Il tecnico azzurro stila un bilancio della stagione appena conclusa che ha visto il coinvolgimento di oltre 60 atleti in Nazionale, impegnati in 13 gare di alto livello e 7 raduni.

Neanche il tempo di tornare a casa dopo una stagione intensa che Daniele Pontoni già guarda avanti, alla prossima. Si ferma giusto il tempo di riordinare le idee e stilare un bilancio in grado di aggiustare ancora il tiro per il 2023-24. Al suo secondo anno alla guida della Nazionale Ciclocross, il tecnico friulano è in grado di snocciolare numeri che dicono molto, soprattutto di un progetto che guarda alla crescita complessiva del movimento ciclocrossistico.

‘Se guardiamo i partecipanti agli ultimi campionati italiani possiamo dire che il nostro movimento esprime un migliaio di crossisti, dai giovanissimi fino agli amatori. Di questi circa 350 fanno parte delle categorie UCI (Juniores, U23 e Elite), in una percentuale di 2/3 uomini e 1/3 donne. Da questo punto di vista ci collochiamo alle spalle di paesi guida, come Belgio, Olanda, Francia, Gran Bretagna e Usa. Siamo ai livelli della Repubblica Ceka. Sono questi i paesi che ritroviamo nei medaglieri dei mondiali degli ultimi anni. Con loro ci dobbiamo confrontare anche dal punto di vista dei risultati.’

Quindi come siamo messi? ‘Posso dire che al termine di una stagione della Nazionale lunga (iniziata a settembre e terminata a febbraio, ndr) abbiamo una decina di donne in grado di competere per entrare nei 10, oltre ad un’atleta capace di qualsiasi risultato, mi riferisco a Silvia Persico. Tra gli uomini la situazione complessiva è un po’ meno florida, sia per la percentuale di atleti di livello, sia per l’assenza, in questa fase, di un corridore di riferimento.

Guardo, però, al prossimo anno con ottimismo: i tanti ragazzi che ho portato in Nazionale hanno accumulato preziose esperienze, inoltre sono attesi al passaggio alcuni allievi che hanno mostrato di essere già pronti; sicuramente rafforzeranno la categoria.’

Torniamo alla stagione appena conclusa, lunga e ricca di appuntamenti per la Nazionale: ‘A settembre dello scorso anno abbiamo iniziato con una serie di raduni e di test con il Team performance che nel complesso hanno coinvolto circa 50 atleti. Si è trattato di un primo confronto con il 15% di tutti i crossisti italiani (cat UCI). Da questi momenti, e dalle gare in Italia, abbiamo tratto le indicazioni per le Nazionali schierate a 5 gare internazionali in Spagna, a 6 prove di Coppa del Mondo, agli Europei e ai Mondiali. Al termine di questo lungo percorso i numeri ci dicono che sono stati coinvolti 66 atleti che hanno avuto modo di gareggiare ad altissimi livelli in 13 gare internazionali. Se teniamo presente che la stagione media di un corridore prevede la partecipazione a circa 20 gare, possiamo dire che la Nazionale ha permesso a tanti ragazzi di accumulare esperienze fondamentali per la loro carriera e per la Nazionale stessa.’

I mondiali sono stati l’atto finale: tanti piazzamenti ma è mancata la medaglia: ‘Ai Mondiali siamo andati consapevoli che sarebbe stata dura. Sono convinto (ma è un’impostazione condivisa dai vertici federali) che la Maglia Azzurra ad un mondiale sia il riconoscimento per chi lo merita, dal punto di vista comportamentale e tecnico. Si partecipa al Mondiale se si hanno possibilità di salire sul podio o ben figurare, altrimenti si lavora ancora più duramente per riuscire a conquistarsi il posto l’anno successivo.

Tutti quelli che sono venuti a Hoogerheide hanno meritato la convocazione e lo hanno dimostrato in gara. La differenza tra una medaglia o un quarto posto, nel ciclocross come nel ciclismo in generale, a volte è data da particolari.’

