Era soprannominato “Il Pentolaio”, nato a Reggello, passista e scalatore, è stato gregario del “Campionissimo”

Era nato nel novembre del 1928. E’ morto a Matassino di Figline Valdarno in provincia di Firenze, Valeriano Falsini, che possiamo ritenere uno dei simboli del ciclismo. Era soprannominato “Il Pentolaio”, nato a Reggello, passista e scalatore, è stato gregario del “Campionissimo” Fausto Coppi e a lui è stato dedicato anche un film. Falsini iniziò la sua carriera nel 1946 da allievo. Da dilettante ottenne una ventina di vittorie e la sua stagione migliore fu quella del 1949 che gli consentì di passare nei professionisti l’anno successivo. Per Falsini il campione preferito è stato Fausto Coppi e nel 1951 Zambrini lo ingaggiò per la Bianchi con Coppi capitano. Valeriano lo ha ricordato tante volte: “Quel giorno è stato il più bello della mia carriera sportiva”. Da professionista nei quattro anni trascorsi non ottenne vittorie e fu costretto per problemi fisici a terminare l’attività a soli 26 anni.

Lasciato il ciclismo ma legatissimo a Fausto Coppi, fece l’elettricista aiutando suo padre nella vendita delle pentole, da ciò era nato il soprannome di “Pentolaio”. Simpatico quanto estroverso, amava sfilare in occasione delle gare ciclistiche nella zona del Valdarno con la sua amatissima bici. E’ stato l’unico corridore toscano alla corte del “Campionissimo” del quale conservava gelosamente una bicicletta, regalatagli proprio da Fausto Coppi.

“E’ un dono preziosissimo, una reliquia, amava ripetere”. Adesso lo piange tutto il ciclismo.

Antonio Mannori


Federciclismo

Federazione Ciclistica Italiana





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LUTTO - La scomparsa di Valeriano Falsini, gregario di Coppi

LUTTO - La scomparsa di Valeriano Falsini, gregario di Coppi

Era soprannominato “Il Pentolaio”, nato a Reggello, passista e scalatore, è stato gregario del “Campionissimo”

Era nato nel novembre del 1928. E’ morto a Matassino di Figline Valdarno in provincia di Firenze, Valeriano Falsini, che possiamo ritenere uno dei simboli del ciclismo. Era soprannominato “Il Pentolaio”, nato a Reggello, passista e scalatore, è stato gregario del “Campionissimo” Fausto Coppi e a lui è stato dedicato anche un film. Falsini iniziò la sua carriera nel 1946 da allievo. Da dilettante ottenne una ventina di vittorie e la sua stagione migliore fu quella del 1949 che gli consentì di passare nei professionisti l’anno successivo. Per Falsini il campione preferito è stato Fausto Coppi e nel 1951 Zambrini lo ingaggiò per la Bianchi con Coppi capitano. Valeriano lo ha ricordato tante volte: “Quel giorno è stato il più bello della mia carriera sportiva”. Da professionista nei quattro anni trascorsi non ottenne vittorie e fu costretto per problemi fisici a terminare l’attività a soli 26 anni.

Lasciato il ciclismo ma legatissimo a Fausto Coppi, fece l’elettricista aiutando suo padre nella vendita delle pentole, da ciò era nato il soprannome di “Pentolaio”. Simpatico quanto estroverso, amava sfilare in occasione delle gare ciclistiche nella zona del Valdarno con la sua amatissima bici. E’ stato l’unico corridore toscano alla corte del “Campionissimo” del quale conservava gelosamente una bicicletta, regalatagli proprio da Fausto Coppi.

“E’ un dono preziosissimo, una reliquia, amava ripetere”. Adesso lo piange tutto il ciclismo.

Antonio Mannori


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Era soprannominato “Il Pentolaio”, nato a Reggello, passista e scalatore, è stato gregario del “Campionissimo”

Era nato nel novembre del 1928. E’ morto a Matassino di Figline Valdarno in provincia di Firenze, Valeriano Falsini, che possiamo ritenere uno dei simboli del ciclismo. Era soprannominato “Il Pentolaio”, nato a Reggello, passista e scalatore, è stato gregario del “Campionissimo” Fausto Coppi e a lui è stato dedicato anche un film. Falsini iniziò la sua carriera nel 1946 da allievo. Da dilettante ottenne una ventina di vittorie e la sua stagione migliore fu quella del 1949 che gli consentì di passare nei professionisti l’anno successivo. Per Falsini il campione preferito è stato Fausto Coppi e nel 1951 Zambrini lo ingaggiò per la Bianchi con Coppi capitano. Valeriano lo ha ricordato tante volte: “Quel giorno è stato il più bello della mia carriera sportiva”. Da professionista nei quattro anni trascorsi non ottenne vittorie e fu costretto per problemi fisici a terminare l’attività a soli 26 anni.

Lasciato il ciclismo ma legatissimo a Fausto Coppi, fece l’elettricista aiutando suo padre nella vendita delle pentole, da ciò era nato il soprannome di “Pentolaio”. Simpatico quanto estroverso, amava sfilare in occasione delle gare ciclistiche nella zona del Valdarno con la sua amatissima bici. E’ stato l’unico corridore toscano alla corte del “Campionissimo” del quale conservava gelosamente una bicicletta, regalatagli proprio da Fausto Coppi.

“E’ un dono preziosissimo, una reliquia, amava ripetere”. Adesso lo piange tutto il ciclismo.

Antonio Mannori