Il libro racconta aneddoti e curiosità sulle vittorie italiane del Giro delle Fiandre – La prefazione è di Riccardo Magrini
Sono passati precisamente 70 anni tra il 1949 e il 2019. Questi due anni sono accomunati da due grandi successi del ciclismo italiano. Nel 1949 Fiorenzo Magni diventa il primo italiano che riesce a vincere il Giro delle Fiandre. Sarà il primo sigillo di una tripletta storica, che lo vedrà trionfare anche nei due anni seguenti, diventando l'unico corridore al mondo capace di vincere la corsa fiamminga per tre anni consecutivi. Nel 2019, a distanza di quel primo successo, l'Italia del ciclismo scrive un'altra pagina di storia, con Alberto Bettiol e Marta Bastianelli che si impongono sia nella gara maschile che in quella femminile della Ronde van Vlaanderen.
Il Giro delle Fiandre è una delle cinque classiche monumento del ciclismo. Senza dubbio, la caratteristica principale che caratterizza la corsa fiamminga è il grande calore del pubblico, che ogni anno accorre in massa a bordo strada per seguire la corsa. Secondo i dati forniti da Sporza, almeno 800.000 persone si riversano ogni anno a bordo strada, in un solo giorno, per seguire il Giro delle Fiandre, gara contraddistinta dalla presenza di terribili salite brevi ma ripide (muri) in pavé.
Da qui nasce il titolo "Giro delle Fiandre, la classica dei tifosi". L'idea del giornalista Carlo Gugliotta, conduttore della trasmissione radiofonica Ultimo Chilometro, direttore del sito InBici.net e autore del libro edito per Alba Edizioni, nasce non solo per raccontare i 13 successi italiani al Giro delle Fiandre (11 tra gli uomini e due tra le donne), ma anche per descrivere l'atmosfera che ogni anno si respira a bordo strada, tra i tifosi, nel bel mezzo del passaggio della corsa.
Il calore del tifo belga ha apprezzato le imprese di Fiorenzo Magni, il "Leone delle Fiandre" con la sua storica tripletta: negli anni seguenti si sono imposti altri corridori, ognuno con una storia da raccontare: Dino Zandegù, che è riuscito a mettersi alle spalle il suo compagno Felice Gimondi oltre a Eddy Merckx; Moreno Argentin e la sua vittoria in maglia tricolore; Gianni Bugno, vincitore da campione già affermato; Michele Bartoli, trionfatore nel giorno della doppietta con Fabio Baldato; Gianluca Bortolami, sul podio insieme all'indimenticato Denis Zanette; Andrea Tafi, che sulle pietre fiamminghe ha centrato il suo ultimo successo da professionista; Alessandro Ballan, capace di imporsi un anno prima del trionfo iridato; Elisa Longo Borghini, prima vincitrice azzurra del Giro delle Fiandre femminile, fino alla storica doppietta Bettiol-Bastianelli.
L'obiettivo del libro non è quindi solo quello di far rivivere i successi italiani nella classica monumento, ma anche quello di raccontare la grande passione che contraddistingue il popolo fiammingo, che venera questa corsa. Tutto questo viene tramandato attraverso ritagli di giornale, curiosità e fotografie provenienti alcune dalla collezione di Renato Bulfon e altre messe a disposizione da Roberto Bettini.
La prefazione del libro è stata curata da Riccardo Magrini, commentatore di Eurosport, che ha cura di scrivere: “La vittoria sulle pietre fiamminghe è la consacrazione del Campione, quello con la C maiuscola”.