Cosa manca ancora al nostro movimento per poter competere con i paesi leader? ‘Non è facile rispondere. Sicuramente in Belgio e Olanda il ciclocross ha un radicamento con la cultura sportiva di quei paesi in grado di muovere i grandi numeri. Tanto seguito = maggiore attenzione da parte dei big nei confronti di questa disciplina. In Italia le società si concentrano più sulla strada. Il fatto che il ciclocross non sia disciplina olimpica, poi, sicuramente non aiuta a generare interesse. Qualcosa si sta muovendo. La nostra attività è anche rivolta ad interagire con le società per fare in modo che gli atleti si possano dedicare al ciclocross ed anche ad altre discipline.’

Da questo punto di vista una figura come Silvia Persico è fondamentale: ‘Esattamente. Silvia è un grande talento.. la definisco ‘il Maradona della nostra Nazionale’, sia per le capacità tecniche che per la diponibilità a programmare la stagione, il suo modo di fare squadra, di aiutare e incoraggiare i compagni. Quando si lavora tutti per lo stesso obiettivo, la soluzione ai problemi legati agli impegni, alla preparazione, alle diverse e legittime esigenze, si trova sempre.’

Una delle caratteristiche dell’organizzazione delle Nazionali della nuova governance è stata quella dello scambio di informazioni e di collaborazione tra le varie discipline. La tua collaborazione con Mirko Celestino è stata ampiamente raccontata dai media, un po’ meno si è detto dei raduni realizzati con il Team performance: ‘Sono stati momenti fondamentali che ci hanno permesso di pianificare e mirare la preparazione di ogni singolo atleta. La collaborazione con il gruppo di Diego Bragato è utilissima e continuerà anche il prossimo anno.

Ci tengo a ringraziare Luigi Bielli, valido e fidato collaboratore tecnico che, tra le altre cose, anche per questioni geografiche, si occupa di monitorare le gare al centro sud e con lui tutto lo staff della Nazionale, con il quale in questi mesi ho condiviso trasferte e impegni: ho la fortuna di essere al centro di un gruppo di grandi professionisti, ognuno in grado di assicurare il miglior supporto. Il nostro compito è quello di creare un clima sereno e costruttivo che permetta agli atleti di pensare solo alle gare. Sono contento che questo ci sia riconosciuto anche all’esterno.’ (au)

I NUMERI DELLA STAGIONE DI CICLOCROSS DELLA NAZIONALE

5 RADUNI: Cogorno (GE) Codogné (TV), Jesolo (VE) S.Francesco (TO), Benidorm (E) – 51 Atleti in rappresentanza di 24 Team
2 TEST TEAM PERFORMANCE: Gemona del Friuli (UD) e Montichiari (BS) – 48 Atleti in rappresentanza di 20 Team
5 GARE INTERNAZIONALI SPAGNA (Galizia): 10 Atleti in rappresentanza di 7 Team
6 PROVE CDM: Tabor (CZE), Massmechelen (B), Vermiglio (ITA), Zonhoven (B), Benidorm (E) e Besançon (F) – 68 Atleti in rappresentanza di 14 Team;
CAMP. EUROPEI NAMUR (B): 17 Atleti in rappresentanza di 11 Team
CAMP. MONDIALI Hoogerheide (NL): 14 Atleti in rappresentanza di 10 Team

TOTALE GENERALE ATTIVITÁ CX – 66 Atleti in rappresentanza di 26 Team – 13 GARE e 7 RADUNI

STORICO PARTECIPANTI E RISULTATI

Camp Europei 2021 – 20 partecipanti; 3^cl. Cat JR. M PALETTI
Camp Europei 2022 – 17 partecipanti; 2^cl. JUNIOR W. CORVI, 4^ cl. UNDER 23 M. Toneatti, 5^cl. ELITE W. Casasola
Camp.Mondiali 2022 – 8 partecipanti; 1^cl.TEAM RELAY (test event), 3^cl. ELITE W. PERSICO, 5^cl. JUNIOR W. Venturelli
Camp. Mondiali 2023 – 14 partecipanti; 4^cl. ELITE W. Persico, 4^cl JUNOR W. Venturelli, 5^cl TEAM RELAY ITA


Federciclismo

Federazione Ciclistica Italiana





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Nazionale CX - Pontoni: 'Guardiamo al futuro con ottimismo'

Il tecnico azzurro stila un bilancio della stagione appena conclusa che ha visto il coinvolgimento di oltre 60 atleti in Nazionale, impegnati in 13 gare di alto livello e 7 raduni.

