L’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori: “Difficile pianificare mobilità su due ruote in città se saracinesche ancora abbassate”
MILANO, 27 APR. – “Ci chiediamo come sia possibile immaginare una mobilita` della ripartenza contraddistinta da un maggiore ricorso all’utilizzo delle due ruote con i negozi di biciclette ancora chiusi”. Cosi` Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), commentando il Dpcm per la Fase 2 dell’emergenza Covid-19.
RETE DI OLTRE 2500 NEGOZI – “Da giorni – ha rimarcato stamane l’associazione – partecipiamo a tavoli e leggiamo dichiarazioni di rappresentanti delle istituzioni a livello nazionale e locale che annunciano incentivi e sottolineano il protagonismo delle due ruote, ma la pianificazione della mobilita` urbana in questa direzione non puo` non considerare che una rete nazionale di oltre 2500 negozi che puo` offrire un servizio ai cittadini, anche adottando iniziative commerciali ad hoc per la situazione sanitaria, abbia ancora la saracinesca abbassata: e` irrazionale”.
TEMA SICUREZZA UTENTI – “Di fronte a un ragionevole aumento dell’utilizzo delle due ruote – si legge ancora nella nota – la conformazione urbana di molte citta` suggerisce di non dimenticare il tema dalla sicurezza di ciclisti e motociclisti. Non solo sara` indispensabile fare appello ai cittadini di adottare comportamenti rigorosi e ancora piu` responsabili, ma anche permettere loro di comperare dotazioni di sicurezza, caschi, caschetti e abbigliamento protettivo con piu` facilita`. Per questo chiediamo nuovamente a nome di tutto il settore di riaprire i negozi di biciclette il prima possibile e auspicabilmente di prevedere forme di defiscalizzazione per l’acquisto di materiale protettivo e altri dispositivi di sicurezza come luci, pettorine e riflettori”.
Comunicato Stampa ANCMA