In prima tv “Ottavio Bottecchia, el furlan de fero”, che ripercorre, a 100 anni dal primo successo italiano al Tour de France, la storia sportiva ed umana del grande campione scomparso in circostanze misteriose nel 1927.

Giovedì 27 giugno, alle ore 20, in prima tv su Rai Sport sarà trasmesso il docufilm “Ottavio Bottecchia, el furlan de fero”, che ripercorre, a 100 anni dal primo successo italiano al Tour de France, la storia sportiva ed umana del grande campione scomparso in circostanze misteriose nel 1927.

Scritto e diretto dal giornalista Franco Bortuzzo, montato da Luca Zanoli e con la voce narrante di Francesco Pancani, il film (uno speciale della rubrica Radiocorsa della durata di 60 minuti) racconta il grande ciclista veneto-friulano attraverso le testimonianze di una trentina fra storici, giornalisti, scrittori, ciclisti, attori e parenti di Bottecchia, compreso il nipote diretto Ottavio Bernardi che, per la prima volta, parla in pubblico di suo nonno.

Il film è arricchito da una decina di minuti di immagini originali dei Tour de France 1923, 1924, 1925 e 1926, provenienti dagli archivi francesi della Gaumont Pathé, che mostrano Bottecchia in azione con il suo inconfondibile stile e spiegano bene cosa significava pedalare con quelle bici, su quelle strade, cento anni fa. Viene, infine, analizzata la fine misteriosa del ciclista, avvenuta nel 1927, a nemmeno 33 anni di età, in un incidente raccontato in base agli ultimi documenti ritrovati e ai libri usciti recentemente.


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Giovedì 27 giugno su RAISport il docufilm su Ottavio Bottecchia

In prima tv “Ottavio Bottecchia, el furlan de fero”, che ripercorre, a 100 anni dal primo successo italiano al Tour de France, la storia sportiva ed umana del grande campione scomparso in circostanze misteriose nel 1927.

Giovedì 27 giugno, alle ore 20, in prima tv su Rai Sport sarà trasmesso il docufilm “Ottavio Bottecchia, el furlan de fero”, che ripercorre, a 100 anni dal primo successo italiano al Tour de France, la storia sportiva ed umana del grande campione scomparso in circostanze misteriose nel 1927.

Scritto e diretto dal giornalista Franco Bortuzzo, montato da Luca Zanoli e con la voce narrante di Francesco Pancani, il film (uno speciale della rubrica Radiocorsa della durata di 60 minuti) racconta il grande ciclista veneto-friulano attraverso le testimonianze di una trentina fra storici, giornalisti, scrittori, ciclisti, attori e parenti di Bottecchia, compreso il nipote diretto Ottavio Bernardi che, per la prima volta, parla in pubblico di suo nonno.

Il film è arricchito da una decina di minuti di immagini originali dei Tour de France 1923, 1924, 1925 e 1926, provenienti dagli archivi francesi della Gaumont Pathé, che mostrano Bottecchia in azione con il suo inconfondibile stile e spiegano bene cosa significava pedalare con quelle bici, su quelle strade, cento anni fa. Viene, infine, analizzata la fine misteriosa del ciclista, avvenuta nel 1927, a nemmeno 33 anni di età, in un incidente raccontato in base agli ultimi documenti ritrovati e ai libri usciti recentemente.


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Giovedì 27 giugno su RAISport il docufilm su Ottavio Bottecchia

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Giovedì 27 giugno, alle ore 20, in prima tv su Rai Sport sarà trasmesso il docufilm “Ottavio Bottecchia, el furlan de fero”, che ripercorre, a 100 anni dal primo successo italiano al Tour de France, la storia sportiva ed umana del grande campione scomparso in circostanze misteriose nel 1927.

Scritto e diretto dal giornalista Franco Bortuzzo, montato da Luca Zanoli e con la voce narrante di Francesco Pancani, il film (uno speciale della rubrica Radiocorsa della durata di 60 minuti) racconta il grande ciclista veneto-friulano attraverso le testimonianze di una trentina fra storici, giornalisti, scrittori, ciclisti, attori e parenti di Bottecchia, compreso il nipote diretto Ottavio Bernardi che, per la prima volta, parla in pubblico di suo nonno.

Il film è arricchito da una decina di minuti di immagini originali dei Tour de France 1923, 1924, 1925 e 1926, provenienti dagli archivi francesi della Gaumont Pathé, che mostrano Bottecchia in azione con il suo inconfondibile stile e spiegano bene cosa significava pedalare con quelle bici, su quelle strade, cento anni fa. Viene, infine, analizzata la fine misteriosa del ciclista, avvenuta nel 1927, a nemmeno 33 anni di età, in un incidente raccontato in base agli ultimi documenti ritrovati e ai libri usciti recentemente.