MAGLIA AZZURRA

    ROMA – Silvia Epis dal 2019 segue l’attività giovanile come DT nazionale. Il Consiglio federale del 22 febbraio, in aggiunta a tale incarico, l’ha anche nominata collaboratrice del CT Strada Donne Marco Velo. Si tratta di un riconoscimento per il lavoro svolto da un tecnico che nonostante la giovane età ha un curriculum di primo ordine: laurea magistrale in Scienze Motorie, ex ciclista, sposata con Fabio e mamma di Alessio ha iniziato come tecnico (TA3)  nel 2012 dapprima seguendo una squadra femminile bresciana categorie donne esordienti ed allieve, successivamente nello staff tecnico del comitato regionale lombardo per quanto riguarda l’attività su pista e su strada fino al 2018.

    Alla vigilia del sesto anno di attività ci racconta quali sono gli obiettivi della stagione e come intende programmare l’attività

    “Avremo un’unica trasferta internazionale gli EYOF che si svolgeranno in Macedonia del Nord a Skopje dal 20 al 26 luglio. Il ciclismo sarà rappresentato con la prova a cronometro, la gara su strada e la gara XCO (novità presente dalla scorsa edizione). Parteciperanno per la strada 6 atleti (3 maschi e 3 femmine categoria Allievi) e per il fuoristrada 2 atleti (1 maschio e 1 femmina categoria Allievi). Le selezioni avverranno entro la fine del mese di giugno, verrà monitorata l’attività agonistica dei ragazzi lungo tutto il territorio nazionale e si svolgeranno dei test di valutazione presso il velodromo di Montichiari.”

    – Dopo sei anni, puoi stilare un bilancio di questi anni dal punto di vista tecnico e umano?

    “Bilancio sicuramente più che positivo sia dal punto di vista tecnico, che umano. Nelle trasferte internazionali fatte nel 2019 a Baku, 2022 a Banska e 2023 a Maribor abbiamo onorato i medaglieri con 1 oro, 4 argenti ed 1 bronzo. Da migliorare l’aspetto delle prove contro il tempo, i ragazzi si confrontano con atleti di nazionali che hanno un approccio diverso a questa specialità e alla capacità di gestire determinate intensità di sforzo.

    Dal punto di vista umano, nel corso degli anni, ho sempre incontrato ragazzi volenterosi di migliorare, crescere ed imparare. Ho sempre avuto il supporto delle squadre di appartenenza e delle famiglie, aspetto fondamentale per collaborare verso obiettivi comuni. Ancora oggi ricevo messaggi dai ragazzi che hanno vestito la maglia azzurra, oggi sono cresciuti umanamente ed atleticamente; è la soddisfazione più importante.”

    – Segui i ragazzi in una fascia d’età dove c’è un rilevante abbandono dell’attività sportiva. Hai un’idea di come poter contrastare il fenomeno.

    “Va premesso che il drop out in questa fascia d’età è un fenomeno che caratterizza un po’ tutti gli sport. Siamo al cospetto di un’età delicata, ancora di più in questi ultimi anni. Ci sono molteplici fattori che intervengono nella scelta dei ragazzi, molti dei quali impossibili da tenere sotto contro. Credo che l’aspetto più importante sia quello di poter garantire accessibilità ad ogni età. Quindi di rovesciare il problema: non tanto ridurre gli abbandoni ma aumentare l’accesso allo sport anche in questa età, magari intercettando ragazzi che per qualche motivo hanno abbandonato altri sport.”

    – Pur lavorando con una categoria che ha pochi momenti di confronto internazionale, come hai ricordato all’inizio hai accumulato una notevole esperienza in manifestazioni all’estero. Hai quindi la possibilità di fare un raffronto con le altre nazioni: c’è un modello che merita di essere seguito?

    “Le differenze significative con le altre realtà internazionali riguardano sicuramente la questione dello sviluppo metrico massimo consentito per categoria e del tipo di attività proposta a livello di calendario. Ci sono nazioni che gareggiano con sviluppi metrici maggiori rispetto ai nostri e che propongono un’attività più ricca in termini di prove che richiedono maggiore intensità e gestione dello sforzo (es. prove contro il tempo, determinate gare su pista..). Non esiste a mio parere un unico modello estero da seguire, sicuramente ci sono aspetti dai quali potremmo prendere spunto per aiutare i nostri ragazzi a crescere con più consapevolezza.

    – Affiancherai Marco Velo per quanto riguarda le Nazionali Strada donne, quale sarà il tuo contributo?

    “Mi concentrerò soprattutto sulla categoria donne Juniores, seguendo l’attività agonistica e supportandolo dal punto di vista umano e tecnico.”

