Simone vince la corsa a punti. Gli ‘eroi’ di Tokyo con l’aggiunta di Manlio Moro dominano il torneo. Argento per le rocketgirls, battute in finale dalla Gran Bretagna.
GRENCHEN (SVI) – L’Italia del ciclismo batte i colpi che il mondo dello sport si attendeva. Con tre medaglie al collo e due titoli continentali raccoglie i primi frutti del lavoro di questi mesi. ‘Con l’approssimarsi delle Olimpiadi livello complessivo si è alzato notevolmente – ha detto Marco Villa – e nessun risultato è scontato. Oggi siamo stati bravi ad ottenere quasi il massimo a disposizione. Siamo solo all’inizio e bisogna continuare a lavorare.’ Le medaglie d’oro (inseguimento maschile e Consonni) e l’argento delle rocketgirls proiettano l’Italia in testa al medagliere. Domani si torna in pista ed è ancora presto per festeggiare; oggi però abbiamo dimostrato che se gli altri crescono, cresciamo anche noi.
Inseguimento a squadre – Nelle qualificazioni della mattina (3’48”333) scendono in pista Ganna, Consonni, Moro e Milan. Nella finale contro la Gran Bretagna Lamon prende il posto di Consonni, impegnato pochi minuti prima nella corsa a punti. L’Italia parte forte e sembra controllare agevolmente la gara. Ai 3000 metri un’incertezza nel cambio scompiglia le carte e permette ai britannici di rifarsi sotto, ma sempre a distanza di sicurezza. Il riscontro crono di 3:47.667 vale il nuovo record della pista.
Lucida l’analisi di Filippo Ganna: ‘Il livello si è alzato e noi siamo arrivati a questo appuntamento con poca preparazione alle spalle. Volevamo dimostrare di esserci e che la Gran Bretagna vista all’opera ai mondiali dello scorso anno era alla nostra portata. In finale siamo andati forte, veramente forte, e forse siamo stati anche un po’ fortunati, perché ad un certo punto abbiamo sbagliato qualcosa e rischiato di disunirci. I punti per la qualificazione olimpica erano il nostro obiettivo primario, il titolo europeo è una grande soddisfazione. Adesso dobbiamo solo lavorare per le prossime occasioni in cui sono in palio i punti per il ranking.’
Manlio Moro: ‘Sono stati compagni di squadra fantastici, mi hanno aiutato a restare tranquillo. Abbiamo commesso qualche imprecisione ma siamo andati veramente forte. Per me si tratta del mio primo europeo. E’ una gioia indescrivibile.’
Nulla può il quartetto femminile in finale contro le britanniche trascinate dalla solita Archibald. Al primo turno corrono Balsamo, Paternoster, Fidanza e Guazzini. Nella finale la Paternoster lascia il posto a Martina Alzini. La tattica è quella di partire forte e tenere sotto pressione le britanniche, nella speranza che la terza frazionista salti. Riesce solo in parte, perché quando questo accade, le nostre a loro volta entrano in difficoltà e non ne approfittano.
Elisa Balsamo parla a nome di un gruppo che si rammarica per l’occasione persa: ‘Contavano i punti ai fini del ranking e quindi prendiamo quello che di buono è giunto da questi Europei. Eravamo convinte di riuscire a superare la Gran Bretagna ma non siamo state brave a sfruttare l’occasione. Bisogna accettare anche le sconfitte e guardiamo avanti.’
Corsa a punti – Simone Consonni è il nuovo campione europeo della corsa a punti. ‘Ci tenevo a correre una corsa a punti ed era da tempo che lo chiedevo a Marco. Finalmente ci sono riuscito ed è arrivato anche questo titolo continentale, che mi mancava, dopo Olimpiadi e Mondiali. Al Saudi Tour ho avuto problemi alla schiena e pensavo di non stare bene. Ma quando torno in Nazionale mi sembra di essere a casa, tra gli amici. Voglio per questo ringraziare la Federazione, tutto lo staff che si è subito prodigato per mettermi nelle condizioni migliori.’
La prova naviga nell’incertezza fino a metà gara, poi Simone prende il comando delle operazioni e comincia a inanellare volate, alternandosi al comando con il francese Grondin: ‘Lo scorso anno mi ha battuto nell’Omnium proprio nell’ultima volata. Oggi mi sono preso la rivincita. Dopo 20 giri mi sono reso conto di avere qualcosa in più degli altri. Ho cercato di ritrovare il ritmo per poi fare la differenza. Sono veramente contento: ho avuto un ottimo inizio di stagione. Adesso attendo con tranquillità le prossime gare di questo Europeo, poi potremo stilare un bilancio esatto.’
Chilometro – Stefano Moro copre la distanza in 1:01.975, per il lui il 12° tempo. Quaranta: ‘Stefano ha dimostrato di avere delle qualità sulle quali lavorare per migliorare’.
Matteo Bianchi approda alla finale ad otto di questa sera con il sesto tempo (1:00.220) dove scala una posizione, chiudendo al quinto posto (1’00”483). ‘Pensavo di poter fare meglio nella seconda prova, avendo corso con un rapporto più leggero questa mattina che mi ha permesso di risparmiare un po’ di forze. Nel complesso, però, sono contento’. Vince l’olandese, campione del mondo, Hogland, che mostra un’evidente supremazia rispetto alla concorrenza. Sul podio, alle sue spalle, lo spagnolo Martinez Chorro e il britannico Truman.
Eliminazione Donne – Rachele Barbieri si fa sorprendere nelle fasi iniziali ed esce subito nella prova vinta dalla campionessa del mondo Lotte Kopecky. ‘Ho commesso un errore di leggerezza e quando mi sono resa conto di essere in una posizione sfavorevole ero ormai chiusa per recuperare. Peccato, spero domani di rifarmi.. da ogni errore c’è sempre da imparare.”
Velocità donne – Giada Capobianchi esce ai 16° battuta dalla lituana Lendel, Miriam Vece agli ottavi superata dalla francese Kouame. Nei 200 lanciati, Vece 10° 10.888, Capobianchi 20° 11.371. (ant.ungaro)
Azzurri in gara Venerdì 10 febbraio
Velocità Uomini: Stefano Moro e Mattia Predomo
Omnium Donne: Rachele Barbieri
Inseguimento individuale uomini: Manlio Moro e Jonathan Milan
Scartch uomini: Mattia Pinazzi
Nelle BettiniPhoto, in alto: Simone Consonni; sotto: foto di gruppo della spedizione e il quartetto donne in azione in finale