La famiglia, grande amica del ciclismo, ha donato al Reparto di Terapia Intensiva e Patologia Neonatale dell’Azienda Ospedaliera dell’Università di Padova una preziosa apparecchiatura ad ultrasuoni necessaria a monitorare le funzioni cardiache della mamma e del feto.
Padova – Grazie all'impegno e alla disponibilità della famiglia di imprenditori Pedron, grande amica del ciclismo, il Reparto di Terapia Intensiva e Patologia Neonatale dell'Azienda Ospedaliera dell'Università di Padova potrà disporre di una preziosa apparecchiatura ad ultrasuoni necessaria a monitorare le funzioni cardiache della mamma e del feto. A motivare la donazione da parte della famiglia Pedron, che si occupa di costruzioni generali e dell'Organizzazione Benefica senza fini di lucro "Davide Onlus", la riconoscenza nei confronti di tutto il personale del reparto diretto dal Prof. Eugenio Baraldi per aver salvato la vita alla nascita a Riccardo figlio di Marianna e di Matteo Pedron, avvenuta il 5 febbraio dello scorso anno e ora in ottima salute.
La cerimonia di consegna è avvenuta nei giorni scorsi in occasione di una semplice cerimonia alla quale hanno partecipato la famiglia del piccolo, i Professori Baraldi e Mario Plebani, quest'ultimo Direttore di Medicina di Laboratorio della stessa Università, la caposala Elisabetta Lolli e il grande amico della famiglia Pedron, Rino Baron, patron, tra l'altro, del Gran Premio Nazionale Juniores F.W.R. Baron del quale è sponsor la stessa. L'azienda di Villa del Conte, in provincia di Padova, non è nuova a iniziative del genere; come è noto nel 2014 costruì in India, nei pressi di Calcutta, la "David Memorial School", il plesso scolastico che ospita 600 bambini poveri di quel Paese, in ricordo del giovanissimo David.
L'apparecchiatura, denominata Uscom 1A (Ultra sonic cardiac output monitor) e costruita in Australia, al momento del ricovero del piccolo Riccardo non era disponibile e si compone di numerosi accessori necessari a salvare la vita come quello di valutare la funzione cardiovascolare ed emodinamica materna. Consente, inoltre, di rilevare 19 parametri cardiaci tenendo soltanto appoggiato al collo un piccolo strumento. L'apparecchio, entrato in funzione a metà aprile, "è particolarmente utile per le unità mobili attrezzate, speciali autoambulanze con incubatrici incorporate – hanno precisato i sanitari – e quando si tratta di decidere in pochi secondi che cosa è necessario fare". "Il Reparto di Terapia Intensiva e Patologia Neonatale, che da anni è al servizio dei piccoli pazienti e dei genitori – ha rilevato Matteo Pedron – accogliendo con competenza e umanità neonati pre-termine e a termine come Centro di Terzo Livello per i neonati critici, da oggi è ancora di più all'avanguardia". "Aiutare i bambini è aiutare la vita e il nostro futuro – ha concluso l'imprenditore padovano – . Vivere da genitori un'esperienza così intensa trasforma questo dono in un simbolo di immensa riconoscenza verso chi tutti i giorni si prende cura con amore e dedizione del prossimo".
Francesco Coppola