L’handbikers, categoria H1, ha perso la vita a 51 anni nella serata di ieri all’ospedale di Borgo Trento, in cui era ricoverato da una settimana in seguito ad un brutto incidente stradale durante un allenamento sulle strade di Cerro

Il mondo del ciclismo in lutto per la scomparsa di Andrea Conti, atleta di ciclismo paralimpico e tre volte vincitore del Giro d’Itali Handbike. L’handbikers, categoria H1, ha perso la vita a 51 anni nella serata di ieri all’ospedale di Borgo Trento, in cui era ricoverato da una settimana in seguito ad un brutto incidente stradale durante un allenamento sulle strade di Cerro, vicino casa.

Quella stessa strada che lo aveva già beffato nel 1988, quando in sella al suo motorino si scontrò con un’auto: 14 mesi di ospedale, una lesione cervicale e la sedia a rotelle, che gli ha però permesso di raggiungere traguardi inimmaginabili. “Dopo l’incidente pensavo che i miei sogni fossero finiti. Invece ne ho avuto di nuovi”, raccontava quando andava nelle scuole come testimonial, parlando ai ragazzi di sicurezza sulle strade. Noto anche come il “ciclista-poeta” (nelle occasioni pubbliche in cui era invitato, leggeva sempre alcuni dei suoi versi composti in dialetto veronese), Conti si era speso molto negli incontri con le scolaresche per promuovere la sicurezza stradale. Era di Cerro Veronese, compaesano di Damiano Cunego, nel 2002 si era avvicinato allo sport e al ciclismo, utilizzando le braccia e solo parzialmente le mani. Per spingere l'handbike aveva bisogno di protesi speciali. Gareggiava per il Gsc Giambenini, club fondato nel 2004 con quattro amici: uno sport divenuto una vera passione, che gli aveva insegnato cosa fosse davvero la resilienza. E col quale – diceva di aver fatto il calcolo – tra allenamenti e gare aveva compiuto quasi due giri del mondo.


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LUTTO - La scomparsa del paraciclista Andrea Conti

LUTTO - La scomparsa del paraciclista Andrea Conti

L’handbikers, categoria H1, ha perso la vita a 51 anni nella serata di ieri all’ospedale di Borgo Trento, in cui era ricoverato da una settimana in seguito ad un brutto incidente stradale durante un allenamento sulle strade di Cerro

Il mondo del ciclismo in lutto per la scomparsa di Andrea Conti, atleta di ciclismo paralimpico e tre volte vincitore del Giro d’Itali Handbike. L’handbikers, categoria H1, ha perso la vita a 51 anni nella serata di ieri all’ospedale di Borgo Trento, in cui era ricoverato da una settimana in seguito ad un brutto incidente stradale durante un allenamento sulle strade di Cerro, vicino casa.

Quella stessa strada che lo aveva già beffato nel 1988, quando in sella al suo motorino si scontrò con un’auto: 14 mesi di ospedale, una lesione cervicale e la sedia a rotelle, che gli ha però permesso di raggiungere traguardi inimmaginabili. “Dopo l’incidente pensavo che i miei sogni fossero finiti. Invece ne ho avuto di nuovi”, raccontava quando andava nelle scuole come testimonial, parlando ai ragazzi di sicurezza sulle strade. Noto anche come il “ciclista-poeta” (nelle occasioni pubbliche in cui era invitato, leggeva sempre alcuni dei suoi versi composti in dialetto veronese), Conti si era speso molto negli incontri con le scolaresche per promuovere la sicurezza stradale. Era di Cerro Veronese, compaesano di Damiano Cunego, nel 2002 si era avvicinato allo sport e al ciclismo, utilizzando le braccia e solo parzialmente le mani. Per spingere l'handbike aveva bisogno di protesi speciali. Gareggiava per il Gsc Giambenini, club fondato nel 2004 con quattro amici: uno sport divenuto una vera passione, che gli aveva insegnato cosa fosse davvero la resilienza. E col quale – diceva di aver fatto il calcolo - tra allenamenti e gare aveva compiuto quasi due giri del mondo.


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L’handbikers, categoria H1, ha perso la vita a 51 anni nella serata di ieri all’ospedale di Borgo Trento, in cui era ricoverato da una settimana in seguito ad un brutto incidente stradale durante un allenamento sulle strade di Cerro

Il mondo del ciclismo in lutto per la scomparsa di Andrea Conti, atleta di ciclismo paralimpico e tre volte vincitore del Giro d’Itali Handbike. L’handbikers, categoria H1, ha perso la vita a 51 anni nella serata di ieri all’ospedale di Borgo Trento, in cui era ricoverato da una settimana in seguito ad un brutto incidente stradale durante un allenamento sulle strade di Cerro, vicino casa.

Quella stessa strada che lo aveva già beffato nel 1988, quando in sella al suo motorino si scontrò con un’auto: 14 mesi di ospedale, una lesione cervicale e la sedia a rotelle, che gli ha però permesso di raggiungere traguardi inimmaginabili. “Dopo l’incidente pensavo che i miei sogni fossero finiti. Invece ne ho avuto di nuovi”, raccontava quando andava nelle scuole come testimonial, parlando ai ragazzi di sicurezza sulle strade. Noto anche come il “ciclista-poeta” (nelle occasioni pubbliche in cui era invitato, leggeva sempre alcuni dei suoi versi composti in dialetto veronese), Conti si era speso molto negli incontri con le scolaresche per promuovere la sicurezza stradale. Era di Cerro Veronese, compaesano di Damiano Cunego, nel 2002 si era avvicinato allo sport e al ciclismo, utilizzando le braccia e solo parzialmente le mani. Per spingere l'handbike aveva bisogno di protesi speciali. Gareggiava per il Gsc Giambenini, club fondato nel 2004 con quattro amici: uno sport divenuto una vera passione, che gli aveva insegnato cosa fosse davvero la resilienza. E col quale – diceva di aver fatto il calcolo - tra allenamenti e gare aveva compiuto quasi due giri del mondo.