Il tecnico azzurro stila un bilancio della stagione appena conclusa che ha visto il coinvolgimento di oltre 60 atleti in Nazionale, impegnati in 13 gare di alto livello e 7 raduni.

Neanche il tempo di tornare a casa dopo una stagione intensa che Daniele Pontoni già guarda avanti, alla prossima. Si ferma giusto il tempo di riordinare le idee e stilare un bilancio in grado di aggiustare ancora il tiro per il 2023-24. Al suo secondo anno alla guida della Nazionale Ciclocross, il tecnico friulano è in grado di snocciolare numeri che dicono molto, soprattutto di un progetto che guarda alla crescita complessiva del movimento ciclocrossistico.

'Se guardiamo i partecipanti agli ultimi campionati italiani possiamo dire che il nostro movimento esprime un migliaio di crossisti, dai giovanissimi fino agli amatori. Di questi circa 350 fanno parte delle categorie UCI (Juniores, U23 e Elite), in una percentuale di 2/3 uomini e 1/3 donne. Da questo punto di vista ci collochiamo alle spalle di paesi guida, come Belgio, Olanda, Francia, Gran Bretagna e Usa. Siamo ai livelli della Repubblica Ceka. Sono questi i paesi che ritroviamo nei medaglieri dei mondiali degli ultimi anni. Con loro ci dobbiamo confrontare anche dal punto di vista dei risultati.’

Quindi come siamo messi? ‘Posso dire che al termine di una stagione della Nazionale lunga (iniziata a settembre e terminata a febbraio, ndr) abbiamo una decina di donne in grado di competere per entrare nei 10, oltre ad un’atleta capace di qualsiasi risultato, mi riferisco a Silvia Persico. Tra gli uomini la situazione complessiva è un po’ meno florida, sia per la percentuale di atleti di livello, sia per l’assenza, in questa fase, di un corridore di riferimento.

Guardo, però, al prossimo anno con ottimismo: i tanti ragazzi che ho portato in Nazionale hanno accumulato preziose esperienze, inoltre sono attesi al passaggio alcuni allievi che hanno mostrato di essere già pronti; sicuramente rafforzeranno la categoria.'

Torniamo alla stagione appena conclusa, lunga e ricca di appuntamenti per la Nazionale: ‘A settembre dello scorso anno abbiamo iniziato con una serie di raduni e di test con il Team performance che nel complesso hanno coinvolto circa 50 atleti. Si è trattato di un primo confronto con il 15% di tutti i crossisti italiani (cat UCI). Da questi momenti, e dalle gare in Italia, abbiamo tratto le indicazioni per le Nazionali schierate a 5 gare internazionali in Spagna, a 6 prove di Coppa del Mondo, agli Europei e ai Mondiali. Al termine di questo lungo percorso i numeri ci dicono che sono stati coinvolti 66 atleti che hanno avuto modo di gareggiare ad altissimi livelli in 13 gare internazionali. Se teniamo presente che la stagione media di un corridore prevede la partecipazione a circa 20 gare, possiamo dire che la Nazionale ha permesso a tanti ragazzi di accumulare esperienze fondamentali per la loro carriera e per la Nazionale stessa.’

I mondiali sono stati l’atto finale: tanti piazzamenti ma è mancata la medaglia: ‘Ai Mondiali siamo andati consapevoli che sarebbe stata dura. Sono convinto (ma è un’impostazione condivisa dai vertici federali) che la Maglia Azzurra ad un mondiale sia il riconoscimento per chi lo merita, dal punto di vista comportamentale e tecnico. Si partecipa al Mondiale se si hanno possibilità di salire sul podio o ben figurare, altrimenti si lavora ancora più duramente per riuscire a conquistarsi il posto l’anno successivo.

Tutti quelli che sono venuti a Hoogerheide hanno meritato la convocazione e lo hanno dimostrato in gara. La differenza tra una medaglia o un quarto posto, nel ciclocross come nel ciclismo in generale, a volte è data da particolari.’

