Continuano la serie di incontri previsti dalla Federazione Ciclistica Italiana in vista delle immanenti partenze per Tokyo
Continuano la serie di conferenze stampa previste dalla Federazione Ciclistica Italiana in vista delle immanenti partenze per Tokyo degli azzurri impegnati alle prossime Olimpiadi.
Nella giornata di oggi, martedì 12 luglio, si è tenuta quella con il gruppo XCO e BMX, alla presenza anche del coordinatore del gruppo fuoristrada Massimo Ghirotto e i due tecnici Celestino e Lupi.
Di seguito sintesi dell'incontro e link della registrazione della stessa conferenza.
GRUPPO XCO
Con quale condizione arrivate all'appuntamento più importante del quadriennio?
Lechner: Stiamo bene, abbiamo fatto il ritiro a Livigno, c’erano le condizioni perfette per allenarci. Il gruppo è ben affiatato.
Celestino: Abbiamo lavorato al meglio. Grazie ai CI di domenica abbiamo avuto la conferma della forma dei nostri ragazzi.
Con quali ambizioni arrivate all'appuntamento?
Colledani – Sono in forma, è difficile fare una previsione ma sono consapevole di potermi giocare le mie carte.
E' stata una stag'ione difficile con poche gare, come vi siete approcciati a questa stagione un pò particolare?
Lechner – Ci sono state un paio di procedure diverse rispetto alla normalità ma avendo fatto il ciclocross quest’inverno ero abituata. Sono riuscita comunque ad allenarmi e correre più di quanto mi aspettavo. Sono sicuramente più pronta rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Dove pensi di poter arrivare nella prova Olimpica, alla luce anche dell’argento a Leogang dell’anno scorso?
Lechner – Un evento così importante mi fa tirare fuori qualcosa in più; cercherò di tirar fuori il massimo nella gara olimpica, sperando di essere al top in quella giornata.
Quali sono le peculiarità del percorso olimpico? Come vi preparerete nei giorni appena precedenti la gara? Chi sono gli avversari più pericolosi?
Celestino – Il percorso è bello, costruito nei minimi dettagli. Tutti i ragazzi lo conoscono bene. Ci sono alcuni tratti da non sottovalutare, c'è un po' di tutti: sassi, rock garden ecc. Non ci sono salite durissime, i nostri ragazzi possono esprimere la massima potenza anche in questi tratti. Per quanto riguarda gli avversari, si parla sempre di Pidcock e Van Der Poel ma in una gara olimpica può succedere di tutto, vedi cosa è successo a Sagan a Rio. Il problema sarà posizionarsi subito nelle prime file. Nel femminile, avendo citato l’argento di Eva dell’anno scorso, questo la deve caricare e motivarla a fare la differenza nel grande appuntamento, dove bisogna farsi valere veramente.
Come ti sei orientato nella scelta degli atleti, soprattutto nell’ambito femminile, dove una volta c’era solo Eva e dora il livello si è alzato?
La convocazione se la sono guadagnata sul campo. Braidot e Kerschbaumer erano una garanzia e per il terzo posto (unici assieme alla Svizzera con tre posti ndr) Colledani ha lottato. Ho dato un ultimatum dopo la gara di Nove Mesto. Era in gioco anche Daniele Braidot ma purtroppo ha avuto problemi di covid, e per questo ha saltato le gare di coppa del mondo che avevo messo come termine.
Ho comunque dato un ultima possibilità a Daniele ma la decisione è ricaduta su Nadir che ha vinto il CI domenica. In ambito femminile abbiamo dato priorità a Eva anche se la Teocchi era in forma perché in gara ha esperienza e riesce a dare sempre il colpo finale durante le gare, specialmente nelle occasioni che contano.
Come affronti una gara dove ci sono dei grandi campioni come Van Der Poel, Pidcock o Schurter? Pensi di poterli battere?
Kerschbaumer – Io credo sempre in me e son convinto di poter far bene. A Leogang per esempio la Lechner era sul podio anche se non pensava di poter far bene.
Come stai adesso? In che condizioni di forma?
Kerschbaumer – Quest’anno ho avuto alti e bassi, ho avuto un po' di sfortuna. Il risultato non è arrivato ma so cosa posso fare e ora sto bene. Prendo la gara così come viene.
