L’azzurro domina la prova di Tabor e bissa il successo di Coppa conquistando anche la maglia iridata di categoria
TABOR (04/02) – Italia campione del mondo a Tabor, sede della rassegna iridata di ciclocross. Dopo il successo in Coppa del Mondo, Stefano Viezzi domina la prova mondiale juniores e si prende anche la maglia iridata ai Mondiali in Repubblica Ceca, riportando il tricolore sul gradino più alto del podio. Un grande successo per il gruppo azzurro che mette fine a un digiuno lungo 19 anni: escludendo la vittoria nel test event del 2022, fu Davide Malacarne, infatti, l’ultimo a indossare una medaglia d’oro mondiale in questa disciplina.
“Sono felicissimo, non ho ancora realizzato bene quello che ho fatto” le parole di un incredulo Viezzi, autore di una stagione al limite del perfetto, tra titolo italiano, di Coppa e del mondo. E aggiunge: “Ho giocato tutte le mie carte e sono stato aiutato dalla fortuna, ma ci vuole anche questo: ho approfittato della foratura di Sparfel e ho spinto fino alla fine. Vincere questa medaglia era il mio obiettivo fin da inizio stagione e ho realizzato un sogno. Voglio ringraziare tutto lo staff che lavora dietro le quinte, il mio preparatore, la Federciclismo e Daniele Pontoni, che è davvero un ottimo CT: grazie per aver creduto in me, sono contento di avervi ripagati in questo modo”.
L’azzurro si impone riuscendo nella non facile impresa di cogliere un titolo in una rassegna iridata fino ad oggi dominata dagli Olandesi. Ma è il duello tra Italia e Francia a caratterizzare la prima parte della gara, con Aubin Sparfel e Stefano Viezzi a darsi fastidio a vicenda. Sul rettilineo finale del terzo giro cambia tutto: Sparfel buca, Viezzi ne approfitta e cerca la fuga. Mentre il francese arretra, con l’olandese Keije Solen ed il ceco Krystof Bazant alle calcagna, l’azzurro classe 2006 fa in tempo a sbattere contro le protezioni e poi forare la ruota anteriore, costringendosi ad arrivare ai box a fatica. Viezzi batte anche la sfortuna mantenendo il vantaggio sugli inseguitori e tagliando il traguardo a braccia alzate, siglando di fatto il suo ruolo di protagonista nel palcoscenico internazionale del ciclocross.
“Quella di quest’anno è stata una stagione veramente esaltante” le parole del CT Daniele Pontoni. Che aggiunge: “Abbiamo vinto 3 prove di Coppa del Mondo, la classifica finale del circuito e la medaglia d’oro mondiale: credo che sia il giusto coronamento di un lavoro lungo e importante. Tre anni fa avevo detto che avremmo avuto bisogno di almeno un paio d’anni per metterci in riga e ad oggi posso dirmi soddisfatto non solo dei risultati, ma soprattutto del gruppo di lavoro che c’è dietro, perché un successo non è mai casuale. Quella di oggi è l’undicesima medaglia internazionale che portiamo a casa in tre anni tra cross e gravel e per noi è un punto di partenza, non di arrivo”.
Grande la soddisfazione del presidente Cordiano Dagnoni: “Complimenti a Stefano Viezzi e tutti gli azzurri per questa importante impresa. Complimenti anche a Daniele Pontoni e al suo staff, che hanno riportato in Italia un titolo che mancava da 19 anni. Noi tutti sappiamo l’importanza del ciclocross nella crescita dei corridori oggi. All’inizio del nostro mandato avevamo individuato come punti fermi il rilancio di discipline abbandonate nel passato, il settore della velocità per quanto riguarda la pista e il ciclocross. Questo risultato premia il lavoro di programmazione e le scelte fatte. Il fatto che giunga in una categoria, quella juniores, ci fa ben sperare per il futuro. Il mio augurio è che Stefano, come gli altri ragazzi in luce in questa stagione, possano confermare negli anni le doti messe in mostra in Coppa del Mondo e in Repubblica Ceca. Abbiamo gettato le basi per una crescita complessiva e di lunga durata. E’ questa la nostra soddisfazione maggiore.”
CHI E’ STEFANO VIEZZI – Stefano Viezzi studia Agraria all’Iss di Spilimbergo e ha iniziato a correra a 7 anni con la categoria Giovanissimi G1 nella società Jam’s Bike Team Buja. Si definisce un passista scalatore e dice di non poter fare a meno del fuoristrada. Di lui il CT Pontoni dice che sa bene quello che vuole e che impegno e talento in lui vanno di pari passo. In casa Viezzi il ciclismo non è mai entrato prima della sua generazione. Nessuno in famiglia lo aveva mai praticato: Stefano, che si è appassionato imitando i compagni di scuola che correvano in bici, ha poi contagiato le sorelle Elisa e Alice.
Con il successo di Tabor Viezzi chiude i conti riguardo la leadership stagionale nei confronti del francese Sparfel, con il quale si è diviso le vittorie di Coppa e che ha vestito, a novembre, la maglia di campione europeo. In quella occasione Viezzi si fermò ai piedi del podio, per poi cominciare la sua lenta e inesorabile crescita di condizione e convinzione nei propri mezzi. Il successo di oggi conferma che il 18 enne (compirà gli anni domani) di San Daniele del Friuli è senza ombra di dubbio il migliore della sua categoria e guarda con fiducia il salto di categoria.
DONNE UNDER 23 – Zoe Backstedt straccia la concorrenza ai Mondiali Ciclocross di Tabor 2024. La diciannovenne britannica si prende l’oro al termine di una prova maiuscola, che l’ha vista dominare sin dalle prime pedalate e infliggere un distacco pesante a tutte le rivali già del primo giro. L’argento è della padrona di casa Kristyna Zemanova, che ha la meglio su Leonie Bentveld, bronzo. Indietro tutte le italiane, con la prima azzurra che è Valentina Corvi, quattordicesima, seguita di poco da Lucia Bramati. Chiude infine 22esima Federica Venturelli.
UOMINI ELITE – Non ce n’è per nessuno: Mathieu Van der Poel mette a segno l’ennesimo capolavoro trionfando ai mondiali di Tabor, staccando tutti già nel primo giro e arrivando al traguardo in solitaria. Sesto mondiale ciclocross in carriera per l’olandese, che da poco ha rivelato di volersi concentrare maggiormente sulla strada. Argento a un altro olandese, Joris Nieuwenhius a +36″ e bronzo al belga e campione europeo Michael Vanthourenhout, con un distacco di 1’06”. L’Italia fa il suo e porta a casa un 17esimo posto con Filippo Fontana, bravo a scalare posizioni senza lasciarsi sorprendere. 30esimo infine Gioele Bertolini.