E’ morto nella serata di domenica 22 marzo l’ex corridore e presidente della benemerita Fausto Coppi Gazzera. Il 17 giugno prossimo avrebbe compiuto 73 anni.
Mestre (Venezia) – Lutto nel mondo del ciclismo veneto e veneziano. E' morto nella serata di domenica 22 marzo Eugenio Stefani l'ex corridore e presidente della benemerita Fausto Coppi Gazzera. Il 17 giugno prossimo avrebbe compiuto 73 anni. E' morto nel reparto di Terapia Intensiva dell'Ospedale all'Angelo di Mestre, dove era ricoverato da alcuni giorni. A dare la notizia sono stati la signora Anni, moglie di Eugenio e il presidente della Work Service Fausto Coppi Gazzera, Renato Marin. Stefani, titolare dell'omonima azienda Termoidraulica Arredobagno con sedi a Mestre e a Marghera, nella terraferma venziana, ha guidato la Fausto Coppi Gazzera dal 1988 (anno della conquista del titolo italiano cronosquadre allievi) fino al 1993.
Lo sport del pedale era sempre stato per Eugenio la più grande passione cominciando a praticarlo da giovanissimo e completando la carriera agonistica tra gli amatori. Ad evidenziarlo anche i risultati ottenuti in carriera. Atleta di valore, è stato una delle bandiere della Fausto Coppi Gazzera e ha sempre militato nella stessa da Esordiente fino a Dilettante imponendosi in molte prove, come passista veloce. Nel 1964 conquistò il titolo Provinciale Esordienti (Trofeo Veneto Campagnolo); 1965 in coppia con Marino Conton si impose nella Medaglia d'Oro Presidente della Repubblica nella gara nazionale a coppie di San Vito al Tagliamento.
Era stato uno dei pupilli del mitico presidente Cesare Fuin, tra i fondatori del club di Mestre e amico e massaggiatore di Fausto Coppi. Stefani insieme ad un gruppo di amici era stato anche tra i maggiori sostenitori della celeberrima corsa a cronometro individuale riservata ai professionisti e denominata i MilleMetri del Corso che si disputava a inizio Autunno in Corso del Popolo, a Mestre. La passione per lo sport del pedale era tanta che anche quando si recava a Cuba donava ai ragazzi di quell'Isola le divise della sua amata Coppi Gazzera. L'attaccamento al ciclismo non lo aveva neanche fermato quando 30 anni fa fu vittima di un grave incidente stradale, avvenuto in gara, che lo costrinse ad un delicato intervento chirurgico e dove gli furono inserite due 'barre metalliche' nella schiena che gli tenevano composte le vertebre.
Proprio in quell'occasione agli amici che si avvicinavano chiedeva sempre e scherzosamente se avevano in tasca calamite per il timore di essere attratto per l'abbondanza di metallo nel corpo. Stefani, che oltre alla signora Anna lascia i figli Piero e Chiara, aveva smesso da poco l'attività lavorativa e faceva parte del gruppo di soci onorari della Coppi Gazzera.
"Negli ultimi anni dopo che aveva abbandonato l'attività lavorativa lasciando la conduzione dell'azienda ai figli – ha raccontato la moglie – mi ripeteva che si riteneva molto fortunato perché, nonostante i tanti problemi che aveva dovuto affrontare, era affiancato da una grande famiglia con due figli così bravi. Era riconoscente perché la vita gli aveva dato tanto". La grave conseguenza dovuta a quell'incidente del passato avrebbe causato inizialmente il suo ricovero in Ospedale per una trombosi alla gamba.
"Sabato 7 marzo – ha precisato la signora Anna – sembrava avesse una embolia polmonare ed era stato ricoverato in Terapia Coronarica perché si pensava fosse un infarto. Nei primi quattro giorni pareva che tutto stesse andando meglio, anche se la situazione non era semplice, ma dopo è subentrato il Coronavirus ed è stato portato in Terapia Intensiva dove è morto".
Alla famiglia Stefani e agli amici della Fausto Coppi Gazzera le sentite condoglianze.
F.C.