Scritto da Renzo Puliero, edito da Scripta, racconta degli 80 corridori veronesi che hanno partecipato alla “corsa più amata dagli italiani”

Damiano Cunego, vincitore del Giro d’Italia 2004, i campioni del mondo Pietro Guerra, Severino Andreoli, Luciano Dalla Bona, gregari che hanno accompagnato i loro capitani alla conquista della “corsa rosa” come Pietro Campagnari e Sandro Quintareli, vincitori di tappa come Renato Giusti e Giorgio Furlan e, ancora, Franco Mori, Luciano Soave, Giovanni Strazzer, Andrea Brognara, Francesco Bellotti, Francesco Rossignoli (primo in una cronosquadre), Enzo Brentegani, i patron della Carrera Tino Tacchella e della Tenax Igino Bombana, sono intervenuti all’hotel La Grotta dell’ex prof Nicola Dal Santo, alla presentazione del libro “Verona e il Giro”, scritto da Renzo Puliero, edito da Scripta, dove si racconta degli 80 corridori veronesi che hanno partecipato alla “corsa più amata dagli italiani” che ha concluso all’Arena di Verona, il 29 maggio, la sua edizione n. 105. Innescati da Luca Mantovani, caporedattore de L’Arena, che ha presentato la serata, è stato un susseguirsi di racconti di aneddoti ed esperienze, da quelle di Cunego che ha raccontato della sua rivalita con Gibo Simoni, dell’amarezza di Giusti per non aver fatto tris nel 1961 perché Minieri lo aveva trattenuto per il sellino nella volata, alla gioia non espresso di Andreoli, primo a Genova nel 1966, che temeva i rimbrotti di Taccone al quale avrebbe dovuto tirare la volata, solo che Vito non era più alla sua ruota; al pianto di Campagnari fuori tempo massimo nella semitappa del Block Haus 1972 per aver dovuto tirare Marino Basso; alla vittoria di Dalla Bona a Roma nel 1968 dopo che il sue diesse Luciano Pezzi era andato a gridargli “ma dormi” a metà gara; alle lamentele di Guerra che non poteva andare all’attacco quando sentiva che era il giorno giusto perché Gimondi lo voleva sempre accanto a sé; alle difficoltà di Quintarelli nel tenere davanti Fausto Bertoglio nella vittoriosa edizione del 1975 e poi, da diesse, nel gestire il duello Roche-Visentini nella tappa di Sappada. E così via sino a…notte a ricordare gli anni della Carrera con Tacchella e i quattro della Teax con Bombana, industriali che continuano ad amare la bici e il ciclismo.

Nel libro si ritrova questo e tanto altro fatto da atleti che hanno onorato Verona e il Giro con le loro imprese e l’umile lavoro del gregario. “Verona e il Giro” si trova nelle librerie e i siti (libreriauniversitaria, ibs, mondadoristore, hoepli…).

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Presentato il libro "Verona e il Giro”

Scritto da Renzo Puliero, edito da Scripta, racconta degli 80 corridori veronesi che hanno partecipato alla “corsa più amata dagli italiani”

Scritto da Renzo Puliero, edito da Scripta, racconta degli 80 corridori veronesi che hanno partecipato alla “corsa più amata dagli italiani”

