation)

6. Nicola Conci (Italia)

7. Enrico Battaglin (Bahrain - McLaren)

8. Alessandro Covi (UAE Team Emirates)

9. Ethan Hayter (Team Ineos)

10. Carlos Barbero (NTT Pro Cycling Team)