In occasione della premiazione finale il dirigente federale ha commentato: “Mi auguro che possano emergere sempre più personaggi al femminile con atlete in grado di attirare l’attenzione anche di coloro che non seguono abitualmente il ciclismo”

Il vicepresidente Norma Gimondi in occasione della premiazione delle protagoniste del Giro Donne, ha così commentato «Sono cresciuta seguendo l'epico duello tra Maria Canins e Jeanie Longo che sono il mio primo ricordo legato al ciclismo femminile. A Bergamo eravamo tifosi di Imelda Chiappa e Roberta Bonanomi. Si trattatava di un ciclismo più povero all'epoca, dove la donna doveva adattarsi in tutto e per tutto a quello che era uno standard maschile. Penso alle biciclette, al taglio dell'abbigliamento tecnico. Eppure la fatica e l'intensità dello sforzo erano i medesimi degli uomini.

Subito dopo è venuta una fase che definirei di intermezzo rappresentata dall'avvento di Paola Pezzo che ha portato femminilità nel ciclismo. Vinse l'oro ad Atlanta e a Sydney. Arrivò sul traguardo con la cerniera del body leggermente abbassata, qualcuno ci vide un pizzico di malizia e se ne parlò per mesi. Con lei il ciclismo è cambiato radicalmente. All'epoca seguivo dal punto vista professionale delle cicliste e quindi conoscevo le difficoltà economiche e di calendario del movimento che godeva di ben poche garanzie.

Fortunatamente oggi abbiamo una generazione totalmente nuova. Le ragazze che partecipano al Giro d'Italia Donne sono le figlie di quella generazione che mi aveva fatto appassionare al ciclismo. Devo dire che ora le cicliste sono più attente al dettaglio e più smaliziate. Inoltre hanno introdotto un' immagine innovativa, moderna, femminile e al contempo professionale. Anche i gruppi sportivi stanno migliorando, l'organizzazione è vicina ai livelli del movimento maschile e pure le condizioni contrattuali sono attuali cresciute. Per questo mi auguro che possano emergere sempre più personaggi al femminile con atlete in grado di attirare l'attenzione anche di coloro che non seguono abitualmente il ciclismo.

Concludo facendo così i miei complimenti a tutta la carovana, a PMG di Roberto Ruini per questa splendida edizione di Giro 2021».


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Giro Donne - La dichiarazione del vicepresidente Gimondi

Giro Donne - La dichiarazione del vicepresidente Gimondi

In occasione della premiazione finale il dirigente federale ha commentato: "Mi auguro che possano emergere sempre più personaggi al femminile con atlete in grado di attirare l'attenzione anche di coloro che non seguono abitualmente il ciclismo"

Il vicepresidente Norma Gimondi in occasione della premiazione delle protagoniste del Giro Donne, ha così commentato «Sono cresciuta seguendo l'epico duello tra Maria Canins e Jeanie Longo che sono il mio primo ricordo legato al ciclismo femminile. A Bergamo eravamo tifosi di Imelda Chiappa e Roberta Bonanomi. Si trattatava di un ciclismo più povero all'epoca, dove la donna doveva adattarsi in tutto e per tutto a quello che era uno standard maschile. Penso alle biciclette, al taglio dell'abbigliamento tecnico. Eppure la fatica e l'intensità dello sforzo erano i medesimi degli uomini.

Subito dopo è venuta una fase che definirei di intermezzo rappresentata dall'avvento di Paola Pezzo che ha portato femminilità nel ciclismo. Vinse l'oro ad Atlanta e a Sydney. Arrivò sul traguardo con la cerniera del body leggermente abbassata, qualcuno ci vide un pizzico di malizia e se ne parlò per mesi. Con lei il ciclismo è cambiato radicalmente. All'epoca seguivo dal punto vista professionale delle cicliste e quindi conoscevo le difficoltà economiche e di calendario del movimento che godeva di ben poche garanzie.

Fortunatamente oggi abbiamo una generazione totalmente nuova. Le ragazze che partecipano al Giro d'Italia Donne sono le figlie di quella generazione che mi aveva fatto appassionare al ciclismo. Devo dire che ora le cicliste sono più attente al dettaglio e più smaliziate. Inoltre hanno introdotto un' immagine innovativa, moderna, femminile e al contempo professionale. Anche i gruppi sportivi stanno migliorando, l'organizzazione è vicina ai livelli del movimento maschile e pure le condizioni contrattuali sono attuali cresciute. Per questo mi auguro che possano emergere sempre più personaggi al femminile con atlete in grado di attirare l'attenzione anche di coloro che non seguono abitualmente il ciclismo.

Concludo facendo così i miei complimenti a tutta la carovana, a PMG di Roberto Ruini per questa splendida edizione di Giro 2021».


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In occasione della premiazione finale il dirigente federale ha commentato: "Mi auguro che possano emergere sempre più personaggi al femminile con atlete in grado di attirare l'attenzione anche di coloro che non seguono abitualmente il ciclismo"

Il vicepresidente Norma Gimondi in occasione della premiazione delle protagoniste del Giro Donne, ha così commentato «Sono cresciuta seguendo l'epico duello tra Maria Canins e Jeanie Longo che sono il mio primo ricordo legato al ciclismo femminile. A Bergamo eravamo tifosi di Imelda Chiappa e Roberta Bonanomi. Si trattatava di un ciclismo più povero all'epoca, dove la donna doveva adattarsi in tutto e per tutto a quello che era uno standard maschile. Penso alle biciclette, al taglio dell'abbigliamento tecnico. Eppure la fatica e l'intensità dello sforzo erano i medesimi degli uomini.

Subito dopo è venuta una fase che definirei di intermezzo rappresentata dall'avvento di Paola Pezzo che ha portato femminilità nel ciclismo. Vinse l'oro ad Atlanta e a Sydney. Arrivò sul traguardo con la cerniera del body leggermente abbassata, qualcuno ci vide un pizzico di malizia e se ne parlò per mesi. Con lei il ciclismo è cambiato radicalmente. All'epoca seguivo dal punto vista professionale delle cicliste e quindi conoscevo le difficoltà economiche e di calendario del movimento che godeva di ben poche garanzie.

Fortunatamente oggi abbiamo una generazione totalmente nuova. Le ragazze che partecipano al Giro d'Italia Donne sono le figlie di quella generazione che mi aveva fatto appassionare al ciclismo. Devo dire che ora le cicliste sono più attente al dettaglio e più smaliziate. Inoltre hanno introdotto un' immagine innovativa, moderna, femminile e al contempo professionale. Anche i gruppi sportivi stanno migliorando, l'organizzazione è vicina ai livelli del movimento maschile e pure le condizioni contrattuali sono attuali cresciute. Per questo mi auguro che possano emergere sempre più personaggi al femminile con atlete in grado di attirare l'attenzione anche di coloro che non seguono abitualmente il ciclismo.

Concludo facendo così i miei complimenti a tutta la carovana, a PMG di Roberto Ruini per questa splendida edizione di Giro 2021».