Damiano Cunego, vincitore del Giro d’Italia 2004, i campioni del mondo Pietro Guerra, Severino Andreoli, Luciano Dalla Bona, gregari che hanno accompagnato i loro capitani alla conquista della “corsa rosa” come Pietro Campagnari e Sandro Quintareli, vincitori di tappa come Renato Giusti e Giorgio Furlan e, ancora, Franco Mori, Luciano Soave, Giovanni Strazzer, Andrea Brognara, Francesco Bellotti, Francesco Rossignoli (primo in una cronosquadre), Enzo Brentegani, i patron della Carrera Tino Tacchella e della Tenax Igino Bombana, sono intervenuti all’hotel La Grotta dell’ex prof Nicola Dal Santo, alla presentazione del libro “Verona e il Giro”, scritto da Renzo Puliero, edito da Scripta, dove si racconta degli 80 corridori veronesi che hanno partecipato alla “corsa più amata dagli italiani” che ha concluso all’Arena di Verona, il 29 maggio, la sua edizione n. 105. Innescati da Luca Mantovani, caporedattore de L’Arena, che ha presentato la serata, è stato un susseguirsi di racconti di aneddoti ed esperienze, da quelle di Cunego che ha raccontato della sua rivalita con Gibo Simoni, dell’amarezza di Giusti per non aver fatto tris nel 1961 perché Minieri lo aveva trattenuto per il sellino nella volata, alla gioia non espresso di Andreoli, primo a Genova nel 1966, che temeva i rimbrotti di Taccone al quale avrebbe dovuto tirare la volata, solo che Vito non era più alla sua ruota; al pianto di Campagnari fuori tempo massimo nella semitappa del Block Haus 1972 per aver dovuto tirare Marino Basso; alla vittoria di Dalla Bona a Roma nel 1968 dopo che il sue diesse Luciano Pezzi era andato a gridargli “ma dormi” a metà gara; alle lamentele di Guerra che non poteva andare all’attacco quando sentiva che era il giorno giusto perché Gimondi lo voleva sempre accanto a sé; alle difficoltà di Quintarelli nel tenere davanti Fausto Bertoglio nella vittoriosa edizione del 1975 e poi, da diesse, nel gestire il duello Roche-Visentini nella tappa di Sappada. E così via sino a...notte a ricordare gli anni della Carrera con Tacchella e i quattro della Teax con Bombana, industriali che continuano ad amare la bici e il ciclismo.

Nel libro si ritrova questo e tanto altro fatto da atleti che hanno onorato Verona e il Giro con le loro imprese e l’umile lavoro del gregario. “Verona e il Giro” si trova nelle librerie e i siti (libreriauniversitaria, ibs, mondadoristore, hoepli…).

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Damiano Cunego, vincitore del Giro d’Italia 2004, i campioni del mondo Pietro Guerra, Severino Andreoli, Luciano Dalla Bona, gregari che hanno accompagnato i loro capitani alla conquista della “corsa rosa” come Pietro Campagnari e Sandro Quintareli, vincitori di tappa come Renato Giusti e Giorgio Furlan e, ancora, Franco Mori, Luciano Soave, Giovanni Strazzer, Andrea Brognara, Francesco Bellotti, Francesco Rossignoli (primo in una cronosquadre), Enzo Brentegani, i patron della Carrera Tino Tacchella e della Tenax Igino Bombana, sono intervenuti all’hotel La Grotta dell’ex prof Nicola Dal Santo, alla presentazione del libro “Verona e il Giro”, scritto da Renzo Puliero, edito da Scripta, dove si racconta degli 80 corridori veronesi che hanno partecipato alla “corsa più amata dagli italiani” che ha concluso all’Arena di Verona, il 29 maggio, la sua edizione n. 105. Innescati da Luca Mantovani, caporedattore de L’Arena, che ha presentato la serata, è stato un susseguirsi di racconti di aneddoti ed esperienze, da quelle di Cunego che ha raccontato della sua rivalita con Gibo Simoni, dell’amarezza di Giusti per non aver fatto tris nel 1961 perché Minieri lo aveva trattenuto per il sellino nella volata, alla gioia non espresso di Andreoli, primo a Genova nel 1966, che temeva i rimbrotti di Taccone al quale avrebbe dovuto tirare la volata, solo che Vito non era più alla sua ruota; al pianto di Campagnari fuori tempo massimo nella semitappa del Block Haus 1972 per aver dovuto tirare Marino Basso; alla vittoria di Dalla Bona a Roma nel 1968 dopo che il sue diesse Luciano Pezzi era andato a gridargli “ma dormi” a metà gara; alle lamentele di Guerra che non poteva andare all’attacco quando sentiva che era il giorno giusto perché Gimondi lo voleva sempre accanto a sé; alle difficoltà di Quintarelli nel tenere davanti Fausto Bertoglio nella vittoriosa edizione del 1975 e poi, da diesse, nel gestire il duello Roche-Visentini nella tappa di Sappada. E così via sino a...notte a ricordare gli anni della Carrera con Tacchella e i quattro della Teax con Bombana, industriali che continuano ad amare la bici e il ciclismo.

Nel libro si ritrova questo e tanto altro fatto da atleti che hanno onorato Verona e il Giro con le loro imprese e l’umile lavoro del gregario. “Verona e il Giro” si trova nelle librerie e i siti (libreriauniversitaria, ibs, mondadoristore, hoepli…).

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