Ti sei allenato come sempre o hai cambiato qualcosa, dato le Olimpiadi?
Kerschbaumer – Qualcosa ho cambiato.. piccole cose.
Com'è il percorso XCO, il parere degli atleti?
Braidot: Il percorso sembrava molto tecnico. Facendolo in bici, le linee sembravano sempre le stesse, molti passaggi sono artificiali e quindi non si modificano durante la gara. Non è così impegnativo come altri percorsi che magari cambiano durante la corsa.
Sperate di trovare brutto tempo, dato che andate forte quando i percorsi diventano difficili?
Colledani: Se dovesse piovere può venire fuori qualche pezzo a piedi come la settimana scorsa a Les Gets. Io col bagnato riesco ad andare meglio. Speriamo ci dia la possibilità di provarlo bagnato se le condizioni atmosferiche perdureranno per tutta la giornata.
Quanto incide il fatto di rimanere nella bolla?
Braidot: Diciamo che non sarà un problema, ormai ci siamo abituati.
Informazioni tecniche – logistiche riguardo la partenza e la spedizione?
Celestino: Partiremo il 19 luglio, raggiungendo Tokyo via Vienna. Ho chiamato un massaggiatore e due meccanici soprattutto per la gara maschile dove abbiamo 3 atleti in gara. Sarebbe stato un problema averne solo uno per eventuali problemi in contemporanea.
GRUPPO BMX – Domande al tecnico Tommaso Lupi e a Giacomo Fantoni
Cosa vi aspettate dalle gare? Chi temete di più tra gli altri concorrenti?
Lupi: Giacomo ha rinunciato a numerose gare in questo periodo (tra cui il CI e il CE) per arrivare preparato all’appuntamento olimpico. La preparazione non è stata fatta tanto a livello tecnico, poiché Giacomo è molto bravo, ma più a livello fisico-condizionale. La pista sarà molto esigente con 24 atleti selezionati da tutto il modo. Il tracciato durerà di media 12 secondi in più rispetto ai tipici 30 secondi e questo fa capire la fatica della gara. Dopo le due finali di Coppa del Mondo che Giacomo ha disputato in Colombia, arriva con un buon bagaglio anche dal punto di vista della confidenza nei propri mezzi.
Fantoni: Questo nuovo blocco di lavoro è stato necessario proprio per poter affrontare un tracciato più lungo. La preparazione è stata perfetta, mi sento più in forma della Coppa del Mondo in Colombia. Io vado li per combattere per una medaglia, non ho intenzione di frenare o rinunciare ad un contatto se sarà necessario. La gara sarà si svolgerà in due giorni ma saranno molto concentrati, e bisognerà andare al massimo su ogni giro. Per quanto riguarda gli avversari, quelli che fanno una finale di Coppa di solito sono 40, qui siamo in 24 e quindi ci sono i migliori; dovremmo pensare più al nostro risultato e dare il massimo.
Come pensate di difendervi meglio e come sarà la gara?
Fantoni: Ogni giro sarà una cosa a parte, dipende dal cancelletto di partenza. Io cerco di partire sempre davanti anche sgomitando, così da avere più certezze di passare il turno. Abbiamo pensato anche a tattiche di gestione, stando davanti si faticherà molto di più quindi cercare di controllare in maniera più vantaggiosa, lasciando passare uno o due corridori davanti, così da risparmiare qualcosa.
Tornare alle Olimpiadi con la BMX è stato un grande risultato, Quanto importante è stato per la Federazione ed il movimento?
Lupi: Era da tanto che non ci presentavamo alle Olimpiadi; il fatto che ci siamo riusciti ha creato un grande entusiasmo a tutto il movimento ingenerando un entusiasmo che già sta dando frutti positivi. Per la qualificazion ci siamo basati soprattuto sul ranking nazione e sui top 3 del ranking italiani Fantoni, Sciortino e Furlan.
Giacomo ha portato a casa il pass per Tokyo grazie alle due finali di coppa del Mondo e questo è stato un grande traguardo per lui, che ha 30 anni, e per tutti noi che ci siamo impegnati in questi anni per questo obiettivo.
Gianluca Brutto
Antonio Ungaro