Cosa manca ancora al nostro movimento per poter competere con i paesi leader? ‘Non è facile rispondere. Sicuramente in Belgio e Olanda il ciclocross ha un radicamento con la cultura sportiva di quei paesi in grado di muovere i grandi numeri. Tanto seguito = maggiore attenzione da parte dei big nei confronti di questa disciplina. In Italia le società si concentrano più sulla strada. Il fatto che il ciclocross non sia disciplina olimpica, poi, sicuramente non aiuta a generare interesse. Qualcosa si sta muovendo. La nostra attività è anche rivolta ad interagire con le società per fare in modo che gli atleti si possano dedicare al ciclocross ed anche ad altre discipline.’

Da questo punto di vista una figura come Silvia Persico è fondamentale: ‘Esattamente. Silvia è un grande talento.. la definisco ‘il Maradona della nostra Nazionale’, sia per le capacità tecniche che per la diponibilità a programmare la stagione, il suo modo di fare squadra, di aiutare e incoraggiare i compagni. Quando si lavora tutti per lo stesso obiettivo, la soluzione ai problemi legati agli impegni, alla preparazione, alle diverse e legittime esigenze, si trova sempre.’

Una delle caratteristiche dell’organizzazione delle Nazionali della nuova governance è stata quella dello scambio di informazioni e di collaborazione tra le varie discipline. La tua collaborazione con Mirko Celestino è stata ampiamente raccontata dai media, un po’ meno si è detto dei raduni realizzati con il Team performance: ‘Sono stati momenti fondamentali che ci hanno permesso di pianificare e mirare la preparazione di ogni singolo atleta. La collaborazione con il gruppo di Diego Bragato è utilissima e continuerà anche il prossimo anno.

Ci tengo a ringraziare Luigi Bielli, valido e fidato collaboratore tecnico che, tra le altre cose, anche per questioni geografiche, si occupa di monitorare le gare al centro sud e con lui tutto lo staff della Nazionale, con il quale in questi mesi ho condiviso trasferte e impegni: ho la fortuna di essere al centro di un gruppo di grandi professionisti, ognuno in grado di assicurare il miglior supporto. Il nostro compito è quello di creare un clima sereno e costruttivo che permetta agli atleti di pensare solo alle gare. Sono contento che questo ci sia riconosciuto anche all’esterno.’ (au)

I NUMERI DELLA STAGIONE DI CICLOCROSS DELLA NAZIONALE

5 RADUNI: Cogorno (GE) Codogné (TV), Jesolo (VE) S.Francesco (TO), Benidorm (E) - 51 Atleti in rappresentanza di 24 Team
2 TEST TEAM PERFORMANCE: Gemona del Friuli (UD) e Montichiari (BS) - 48 Atleti in rappresentanza di 20 Team
5 GARE INTERNAZIONALI SPAGNA (Galizia): 10 Atleti in rappresentanza di 7 Team
6 PROVE CDM: Tabor (CZE), Massmechelen (B), Vermiglio (ITA), Zonhoven (B), Benidorm (E) e Besançon (F) - 68 Atleti in rappresentanza di 14 Team;
CAMP. EUROPEI NAMUR (B): 17 Atleti in rappresentanza di 11 Team
CAMP. MONDIALI Hoogerheide (NL): 14 Atleti in rappresentanza di 10 Team

TOTALE GENERALE ATTIVITÁ CX - 66 Atleti in rappresentanza di 26 Team - 13 GARE e 7 RADUNI

STORICO PARTECIPANTI E RISULTATI

Camp Europei 2021 - 20 partecipanti; 3^cl. Cat JR. M PALETTI
Camp Europei 2022 - 17 partecipanti; 2^cl. JUNIOR W. CORVI, 4^ cl. UNDER 23 M. Toneatti, 5^cl. ELITE W. Casasola
Camp.Mondiali 2022 - 8 partecipanti; 1^cl.TEAM RELAY (test event), 3^cl. ELITE W. PERSICO, 5^cl. JUNIOR W. Venturelli
Camp. Mondiali 2023 - 14 partecipanti; 4^cl. ELITE W. Persico, 4^cl JUNOR W. Venturelli, 5^cl TEAM RELAY ITA


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Nazionale CX - Pontoni: 'Guardiamo al futuro con ottimismo'

Il tecnico azzurro stila un bilancio della stagione appena conclusa che ha visto il coinvolgimento di oltre 60 atleti in Nazionale, impegnati in 13 gare di alto livello e 7 raduni.