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    Silvia Epis, Tecnico Nazionale Giovanile: "Aumentare l'offerta di sport per i ragazzi"

    ROMA - Silvia Epis dal 2019 segue l’attività giovanile come DT nazionale. Il Consiglio federale del 22 febbraio, in aggiunta a tale incarico, l’ha anche nominata collaboratrice del CT Strada Donne Marco Velo. Si tratta di un riconoscimento per il lavoro svolto da un tecnico che nonostante la giovane età ha un curriculum di primo ordine: laurea magistrale in Scienze Motorie, ex ciclista, sposata con Fabio e mamma di Alessio ha iniziato come tecnico (TA3)  nel 2012 dapprima seguendo una squadra femminile bresciana categorie donne esordienti ed allieve, successivamente nello staff tecnico del comitato regionale lombardo per quanto riguarda l’attività su pista e su strada fino al 2018.

    Alla vigilia del sesto anno di attività ci racconta quali sono gli obiettivi della stagione e come intende programmare l’attività

    “Avremo un’unica trasferta internazionale gli EYOF che si svolgeranno in Macedonia del Nord a Skopje dal 20 al 26 luglio. Il ciclismo sarà rappresentato con la prova a cronometro, la gara su strada e la gara XCO (novità presente dalla scorsa edizione). Parteciperanno per la strada 6 atleti (3 maschi e 3 femmine categoria Allievi) e per il fuoristrada 2 atleti (1 maschio e 1 femmina categoria Allievi). Le selezioni avverranno entro la fine del mese di giugno, verrà monitorata l’attività agonistica dei ragazzi lungo tutto il territorio nazionale e si svolgeranno dei test di valutazione presso il velodromo di Montichiari.”

    - Dopo sei anni, puoi stilare un bilancio di questi anni dal punto di vista tecnico e umano?

    “Bilancio sicuramente più che positivo sia dal punto di vista tecnico, che umano. Nelle trasferte internazionali fatte nel 2019 a Baku, 2022 a Banska e 2023 a Maribor abbiamo onorato i medaglieri con 1 oro, 4 argenti ed 1 bronzo. Da migliorare l’aspetto delle prove contro il tempo, i ragazzi si confrontano con atleti di nazionali che hanno un approccio diverso a questa specialità e alla capacità di gestire determinate intensità di sforzo.

    Dal punto di vista umano, nel corso degli anni, ho sempre incontrato ragazzi volenterosi di migliorare, crescere ed imparare. Ho sempre avuto il supporto delle squadre di appartenenza e delle famiglie, aspetto fondamentale per collaborare verso obiettivi comuni. Ancora oggi ricevo messaggi dai ragazzi che hanno vestito la maglia azzurra, oggi sono cresciuti umanamente ed atleticamente; è la soddisfazione più importante.”

    - Segui i ragazzi in una fascia d’età dove c’è un rilevante abbandono dell’attività sportiva. Hai un’idea di come poter contrastare il fenomeno.

    “Va premesso che il drop out in questa fascia d’età è un fenomeno che caratterizza un po’ tutti gli sport. Siamo al cospetto di un’età delicata, ancora di più in questi ultimi anni. Ci sono molteplici fattori che intervengono nella scelta dei ragazzi, molti dei quali impossibili da tenere sotto contro. Credo che l’aspetto più importante sia quello di poter garantire accessibilità ad ogni età. Quindi di rovesciare il problema: non tanto ridurre gli abbandoni ma aumentare l’accesso allo sport anche in questa età, magari intercettando ragazzi che per qualche motivo hanno abbandonato altri sport.”

    - Pur lavorando con una categoria che ha pochi momenti di confronto internazionale, come hai ricordato all’inizio hai accumulato una notevole esperienza in manifestazioni all’estero. Hai quindi la possibilità di fare un raffronto con le altre nazioni: c’è un modello che merita di essere seguito?

    “Le differenze significative con le altre realtà internazionali riguardano sicuramente la questione dello sviluppo metrico massimo consentito per categoria e del tipo di attività proposta a livello di calendario. Ci sono nazioni che gareggiano con sviluppi metrici maggiori rispetto ai nostri e che propongono un’attività più ricca in termini di prove che richiedono maggiore intensità e gestione dello sforzo (es. prove contro il tempo, determinate gare su pista..). Non esiste a mio parere un unico modello estero da seguire, sicuramente ci sono aspetti dai quali potremmo prendere spunto per aiutare i nostri ragazzi a crescere con più consapevolezza.

    - Affiancherai Marco Velo per quanto riguarda le Nazionali Strada donne, quale sarà il tuo contributo?

