Il Movimento per un Ciclismo Credibile (MPCC) ha reso noto che nel primo quadrimestre del 2025 si sono registrati solo 4 casi di doping nel ciclismo professionistico, la maggior parte dei quali a livello Continental.

    Nella nota si ricorda che nel periodo in esame sono stati segnalati oltre 180 casi di doping e frodi sportive (tra cui rifiuti ai controlli, corruzione di atleti o ufficiali), secondo quanto riportato da stampa, agenzie nazionali antidoping e federazioni internazionali. Quasi un quarto dei casi riguarda l’atletica (43) e cresce l’incidenza delle arti marziali (13 casi). Nel ciclismo professionistico solo 4 casi sono stati segnalati, 3 dei quali dovuti all’estensione del passaporto biologico ai corridori Continental da parte della Federazione portoghese.

    Questo dimostra che la lotta al doping non deve fermarsi, ma anzi rafforzarsi. In tal senso, l’MPCC ha accolto con favore la decisione dell’UCI di vietare l’inalazione di monossido di carbonio e auspica che la WADA estenda questo divieto a tutti gli sport, considerato l’alto rischio per la salute. Il movimento spera inoltre che l’ITA, responsabile di gran parte dei controlli nel ciclismo e dotata di poteri investigativi, possa monitorare l’utilizzo di queste nuove tecniche dopanti e garantire il rispetto delle regole UCI. (qui l’articolo completo https://www.mpcc.fr/en/credibility-figures-staying-the-course-against-doping/)

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    MPCC: nel primo quadrimestre 2025 solo 4 casi di doping nel ciclismo

    Dati confortanti ma che invitano a non abbassare la guardia nella lotta al doping

    Il Movimento per un Ciclismo Credibile (MPCC) ha reso noto che nel primo quadrimestre del 2025 si sono registrati solo 4 casi di doping nel ciclismo professionistico, la maggior parte dei quali a livello Continental.

    Nella nota si ricorda che nel periodo in esame sono stati segnalati oltre 180 casi di doping e frodi sportive (tra cui rifiuti ai controlli, corruzione di atleti o ufficiali), secondo quanto riportato da stampa, agenzie nazionali antidoping e federazioni internazionali. Quasi un quarto dei casi riguarda l’atletica (43) e cresce l’incidenza delle arti marziali (13 casi). Nel ciclismo professionistico solo 4 casi sono stati segnalati, 3 dei quali dovuti all’estensione del passaporto biologico ai corridori Continental da parte della Federazione portoghese.

    Questo dimostra che la lotta al doping non deve fermarsi, ma anzi rafforzarsi. In tal senso, l’MPCC ha accolto con favore la decisione dell’UCI di vietare l’inalazione di monossido di carbonio e auspica che la WADA estenda questo divieto a tutti gli sport, considerato l’alto rischio per la salute. Il movimento spera inoltre che l’ITA, responsabile di gran parte dei controlli nel ciclismo e dotata di poteri investigativi, possa monitorare l’utilizzo di queste nuove tecniche dopanti e garantire il rispetto delle regole UCI. (qui l'articolo completo https://www.mpcc.fr/en/credibility-figures-staying-the-course-against-doping/)

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    MPCC: nel primo quadrimestre 2025 solo 4 casi di doping nel ciclismo

    Il Movimento per un Ciclismo Credibile (MPCC) ha reso noto che nel primo quadrimestre del 2025 si sono registrati solo 4 casi di doping nel ciclismo professionistico, la maggior parte dei quali a livello Continental.

    Nella nota si ricorda che nel periodo in esame sono stati segnalati oltre 180 casi di doping e frodi sportive (tra cui rifiuti ai controlli, corruzione di atleti o ufficiali), secondo quanto riportato da stampa, agenzie nazionali antidoping e federazioni internazionali. Quasi un quarto dei casi riguarda l’atletica (43) e cresce l’incidenza delle arti marziali (13 casi). Nel ciclismo professionistico solo 4 casi sono stati segnalati, 3 dei quali dovuti all’estensione del passaporto biologico ai corridori Continental da parte della Federazione portoghese.

    Questo dimostra che la lotta al doping non deve fermarsi, ma anzi rafforzarsi. In tal senso, l’MPCC ha accolto con favore la decisione dell’UCI di vietare l’inalazione di monossido di carbonio e auspica che la WADA estenda questo divieto a tutti gli sport, considerato l’alto rischio per la salute. Il movimento spera inoltre che l’ITA, responsabile di gran parte dei controlli nel ciclismo e dotata di poteri investigativi, possa monitorare l’utilizzo di queste nuove tecniche dopanti e garantire il rispetto delle regole UCI. (qui l'articolo completo https://www.mpcc.fr/en/credibility-figures-staying-the-course-against-doping/)

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