Aveva 87 anni. Nel 1961 vinse il Giro d’Italia mettendo in crisi Jacques Anquetil.
E’ scomparso, all’età di 87 anni Arnaldo Pambianco, vincitore del Giro d’Italia nel 1961. “”Gabanin” era davvero un grande uomo, un campione vero, un romagnolo unico”, ha scritto Davide Cassani, romagnolo come Pambianco, sul suo profilo FB. Pambianco nei primi anni da professionista fu gregario di Ercole Baldini e Gastone Nencini, cogliendo il settimo posto nel 1960 sia al Giro d’Italia sia al Tour de France. Nel 1961 ottenne il risultato più importante della sua carriera, al Giro d’Italia del centenario dell’Unità. Dopo una settimana travagliata per i postumi di una caduta, il campione di Bertinoro prese la maglia rosa nella 14esima tappa, con 24 secondi di vantaggio sul favorito e fino a quel momento leader della generale Jacques Anquetil. “Vidi che Anquetul mangiava un panino senza togliere la stagnola – raccontò -. Capii che era in crisi e lo attaccai. Cosi presi la maglia rosa e vinsi il Giro”. Respinse poi gli assalti Charly Gaul e di Rik Van Looy, suggellando la rosa con il secondo posto, dietro al solo Gaul, nella penultima frazione caratterizzata dalla scalata al Passo dello Stelvio e l’arrivo a Bormio. Arrivò vittorioso a Milano pur non avendo vinto alcuna tappa.
E’ stato poi quinto ai mondiali del 1962 di Salò e vinse la Freccia del Brabante del 1964. Al Giro d’Italia invece non riuscì più a ripetere le prestazioni del 1961 e ottenne solo una vittoria di tappa nel 1963.
Nella foto: Arnaldo Pambianco scala il Passo dello Stelvio al Giro d’Italia 1961. Vincerà la corsa rosa.