Giornata contrassegnata dalla pioggia. Ha vinto uno dei favoriti della vigilia. Nicolò Buratti, primo degli azzurri, è 23°, Lorenzo Milesi 25°.

Wollongong, 23 settembre 2022 – Che non sia un percorso facile lo abbiamo ormai scoperto dalle dichiarazioni dei protagonisti che l’hanno provato e, soprattutto, da questo primo giorno di gare in linea qui in Australia. Come nelle prova juniores della mattina, si laurea campione del mondo Under 23 uno dei favoriti della vigilia. Si tratta del kazako Yevgeniy Fedorov, abile a guadagnare una manciata di secondi quando mancano 20 chilometri dalla conclusione e a resistere al rientro del gruppo.

Al secondo posto finisce Mathias Vacek, che con Fedorov aveva tentato la sorte, per poi crollare in occasione dello sprint. La volata del gruppo, a soli 3″, vede prevalere Soren Waerenskjold, già oro nella cronometro e che si mette così al collo la seconda medaglia di questi mondiali. Il primo degli italiani è Nicolò Buratti, 23°, a cui mancano le gambe per restare con i migliori al penultimo passaggio sulla salita di Mount Pleasant: “E’ stata una gara difficile, per la pioggia e per il ritmo imposto sin da subito. A metà gara ho avuto un problema meccanico e sono stato costretto a cambiare la bici. Ho perso terreno ma sono riuscito a recuperare. Forse ho pagato lo sforzo nel finale”.

Non molto distante, 25°, Lorenzo Milesi, anche lui nelle prime posizioni fino a 20 chilometri dal traguardo: “Poi non ce l’ho fatta a tenere il ritmo dei migliori.”

Marino Amadori commenta la prova dei suoi: “Sinceramente speravo in un piazzamento migliore. Avevamo i numeri per entrare nei 10 e forse anche nei primi 5. Abbiamo interpretato male la prima parte di gara, ma poi siamo venuti fuori bene e nel finale eravamo dove dovevamo essere. Poi sono mancate le gambe.”

Questo il piazzamento degli altri azzurri: Nicolò Parisini, 35°; Martin Marcellusi 42° ; Davide de Pretto 52°. (au)

In alto: il podio (foto Bettini); sotto: gli U23 al via e Buratti e Milesi dopo l’arrivo (@federciclismo)

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Wollongong 2022 - Fedorov si prende il titolo U23

Giornata contrassegnata dalla pioggia. Ha vinto uno dei favoriti della vigilia. Nicolò Buratti, primo degli azzurri, è 23°, Lorenzo Milesi 25°.

Giornata contrassegnata dalla pioggia. Ha vinto uno dei favoriti della vigilia. Nicolò Buratti, primo degli azzurri, è 23°, Lorenzo Milesi 25°.

Wollongong, 23 settembre 2022 - Che non sia un percorso facile lo abbiamo ormai scoperto dalle dichiarazioni dei protagonisti che l'hanno provato e, soprattutto, da questo primo giorno di gare in linea qui in Australia. Come nelle prova juniores della mattina, si laurea campione del mondo Under 23 uno dei favoriti della vigilia. Si tratta del kazako Yevgeniy Fedorov, abile a guadagnare una manciata di secondi quando mancano 20 chilometri dalla conclusione e a resistere al rientro del gruppo.

Al secondo posto finisce Mathias Vacek, che con Fedorov aveva tentato la sorte, per poi crollare in occasione dello sprint. La volata del gruppo, a soli 3", vede prevalere Soren Waerenskjold, già oro nella cronometro e che si mette così al collo la seconda medaglia di questi mondiali. Il primo degli italiani è Nicolò Buratti, 23°, a cui mancano le gambe per restare con i migliori al penultimo passaggio sulla salita di Mount Pleasant: "E' stata una gara difficile, per la pioggia e per il ritmo imposto sin da subito. A metà gara ho avuto un problema meccanico e sono stato costretto a cambiare la bici. Ho perso terreno ma sono riuscito a recuperare. Forse ho pagato lo sforzo nel finale".

Non molto distante, 25°, Lorenzo Milesi, anche lui nelle prime posizioni fino a 20 chilometri dal traguardo: "Poi non ce l'ho fatta a tenere il ritmo dei migliori."

Marino Amadori commenta la prova dei suoi: "Sinceramente speravo in un piazzamento migliore. Avevamo i numeri per entrare nei 10 e forse anche nei primi 5. Abbiamo interpretato male la prima parte di gara, ma poi siamo venuti fuori bene e nel finale eravamo dove dovevamo essere. Poi sono mancate le gambe."

Questo il piazzamento degli altri azzurri: Nicolò Parisini, 35°; Martin Marcellusi 42° ; Davide de Pretto 52°. (au)

In alto: il podio (foto Bettini); sotto: gli U23 al via e Buratti e Milesi dopo l'arrivo (@federciclismo)

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Wollongong, 23 settembre 2022 - Che non sia un percorso facile lo abbiamo ormai scoperto dalle dichiarazioni dei protagonisti che l'hanno provato e, soprattutto, da questo primo giorno di gare in linea qui in Australia. Come nelle prova juniores della mattina, si laurea campione del mondo Under 23 uno dei favoriti della vigilia. Si tratta del kazako Yevgeniy Fedorov, abile a guadagnare una manciata di secondi quando mancano 20 chilometri dalla conclusione e a resistere al rientro del gruppo.

Al secondo posto finisce Mathias Vacek, che con Fedorov aveva tentato la sorte, per poi crollare in occasione dello sprint. La volata del gruppo, a soli 3", vede prevalere Soren Waerenskjold, già oro nella cronometro e che si mette così al collo la seconda medaglia di questi mondiali. Il primo degli italiani è Nicolò Buratti, 23°, a cui mancano le gambe per restare con i migliori al penultimo passaggio sulla salita di Mount Pleasant: "E' stata una gara difficile, per la pioggia e per il ritmo imposto sin da subito. A metà gara ho avuto un problema meccanico e sono stato costretto a cambiare la bici. Ho perso terreno ma sono riuscito a recuperare. Forse ho pagato lo sforzo nel finale".

Non molto distante, 25°, Lorenzo Milesi, anche lui nelle prime posizioni fino a 20 chilometri dal traguardo: "Poi non ce l'ho fatta a tenere il ritmo dei migliori."

Marino Amadori commenta la prova dei suoi: "Sinceramente speravo in un piazzamento migliore. Avevamo i numeri per entrare nei 10 e forse anche nei primi 5. Abbiamo interpretato male la prima parte di gara, ma poi siamo venuti fuori bene e nel finale eravamo dove dovevamo essere. Poi sono mancate le gambe."

Questo il piazzamento degli altri azzurri: Nicolò Parisini, 35°; Martin Marcellusi 42° ; Davide de Pretto 52°. (au)

In alto: il podio (foto Bettini); sotto: gli U23 al via e Buratti e Milesi dopo l'arrivo (@federciclismo)

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