Si è spento a 87 anni a Novi Ligure Imerio Massignan, uno degli scalatori più forti di sempre.
Se n'è andato a Novi Ligure alla vigilia della partenza del Giro, un giro che gli sarebbe piaciuto molto perché ricco di montagne e salite. Imerio Massignan, l'Angelo del Gavia, si è spento a 87 uno dei più forti scalatori di sempre: professionista dal 1959 al 1970, è stato maglia a pois al Tour nel 1960 e 1961. Fu secondo alla Corsa Rosa del 1962. In quegli anni, quando le strade salivano e la salite spesso erano 'da strade bianche' (tornate adesso di moda), lui terminava sempre tra i primi, se non primo. Davanti a lui gente come Charly Gaul o Jacques Anquetil. La sua gloria è legata all'impresa del Gavia, nel 1960, quando concluse nella generale alle spalle di Anquetil, Gastone Nencini e Gaul.
Su una delle montagne diventate poi simbolo del nostro sport ed affrontata in quel 1960 per la prima volta Imerio transita per primo, ma nella discesa succesiva fora ben tre volte ed è costretto a perdere la teste della corsa ed uscire di classifica. Per comprendere la durezza di quell'impresa basta ricordare che la tappa fu vinta da Gaul, appiedato a sua volta 'solo' due volte dalle forature. Storico, ed una delle sue vittorie più belle, il successo nella tappa di SuperBagneres al Tour del 1961, in una giornata ancora una volta caratterizzata dal maltempo e dalla neve. L'anno successivo chiude al secondo posto il giro a meno di 4 minuti da Balmamion.
LA CARRIERA – Massignan è stato professionista dal 1959 al 1970, ha corso con Legnano, Carpano, Ignis e Bianchi. E' stato per due volte il re degli scalatori al Tour de France, nel 1960 e 1961, anno in cui in Francia conquistò la tappa di SuperBagneres. Memorabile pure il Giro di Lombardia 1961, battuto da Vito Taccone: Massignan fu tra i pochissimi a non mettere piede a terra sulle pendenze al 24% del Muro di Sormano. Quarto e migliore degli azzurri al Mondiale 1960, vinto dal belga Van Looy.
Massignan è morto all’ospedale di Novi Ligure: lascia i figli Alessia e Raffaello. Si era trasferito nella terra di Fausto Coppi a fine carriera, fine anni 60. Il mondo del ciclismo, per voce del presidente federale Cordiano Dagnoni, lo ricorda commosso ed esprime ai familiari i sensi del più profondo cordoglio.
I funerali martedì 7 maggio alle 15.30 a Silvano d’Orba nella chiesa di San Sebastiano.