77 anni, ciclista professionista tra il 1973 ed il 1980, anni nei quali ha ricoperto con dedizione il ruolo di gregario, in particolare a supporto di Francesco Moser nelle ultime stagioni.

E’ morto questa mattina nella sua abitazione il trentino Marcello Osler, 77 anni, ciclista professionista tra il 1973 ed il 1980. Anni nei quali ha ricoperto con dedizione il ruolo di gregario, in particolare a supporto di Francesco Moser nelle ultime stagioni. Ma in cui ha sollevato anche le braccia al cielo in prima persona, pur se una volta soltanto. E che volta: al Giro d’Italia del 1975, in occasione dell’8ª tappa da Potenza a Sorrento. Nel suo palmarès – oltre ai successi nella Milano-Tortona, nel Trofeo Papà Cervi e nella Firenze-Viareggio, tutti ottenuti tra i dilettanti – spiccano altri due podi di giornata nella Corsa Rosa ed un secondo posto al Gran Premio del Canton Argovia del 1974. Osler sfiorò anche la maglia azzurra: venne selezionato in qualità di riserva per i Mondiali casalinghi del 1976, quando ad Ostuni si impose il belga Maertens in volata su Moser.

Marcello Osler nasce a Pergine Valsugana, in provincia di Trento, il 18 agosto 1945 e si avvicina al ciclismo seguendo l’esempio del fratello Armando. Dopo qualche difficoltà iniziale, Marcello veste i colori della Forti e Veloci Trento conquistando, nel 1967, il quinto posto al Giro di Bolghera.

Nel ’68 Osler passa alla Alpina Sport vincendo la Coppa Martiri Trentini ed il Trofeo Moser-Widmann e conquistando importanti piazzamenti che gli valgono la chiamata dello Sport Club Italia con cui conquista la Coppa Italia assieme a Diego Moser e ad Alberto Carlin e con cui si laurea campione regionale tra i dilettanti. L’anno successivo, però, il trentino valuta l’abbandono del ciclismo ma viene convinto a restare nel mondo della bici. Finita l’attività agonistica ha aperto a Pergine il negozio Osler Sport.

Osler fu colpito da un malore in località Assizzi di Pergine nell’estate del luglio 2013 mentre pedalava in sella alla sua bicicletta insieme al figlio per raggiungere la campagna del fratello Gino. Il trentino resta in coma per 53 giorni ed il successivo risveglio appare quasi miracoloso. Nel 2017 un nuovo problema di salute lo costringe alla sedia a rotelle. La data dell’addio deve essere ancora fissata. Lascia la moglie Elena e i figli Erica, Nadia, Mara e Riccardo. La cerimonia funebre avrà luogo nella Chiesa Parrocchiale di Canezza lunedì 24 luglio alle 14.30, preceduta dal Santo Rosario che sarà recitato anche domenica alle 20. La camera ardente è allestita al cimitero di Pergine.

Sandro Bolognini


Federciclismo

Federazione Ciclistica Italiana





  1. Home
  2. Lutto – E’ scomparso Marcello Osler

Lutto - E' scomparso Marcello Osler

77 anni, ciclista professionista tra il 1973 ed il 1980, anni nei quali ha ricoperto con dedizione il ruolo di gregario, in particolare a supporto di Francesco Moser nelle ultime stagioni.

77 anni, ciclista professionista tra il 1973 ed il 1980, anni nei quali ha ricoperto con dedizione il ruolo di gregario, in particolare a supporto di Francesco Moser nelle ultime stagioni.

E’ morto questa mattina nella sua abitazione il trentino Marcello Osler, 77 anni, ciclista professionista tra il 1973 ed il 1980. Anni nei quali ha ricoperto con dedizione il ruolo di gregario, in particolare a supporto di Francesco Moser nelle ultime stagioni. Ma in cui ha sollevato anche le braccia al cielo in prima persona, pur se una volta soltanto. E che volta: al Giro d'Italia del 1975, in occasione dell'8ª tappa da Potenza a Sorrento. Nel suo palmarès – oltre ai successi nella Milano-Tortona, nel Trofeo Papà Cervi e nella Firenze-Viareggio, tutti ottenuti tra i dilettanti – spiccano altri due podi di giornata nella Corsa Rosa ed un secondo posto al Gran Premio del Canton Argovia del 1974. Osler sfiorò anche la maglia azzurra: venne selezionato in qualità di riserva per i Mondiali casalinghi del 1976, quando ad Ostuni si impose il belga Maertens in volata su Moser.

