E’ scomparso all’età di 86 anni vittima del covid-19 lo storico dirigente di ciclismo e grande organizzatore di eventi internazionali.
Gravissimo lutto nel ciclismo bresciano, regionale e nazionale: è scomparso all’età di 86 anni vittima del covid-19 Sandro Sellari, storico dirigente di ciclismo e grande organizzatore di eventi internazionali.
Nato il 27 febbraio del 1934 a Brescia, fin da giovane si è appassionato al ciclismo approdando a soli quindici anni al Pedale Bresciano. Cresciuto alla scuola di Antonio Zanola e i fratelli Ariasi, è stato segretario, consigliere e presidente del club biancoverde, dove è rimasto fino a pochi anni fa, quando l’Aspiratori Otelli di Sarezzo si è fatta carico di tenere in vita la società più gloriosa del ciclismo bresciano, la quale nel corso della sua vicenda sportiva ha ottenuto due medaglie olimpiche con Piefranco Vianelli (oro e bronzo a Città del Messico 1968), due ai mondiali con Renato Bongioni (Salò 1962) e Marco Velo (Pyrgos 1992).
Subito dopo le Olimpiadi di Roma 1960 si è iscritto alla scuola per diventare maestro dello sport: esame superato brillantemente insieme ad alcuni altri dirigenti di valore.
Verso la fine degli anni settanta insieme a Mario Marchina e Giovanni Morsia è stato protagonista del nuovo corso della federciclo bresciana, contribuendo alla elezione alla presidenza di Tino Balestra, primo presidente provinciale della federciclo. Succeduto al maestro Gianni Faletti, da anni fiduciario dell’Fci. Quando Tino Balestra ha lasciato l’incarico gli è succeduto e successivamente è approdato alla federciclismo regionale dove è stato consigliere e vice-presidente ai tempi della presidenza di Gianni Sommariva. Per due mandati è stato membro di un paio di commissioni nazionali dell’Fci. È poi tornato a casa rivestendo il ruolo di segretario della federciclo bresciana sotto la presidenza di Pietro Bregoli e Gianni Pozzani.
Oltre ad essere stato un dirigente avveduto è stato spesso anche ai vertici di organizzazioni di grande prestigio: dal 1958 al 1962 ha messo in cantiere e portato in porto il Giro delle Tre Valli Bresciane. Dal 1977 al 1979 è stato direttore di corsa alla Tre Giorni Bresciana riservata agli juniores. Insieme a Mario Marchina nel gennaio del 1980 ha fondato il Velo Club Rinascita. Con questo club ha organizzato dal 1980 al 2011 trentuno edizioni della 3 Tre Ciclistica Internazionale Bresciana che ha portato alla ribalta grandi corridori quali sono stati Damiano Cunego e Gilberto Simoni, giusto per ricordare solo alcuni protagonisti della corsa a tappe per juniores. Fino a tre anni fa ha tenuto in vita il nome della 3 Tre organizzando una corsa con patrenza e arrivo a Campagnola di Concesio e successivamente da Vestone a Prevalle. Grazie alla bontà delle organizzazioni il Velo Club Rinascita è stato premiato con il Premio Forze Nuove, riconoscimento quantomai prestigioso orchestrato per tanti anni da Gianni Sommariva.
Insieme alle altre società bresciane ha collaborato a raccogliere i fondi per affidare allo scultore pontevichese Domenico Lusetti il busto di Fausto Coppi, fissato nel 1960 allo stadio Rigamonti di Mompiano e tre anni fa per merito suo e dell’amministrazione bresciana spostato al Parco Castelli di fronte all’ingresso dello stadio, che il Campionissimo varcò nel novembre del 1960 al termine del Trofeo Baracchi disputato insieme a Louison Bobet.
Nel corso della sua lunga militanza dirigenziale ha ottenuto alcuni riconoscimenti di prestigio: il Premio Antonio Zanola nel 1982; il Premio Amerio Armanasco nel 2005; il Premio Luigi Bussacchini nel 2010: la medaglia di bronzo dell’Fci nazionale nel 2014. Qualche anno fa è stato anche nominato Cavaliere della Repubblica Italiana.
Negli ultimi anni della sua vita, minato dal lutto della sua carissima moglie Rita, si è dedicato anima e corpo alla figlia Daniela, sua assidua accompagnatrice. L’ultima volta che li abbiamo visti insieme è stato alla Coppa San Geo il 22 febbraio, mentre qualche settimana fa è stato gradito ospite di Bresciaoggi insieme al neo-presidente del Panathlon, l’artista Rodolfo Garofalo. Proprio al Panathlon Club Brescia è stato più volte eletto nel consiglio direttivo ed aveva un progetto: un convegno ciclistico con la presenza dei campioni bresciani. Purtroppo rimarrà un’incompiuta, come del resto vantano tutti gli uomini di valore. Insieme alla figlia Daniela lo piange tutto il ciclismo bresciano, in particolare Metilde e Piero Guerrini con i quali ha festeggiato l’ottantaseiesimo compleanno. Il presidente nazionale Renato Di Rocco, quello regionale Cordiano Giagnoni e quello provinciale Gianni Pozzani, insieme a Rodolfo Garofalo del Panathlon Club hanno espresso il loro cordoglio per la scomparsa di un grande uomo. Con loro ci sentiremo anche noi un po’ più soli avendo percorso per circa mezzo secolo la sua stessa strada. Ti sia lieve la terra caro Sandro e alla figlia Daniela un forte abbraccio.
Angiolino Massolini