Neanche il tempo di tornare a casa dopo una stagione intensa che Daniele Pontoni già guarda avanti, alla prossima. Si ferma giusto il tempo di riordinare le idee e stilare un bilancio in grado di aggiustare ancora il tiro per il 2023-24. Al suo secondo anno alla guida della Nazionale Ciclocross, il tecnico friulano è in grado di snocciolare numeri che dicono molto, soprattutto di un progetto che guarda alla crescita complessiva del movimento ciclocrossistico.

'Se guardiamo i partecipanti agli ultimi campionati italiani possiamo dire che il nostro movimento esprime un migliaio di crossisti, dai giovanissimi fino agli amatori. Di questi circa 350 fanno parte delle categorie UCI (Juniores, U23 e Elite), in una percentuale di 2/3 uomini e 1/3 donne. Da questo punto di vista ci collochiamo alle spalle di paesi guida, come Belgio, Olanda, Francia, Gran Bretagna e Usa. Siamo ai livelli della Repubblica Ceka. Sono questi i paesi che ritroviamo nei medaglieri dei mondiali degli ultimi anni. Con loro ci dobbiamo confrontare anche dal punto di vista dei risultati.’

Quindi come siamo messi? ‘Posso dire che al termine di una stagione della Nazionale lunga (iniziata a settembre e terminata a febbraio, ndr) abbiamo una decina di donne in grado di competere per entrare nei 10, oltre ad un’atleta capace di qualsiasi risultato, mi riferisco a Silvia Persico. Tra gli uomini la situazione complessiva è un po’ meno florida, sia per la percentuale di atleti di livello, sia per l’assenza, in questa fase, di un corridore di riferimento.

Guardo, però, al prossimo anno con ottimismo: i tanti ragazzi che ho portato in Nazionale hanno accumulato preziose esperienze, inoltre sono attesi al passaggio alcuni allievi che hanno mostrato di essere già pronti; sicuramente rafforzeranno la categoria.'

Torniamo alla stagione appena conclusa, lunga e ricca di appuntamenti per la Nazionale: ‘A settembre dello scorso anno abbiamo iniziato con una serie di raduni e di test con il Team performance che nel complesso hanno coinvolto circa 50 atleti. Si è trattato di un primo confronto con il 15% di tutti i crossisti italiani (cat UCI). Da questi momenti, e dalle gare in Italia, abbiamo tratto le indicazioni per le Nazionali schierate a 5 gare internazionali in Spagna, a 6 prove di Coppa del Mondo, agli Europei e ai Mondiali. Al termine di questo lungo percorso i numeri ci dicono che sono stati coinvolti 66 atleti che hanno avuto modo di gareggiare ad altissimi livelli in 13 gare internazionali. Se teniamo presente che la stagione media di un corridore prevede la partecipazione a circa 20 gare, possiamo dire che la Nazionale ha permesso a tanti ragazzi di accumulare esperienze fondamentali per la loro carriera e per la Nazionale stessa.’

I mondiali sono stati l’atto finale: tanti piazzamenti ma è mancata la medaglia: ‘Ai Mondiali siamo andati consapevoli che sarebbe stata dura. Sono convinto (ma è un’impostazione condivisa dai vertici federali) che la Maglia Azzurra ad un mondiale sia il riconoscimento per chi lo merita, dal punto di vista comportamentale e tecnico. Si partecipa al Mondiale se si hanno possibilità di salire sul podio o ben figurare, altrimenti si lavora ancora più duramente per riuscire a conquistarsi il posto l’anno successivo.

Tutti quelli che sono venuti a Hoogerheide hanno meritato la convocazione e lo hanno dimostrato in gara. La differenza tra una medaglia o un quarto posto, nel ciclocross come nel ciclismo in generale, a volte è data da particolari.’

