L’azzurro taglia il traguardo alle spalle del francese Bosredon nella categoria MH3, il CT Addesi: “Un secondo posto che vale un oro” – 14 le medaglie totali per il paraciclismo azzurro
ZURIGO (28/09) – Una giornata da incorniciare per il paraciclismo italiano ai Mondiali di Zurigo 2024, dove gli azzurri continuano a collezionare successi. Nella categoria tra le più competitive, gli MH3, Martino Pini ha conquistato una prestigiosa medaglia d’argento, dimostrando carattere e determinazione.
La gara ha visto Pini confrontarsi con il francese Bosredon, considerato già alla vigilia pressoché irraggiungibile. Sin dalle prime fasi, l’azzurro è partito con un ritmo sostenuto, rimanendo agganciato al suo diretto avversario. Quando però Bosredon ha accelerato staccandosi, Pini ha saputo mantenere il controllo della corsa, gestendo il vantaggio sugli inseguitori. Bronzo al norvegese Christian Gyldenohr. Quinto posto per Mirko Testa, mentre Davide Cortini e Federico Mestroni tagliano il traguardo un giro di meno.
"Ho seguito le indicazioni del commissario tecnico", ha commentato l’atleta al traguardo visibilmente soddisfatto. "Ho cercato di spingere forte in salita, il mio punto di forza, e poi di resistere fino alla fine. Correre sotto la pioggia non è l’ideale per me, ma oggi ho dato tutto quello che avevo. È stata un’esperienza davvero emozionante".
Una prestazione di alto livello, che conferma l’Italia tra le nazioni protagoniste nel paraciclismo mondiale. 14 medaglie il bottino totale per la Nazionale guidata dal CT Pierpaolo Addesi: "Il bilancio di questo Mondiale è decisamente positivo, non posso che ritenermi soddisfatto. Avremmo potuto vincere tre maglie in più: nonostante le mie indicazioni, sono stati fatti degli errori nelle impostazioni delle volate di Vitelaru e Farroni, mentre Cornegliani ha perso l'oro negli ultimi metri. Questo ci dà la motivazione per migliorarci ulteriormente il prossimo anno".
Il CT ha poi voluto elogiare in particolare il secondo posto conquistato da Martino Pini nella categoria MH3: "L'argento di Pini vale come un oro, considerando che Bosredon era praticamente inarrivabile. Siamo felici di tornare a casa con questi risultati, frutto di un'esperienza unica. Desidero ringraziare la Federazione, che ci ha messo nelle migliori condizioni per competere, lo staff che cura ogni dettaglio e, soprattutto, gli atleti che hanno dato il massimo in un anno impegnativo come quello olimpico. Un ringraziamento particolare va alle società, sempre pronte a sostenere questi ragazzi e far sì che arrivino agli appuntamenti importanti in condizioni ottimali".