La gara è stata condizionata da una caduta nel corso dello scratch iniziale che ha coinvolto diverse atlete. Salgono sul podio la giapponese Yumi Kajiara (110) e all’eterna Kirsten Wild (108).
Nella primissima mattina in Italia si conclude il torneo di pista olimpico per il ciclismo italiano con l'Omnium femminile, nel quale Elisa Balsamo chiude al 14° posto con 50 punti. Vince il titolo l'americana Jennifer Valente (124), davanti alla giapponese Yumi Kajiara (110) e all'eterna Kirsten Wild (108).
La gara è stata condizionata da una caduta nel corso dello scratch. Quando il gruppo è ormai lanciato per la volata finale con Elisa Balsamo impegnata nelle prime posizioni e ben posizionata per lo sprint, proprio l'azzurra perde il controllo del mezzo, forse toccata nella ruota posteriore dalla polacca Daria Pikulik. Ne viene fuori una caduta che coinvolge diverse atlete. Elisa Balsamo rimedia una strisciata e viene anche travolta, già a terra, dalla sopraggiungente egiziana Ebitissam Zayed Ahmed (nelle foto Bettini la sequenza che racconta quanto accaduto). L'azzurra si rialza e termina la prova, ma è evidente che la seconda caduta in tre giorni condiziona chiaramente il proseguo dell'omnium. A terra anche una delle favorite, la britannica Laura Kenny.
Proprio la britannica dà un segno di riscatto nella successiva tempo race, che vince. Elisa prova a muovere la sua classifica, ma i postumi della caduta condizionano anche questa gara. Mette la testa fuori nel primo sprint e alla fine chiude al decimo posto. L'eliminazione viene vinta dalla francese Clara Copponi davanti alla Kajiara. Elisa è 15. I postumi della caduta per l'azzurra si fanno sentire soprattutto nella corsa a punti conclusiva, dove non raccoglie neanche un punto, mentre la statunitense Valente porta a casa il primo sprint e poi controlla bene le avversarie.
"Sono molto dispiaciuta – dice Elisa -, la caduta è stata un duro colpo sia fisicamente che mentalmente, non ci voleva ma purtroppo è andata così e bisogna guardare avanti".
"Gli episodi di gara e la sfortuna ci hanno penalizzato – ha commentato Dino Salvoldi al termine -. Teniamo presente che qui in Giappone abbiamo partecipato con un gruppo di giovanissime e la giovane età a volte non aiuta quando si deve reagire. Certi episodi fanno parte del mestiere e bisogna accettarli. Devo comunque complimentarmi con Elisa che, seppur dolorante, ha portato a termine la prova con grande coraggio."
Quindi il tecnico azzurro allarga lo sguardo a tutta l'avventura del gruppo femminile a Tokyo: "Nel complesso torniamo in Italia con una medaglia di bronzo (quella di Elisa Longo Borghini nella strada, ndr) contribuendo al medagliere complessivo di questa straordinaria trasferta. Questo rende il bilancio positivo."
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