Cosa manca ancora al nostro movimento per poter competere con i paesi leader? ‘Non è facile rispondere. Sicuramente in Belgio e Olanda il ciclocross ha un radicamento con la cultura sportiva di quei paesi in grado di muovere i grandi numeri. Tanto seguito = maggiore attenzione da parte dei big nei confronti di questa disciplina. In Italia le società si concentrano più sulla strada. Il fatto che il ciclocross non sia disciplina olimpica, poi, sicuramente non aiuta a generare interesse. Qualcosa si sta muovendo. La nostra attività è anche rivolta ad interagire con le società per fare in modo che gli atleti si possano dedicare al ciclocross ed anche ad altre discipline.’

Da questo punto di vista una figura come Silvia Persico è fondamentale: ‘Esattamente. Silvia è un grande talento.. la definisco ‘il Maradona della nostra Nazionale’, sia per le capacità tecniche che per la diponibilità a programmare la stagione, il suo modo di fare squadra, di aiutare e incoraggiare i compagni. Quando si lavora tutti per lo stesso obiettivo, la soluzione ai problemi legati agli impegni, alla preparazione, alle diverse e legittime esigenze, si trova sempre.’

Una delle caratteristiche dell’organizzazione delle Nazionali della nuova governance è stata quella dello scambio di informazioni e di collaborazione tra le varie discipline. La tua collaborazione con Mirko Celestino è stata ampiamente raccontata dai media, un po’ meno si è detto dei raduni realizzati con il Team performance: ‘Sono stati momenti fondamentali che ci hanno permesso di pianificare e mirare la preparazione di ogni singolo atleta. La collaborazione con il gruppo di Diego Bragato è utilissima e continuerà anche il prossimo anno.

Ci tengo a ringraziare Luigi Bielli, valido e fidato collaboratore tecnico che, tra le altre cose, anche per questioni geografiche, si occupa di monitorare le gare al centro sud e con lui tutto lo staff della Nazionale, con il quale in questi mesi ho condiviso trasferte e impegni: ho la fortuna di essere al centro di un gruppo di grandi professionisti, ognuno in grado di assicurare il miglior supporto. Il nostro compito è quello di creare un clima sereno e costruttivo che permetta agli atleti di pensare solo alle gare. Sono contento che questo ci sia riconosciuto anche all’esterno.’ (au)

I NUMERI DELLA STAGIONE DI CICLOCROSS DELLA NAZIONALE

5 RADUNI: Cogorno (GE) Codogné (TV), Jesolo (VE) S.Francesco (TO), Benidorm (E) - 51 Atleti in rappresentanza di 24 Team
2 TEST TEAM PERFORMANCE: Gemona del Friuli (UD) e Montichiari (BS) - 48 Atleti in rappresentanza di 20 Team
5 GARE INTERNAZIONALI SPAGNA (Galizia): 10 Atleti in rappresentanza di 7 Team
6 PROVE CDM: Tabor (CZE), Massmechelen (B), Vermiglio (ITA), Zonhoven (B), Benidorm (E) e Besançon (F) - 68 Atleti in rappresentanza di 14 Team;
CAMP. EUROPEI NAMUR (B): 17 Atleti in rappresentanza di 11 Team
CAMP. MONDIALI Hoogerheide (NL): 14 Atleti in rappresentanza di 10 Team

TOTALE GENERALE ATTIVITÁ CX - 66 Atleti in rappresentanza di 26 Team - 13 GARE e 7 RADUNI

STORICO PARTECIPANTI E RISULTATI

Camp Europei 2021 - 20 partecipanti; 3^cl. Cat JR. M PALETTI
Camp Europei 2022 - 17 partecipanti; 2^cl. JUNIOR W. CORVI, 4^ cl. UNDER 23 M. Toneatti, 5^cl. ELITE W. Casasola
Camp.Mondiali 2022 - 8 partecipanti; 1^cl.TEAM RELAY (test event), 3^cl. ELITE W. PERSICO, 5^cl. JUNIOR W. Venturelli
Camp. Mondiali 2023 - 14 partecipanti; 4^cl. ELITE W. Persico, 4^cl JUNOR W. Venturelli, 5^cl TEAM RELAY ITA