Tre giorni di sport, agonismo puro e spettacolo in una città come Lecce che si è fatta trovare pronta ad accogliere l’evento del nuovo anno
Una tre giorni di sport, agonismo puro e spettacolo in una città come Lecce che si è fatta trovare pronta ad accogliere l'evento del nuovo anno: i Campionati Italiani Ciclocross 2021 hanno mantenuto le aspettative confermandosi una manifestazione di maggior successo riuscendo ad oltrepassare l'ostacolo Covid-19. La terza ed ultima giornata (domenica 10 gennaio) è stata tutta nel segno delle categorie agonistiche internazionali con la proclamazione dei campioni italiani Gioele Bertolini e Alice Maria Arzuffi tra gli èlite, Filippo Fontana e Francesca Baroni tra gli under 23, Bryan Olivo e Lucia Bramati tra gli juniores.
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Messa da parte la caduta e l'infortunio alla scapola nella gara di mountain bike del 30 agosto scorso a Beringen in Svizzera, il lombardo Gioele Bertolini del Centro Sportivo Esercito è riuscito a mettere il sigillo per la quarta volta in un campionato italiano élite dopo Monte Prat (2016 – Friuli), Silvelle di Trebaseleghe (2017 – Veneto) e all'Idroscalo di Milano (2019 – Lombardia): "Volevo il riscatto, questa vittoria è stata la ciliegina sulla torta di questi ultimi due mesi dopo aver ripreso a gareggiare. In corsa ho cercato di guidare più pulito possibile, sono stato molto lucido ed impeccabile nella guida della bici. Mi attendono alcuni giorni di ritiro in nazionale per preparare il Mondiale, dove troveremo un percorso molto ostico per noi. Sono convinto che il buon lavoro che faremo in ritiro con il cittì Fausto Scotti possa dare i suoi frutti in vista dell'appuntamento iridato".
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La lombarda Alice Maria Arzuffi (Fiamme Oro) conquista per la prima volta in carriera il titolo élite dopo essere stata battuta da Eva Lechner per quattro anni di fila: "Alla fine non sono una velocista ma l'unico modo per cercare di vincere questa gara era quella di guidare bene nei punti tecnici. Sono riuscita a trionfare più di un anno fa al Superprestige, questa vittoria è ancora più bella perché potrò indossare finalmente la maglia tricolore che inseguivo da tempo. Sono pronta per recitare la mia parte al Mondiale e adesso si punta a rifinire la condizione con il ritiro in nazionale per tutta la settimana".
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Carico di motivazione e di entusiasmo il veneto Filippo Fontana (Carabinieri) per aver raggiunto l'obiettivo del tricolore tra gli under 23: "Quest'anno è stato tutto perfetto rispetto a Schio. Sono davvero felice ma quando parti con i favori del pronostico ci sono tante pressioni e quindi non è facile stare tranquilli. Anche se ho avuto un piccolo salto di catena sono riuscito a stare con i migliori e poi sono riuscito a fare la differenza".
Autrice di una nuova ed esaltante prestazione tra le under 23 donne Francesca Baroni, toscana della Selle Italia Guerciotti: "Siamo partite forte io e Gaia Realini, ci siamo alternate al comando della corsa. Ho studiato i punti del percorso dove Gaia perdeva il ritmo, poi sono riuscita ad allungare. L'ultimo giro è stato veramente infinito, non terminava mai. Dedico questa vittoria a tutta la Selle Italia Guerciotti e anche allo sponsor Androni Giocattoli".
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A gioire tra gli juniores, l'atleta polivalente friulano Byran Olivo (DP66 Giant Smp), versatile e competitivo in tutte le specialità ciclistiche (pista e strada): "Finalmente ce l'ho fatta dopo tante edizioni in cui arrivavo terzo, quarto e quinto. Questo titolo tricolore è arrivato in maniera inaspettata perché la mia stagione di ciclocross è stata condizionata dalla mia positività al Covid-19 e sono stato dentro casa ad allenarmi sui rulli per oltre un mese. La svolta è arrivata il 6 gennaio scorso all'ultima tappa del Giro d'Italia Ciclocross nelle Marche dove sono riuscito a vincere e da lì ho creduto di potercela fare all'italiano. Il merito lo devo a Daniele Pontoni, il grande mentore di tutta la mia squadra".
Un altro successo tricolore per Lucia Bramati della Starcasino CX Team (bergamasca di origine ma residente in Veneto a Sandrigo) tra le donne juniores, sempre più lanciata ad alti livelli: "Una dedica a mia nonna Maria Teresa che è mancata da pochi giorni. Oggi ho corso con lei nel cuore e vincendo per lei. È andata molto bene, mi sono tolta le mie soddisfazioni, sapevo di poter gestire bene la gara anche se nulla è scontato. Tutte le altre atlete della mia categoria erano abbastanza agguerrite, sono riuscita a fare il mio ritmo in un tracciato veloce e dove c'era molto da spingere ma la pioggia e la coltre di fango l'hanno trasformato in un vero percorso da ciclocross".
Al tricolore di Lecce, si è presentato ai nastri di partenza il sardo Fabio Aru (Qhubeka Assos) che ha dichiarato ai microfoni di Rai Sport nella diretta al termine della gara élite, conclusa in decima posizione: "In questa breve parentesi di ciclocross, continuo a divertirmi e la gente è contenta di vedermi. Il ritiro al Tour de France è stato un momento infelice, avevo bisogno di ripartire in un'altra maniera e il ciclocross mi sta dando la possibilità di correre e di allenarmi. Sto gareggiando senza velleità perché poi a febbraio riprenderò con la strada. Per il momento voglio ritrovare il feeling con il ciclocross ma guardate Van der Poel, Van Aert e Pidcock. Questa specialità fa bene a tanti e spero anche per i giovani".
Foto di Luciano De Marianis-Roberto Ferrante