Marcello Osler nasce a Pergine Valsugana, in provincia di Trento, il 18 agosto 1945 e si avvicina al ciclismo seguendo l’esempio del fratello Armando. Dopo qualche difficoltà iniziale, Marcello veste i colori della Forti e Veloci Trento conquistando, nel 1967, il quinto posto al Giro di Bolghera.

Nel ’68 Osler passa alla Alpina Sport vincendo la Coppa Martiri Trentini ed il Trofeo Moser-Widmann e conquistando importanti piazzamenti che gli valgono la chiamata dello Sport Club Italia con cui conquista la Coppa Italia assieme a Diego Moser e ad Alberto Carlin e con cui si laurea campione regionale tra i dilettanti. L’anno successivo, però, il trentino valuta l’abbandono del ciclismo ma viene convinto a restare nel mondo della bici. Finita l’attività agonistica ha aperto a Pergine il negozio Osler Sport.

Osler fu colpito da un malore in località Assizzi di Pergine nell’estate del luglio 2013 mentre pedalava in sella alla sua bicicletta insieme al figlio per raggiungere la campagna del fratello Gino. Il trentino resta in coma per 53 giorni ed il successivo risveglio appare quasi miracoloso. Nel 2017 un nuovo problema di salute lo costringe alla sedia a rotelle. La data dell’addio deve essere ancora fissata. Lascia la moglie Elena e i figli Erica, Nadia, Mara e Riccardo. La cerimonia funebre avrà luogo nella Chiesa Parrocchiale di Canezza lunedì 24 luglio alle 14.30, preceduta dal Santo Rosario che sarà recitato anche domenica alle 20. La camera ardente è allestita al cimitero di Pergine.

Sandro Bolognini


ab8483ad-1329-4f9b-87c1-8df84806a9cd

Ultime notizie

  1. Home
  2. Lutto – E’ scomparso Marcello Osler

Lutto - E' scomparso Marcello Osler

77 anni, ciclista professionista tra il 1973 ed il 1980, anni nei quali ha ricoperto con dedizione il ruolo di gregario, in particolare a supporto di Francesco Moser nelle ultime stagioni.

E’ morto questa mattina nella sua abitazione il trentino Marcello Osler, 77 anni, ciclista professionista tra il 1973 ed il 1980. Anni nei quali ha ricoperto con dedizione il ruolo di gregario, in particolare a supporto di Francesco Moser nelle ultime stagioni. Ma in cui ha sollevato anche le braccia al cielo in prima persona, pur se una volta soltanto. E che volta: al Giro d'Italia del 1975, in occasione dell'8ª tappa da Potenza a Sorrento. Nel suo palmarès – oltre ai successi nella Milano-Tortona, nel Trofeo Papà Cervi e nella Firenze-Viareggio, tutti ottenuti tra i dilettanti – spiccano altri due podi di giornata nella Corsa Rosa ed un secondo posto al Gran Premio del Canton Argovia del 1974. Osler sfiorò anche la maglia azzurra: venne selezionato in qualità di riserva per i Mondiali casalinghi del 1976, quando ad Ostuni si impose il belga Maertens in volata su Moser.

Marcello Osler nasce a Pergine Valsugana, in provincia di Trento, il 18 agosto 1945 e si avvicina al ciclismo seguendo l’esempio del fratello Armando. Dopo qualche difficoltà iniziale, Marcello veste i colori della Forti e Veloci Trento conquistando, nel 1967, il quinto posto al Giro di Bolghera.

Nel ’68 Osler passa alla Alpina Sport vincendo la Coppa Martiri Trentini ed il Trofeo Moser-Widmann e conquistando importanti piazzamenti che gli valgono la chiamata dello Sport Club Italia con cui conquista la Coppa Italia assieme a Diego Moser e ad Alberto Carlin e con cui si laurea campione regionale tra i dilettanti. L’anno successivo, però, il trentino valuta l’abbandono del ciclismo ma viene convinto a restare nel mondo della bici. Finita l’attività agonistica ha aperto a Pergine il negozio Osler Sport.

Osler fu colpito da un malore in località Assizzi di Pergine nell’estate del luglio 2013 mentre pedalava in sella alla sua bicicletta insieme al figlio per raggiungere la campagna del fratello Gino. Il trentino resta in coma per 53 giorni ed il successivo risveglio appare quasi miracoloso. Nel 2017 un nuovo problema di salute lo costringe alla sedia a rotelle. La data dell’addio deve essere ancora fissata. Lascia la moglie Elena e i figli Erica, Nadia, Mara e Riccardo. La cerimonia funebre avrà luogo nella Chiesa Parrocchiale di Canezza lunedì 24 luglio alle 14.30, preceduta dal Santo Rosario che sarà recitato anche domenica alle 20. La camera ardente è allestita al cimitero di Pergine.

Sandro Bolognini