    “Mi concentrerò soprattutto sulla categoria donne Juniores, seguendo l’attività agonistica e supportandolo dal punto di vista umano e tecnico.”

    silvia epis
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    ROMA - Silvia Epis dal 2019 segue l’attività giovanile come DT nazionale. Il Consiglio federale del 22 febbraio, in aggiunta a tale incarico, l’ha anche nominata collaboratrice del CT Strada Donne Marco Velo. Si tratta di un riconoscimento per il lavoro svolto da un tecnico che nonostante la giovane età ha un curriculum di primo ordine: laurea magistrale in Scienze Motorie, ex ciclista, sposata con Fabio e mamma di Alessio ha iniziato come tecnico (TA3)  nel 2012 dapprima seguendo una squadra femminile bresciana categorie donne esordienti ed allieve, successivamente nello staff tecnico del comitato regionale lombardo per quanto riguarda l’attività su pista e su strada fino al 2018.

    Alla vigilia del sesto anno di attività ci racconta quali sono gli obiettivi della stagione e come intende programmare l’attività

    “Avremo un’unica trasferta internazionale gli EYOF che si svolgeranno in Macedonia del Nord a Skopje dal 20 al 26 luglio. Il ciclismo sarà rappresentato con la prova a cronometro, la gara su strada e la gara XCO (novità presente dalla scorsa edizione). Parteciperanno per la strada 6 atleti (3 maschi e 3 femmine categoria Allievi) e per il fuoristrada 2 atleti (1 maschio e 1 femmina categoria Allievi). Le selezioni avverranno entro la fine del mese di giugno, verrà monitorata l’attività agonistica dei ragazzi lungo tutto il territorio nazionale e si svolgeranno dei test di valutazione presso il velodromo di Montichiari.”

    - Dopo sei anni, puoi stilare un bilancio di questi anni dal punto di vista tecnico e umano?

    “Bilancio sicuramente più che positivo sia dal punto di vista tecnico, che umano. Nelle trasferte internazionali fatte nel 2019 a Baku, 2022 a Banska e 2023 a Maribor abbiamo onorato i medaglieri con 1 oro, 4 argenti ed 1 bronzo. Da migliorare l’aspetto delle prove contro il tempo, i ragazzi si confrontano con atleti di nazionali che hanno un approccio diverso a questa specialità e alla capacità di gestire determinate intensità di sforzo.

    Dal punto di vista umano, nel corso degli anni, ho sempre incontrato ragazzi volenterosi di migliorare, crescere ed imparare. Ho sempre avuto il supporto delle squadre di appartenenza e delle famiglie, aspetto fondamentale per collaborare verso obiettivi comuni. Ancora oggi ricevo messaggi dai ragazzi che hanno vestito la maglia azzurra, oggi sono cresciuti umanamente ed atleticamente; è la soddisfazione più importante.”

    - Segui i ragazzi in una fascia d’età dove c’è un rilevante abbandono dell’attività sportiva. Hai un’idea di come poter contrastare il fenomeno.

    “Va premesso che il drop out in questa fascia d’età è un fenomeno che caratterizza un po’ tutti gli sport. Siamo al cospetto di un’età delicata, ancora di più in questi ultimi anni. Ci sono molteplici fattori che intervengono nella scelta dei ragazzi, molti dei quali impossibili da tenere sotto contro. Credo che l’aspetto più importante sia quello di poter garantire accessibilità ad ogni età. Quindi di rovesciare il problema: non tanto ridurre gli abbandoni ma aumentare l’accesso allo sport anche in questa età, magari intercettando ragazzi che per qualche motivo hanno abbandonato altri sport.”

    - Pur lavorando con una categoria che ha pochi momenti di confronto internazionale, come hai ricordato all’inizio hai accumulato una notevole esperienza in manifestazioni all’estero. Hai quindi la possibilità di fare un raffronto con le altre nazioni: c’è un modello che merita di essere seguito?

    “Le differenze significative con le altre realtà internazionali riguardano sicuramente la questione dello sviluppo metrico massimo consentito per categoria e del tipo di attività proposta a livello di calendario. Ci sono nazioni che gareggiano con sviluppi metrici maggiori rispetto ai nostri e che propongono un’attività più ricca in termini di prove che richiedono maggiore intensità e gestione dello sforzo (es. prove contro il tempo, determinate gare su pista..). Non esiste a mio parere un unico modello estero da seguire, sicuramente ci sono aspetti dai quali potremmo prendere spunto per aiutare i nostri ragazzi a crescere con più consapevolezza.

    - Affiancherai Marco Velo per quanto riguarda le Nazionali Strada donne, quale sarà il tuo contributo?

    “Mi concentrerò soprattutto sulla categoria donne Juniores, seguendo l’attività agonistica e supportandolo dal punto di vista umano e tecnico.”