Antonio Bailetti: campione olimpico a Roma ’60 nella 100 km a squadre.

    Antonio Bailetti detto Tony è nato a Bosco di Nanto il 29 settembre 1937, Campione Olimpico a Roma ’60 nella 100 km a squadre in compagnia di Ottavio Cogliati, Giacomo Forconi e Livio Trapè.

    "Trapè era l’intruso in una squadra di lombardi…il Commissario Tecnico Rimedio inserì all’ultimo momento il laziale, lasciando a casa il pur bravo ma forse ancora troppo giovane Forti…siamo partiti a tutta tutti e siamo arrivati a tutta tutti."

    L'alloro olimpico coronò la sua brillante stagione tra i dilettanti per tuffarsi nel mondo professionistico:

    "Era la prima tappa del Giro di Sardegna, il mio esordio tra i professionisti, subito dopo il via sono scattato come mio solito quando ero dilettante; mi raggiunse e si avvicinò a me Ercole Baldini: – “Ragazzo qui si scatta quando si va a sessanta all’ora e chi è il più forte vince”  –  obbedii immediatamente e ritornai nei ranghi, ma, alla quinta giornata mentre si andava a sessanta all’ora, scattai con Vittorio Adorni per vincere quella tappa in una volata a due; mi ero adattato perfettamente a quella legge non scritta."

    Passista veloce di notevoli qualità, all’esordio tra i professionisti da cui è tratto l’episodio sopra descritto, si capì sin da subito di avere a che fare con un uomo gentile ma sicuro dei suoi mezzi. Vinse tappe del Giro e del Tour corsi consecutivamente nel 1962 e 1963, affiancò capitani come Balmamion (vincitore proprio dei Giri d’Italia del 1962 e 1963), Gimondi, Adorni e Merckx, in squadre come la Carpano, la Bianchi, La Salvarani e la Faemino.

    “Dal punto di vista umano… persone eccezionali, con Balmamion e Felice sono tutt’ora amico,  ma Merckx era troppo superiore."

    Oltre all'oro olimpico e molte gare tra i dilettanti esordì tra i professionisti nel 1961 vincendo la 2^ semitappa della 6^ tappa del Gran Premio Ciclomotoristico, la 5^ tappa del Giro di Sardegna Nuoro-Cagliari e la 2^ semitappa della 3^ tappa della Tre Giorni del Sud Boiano-Campobasso, nel 1962 si aggiudicò  la Genova-Nizza, la 2^ tappa del Giro di Sardegna Carbonia-Cagliari e la 6^ tappa Alghero-Sassari, la 4^ tappa del Giro d’Italia Montecatini-Perugia e la 9^ tappa del Tour De France La Rochellòe-Bordeaux, quindi il Criterium Charitè-sur-Loire, nel 1963 fu primo nella 21^ tappa del Giro d’Italia Brescia-Milano e nella 5^ tappa del Tour de France Rouenne – Rennes, nel 1965 vinse la Ronde de Monaco e nel 1966 il Trofeo Laigueglia.

    "Il ciclismo di oggi non mi piace, propone biciclette e preparazioni non adeguate al materiale umano."

    Si ritirò nel 1969 in seguito ad un incidente avvenuto in una competizione al Velodromo Vigorelli di Milano.


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    Antonio Bailetti: campione olimpico a Roma '60 nella 100 km a squadre.

    Antonio Bailetti detto Tony è nato a Bosco di Nanto il 29 settembre 1937, Campione Olimpico a Roma ’60 nella 100 km a squadre in compagnia di Ottavio Cogliati, Giacomo Forconi e Livio Trapè.

    "Trapè era l’intruso in una squadra di lombardi…il Commissario Tecnico Rimedio inserì all’ultimo momento il laziale, lasciando a casa il pur bravo ma forse ancora troppo giovane Forti…siamo partiti a tutta tutti e siamo arrivati a tutta tutti."

    L'alloro olimpico coronò la sua brillante stagione tra i dilettanti per tuffarsi nel mondo professionistico:

    "Era la prima tappa del Giro di Sardegna, il mio esordio tra i professionisti, subito dopo il via sono scattato come mio solito quando ero dilettante; mi raggiunse e si avvicinò a me Ercole Baldini: - “Ragazzo qui si scatta quando si va a sessanta all’ora e chi è il più forte vince”  -  obbedii immediatamente e ritornai nei ranghi, ma, alla quinta giornata mentre si andava a sessanta all’ora, scattai con Vittorio Adorni per vincere quella tappa in una volata a due; mi ero adattato perfettamente a quella legge non scritta."

    Passista veloce di notevoli qualità, all’esordio tra i professionisti da cui è tratto l’episodio sopra descritto, si capì sin da subito di avere a che fare con un uomo gentile ma sicuro dei suoi mezzi. Vinse tappe del Giro e del Tour corsi consecutivamente nel 1962 e 1963, affiancò capitani come Balmamion (vincitore proprio dei Giri d’Italia del 1962 e 1963), Gimondi, Adorni e Merckx, in squadre come la Carpano, la Bianchi, La Salvarani e la Faemino.

    “Dal punto di vista umano… persone eccezionali, con Balmamion e Felice sono tutt’ora amico,  ma Merckx era troppo superiore."

    Oltre all'oro olimpico e molte gare tra i dilettanti esordì tra i professionisti nel 1961 vincendo la 2^ semitappa della 6^ tappa del Gran Premio Ciclomotoristico, la 5^ tappa del Giro di Sardegna Nuoro-Cagliari e la 2^ semitappa della 3^ tappa della Tre Giorni del Sud Boiano-Campobasso, nel 1962 si aggiudicò  la Genova-Nizza, la 2^ tappa del Giro di Sardegna Carbonia-Cagliari e la 6^ tappa Alghero-Sassari, la 4^ tappa del Giro d’Italia Montecatini-Perugia e la 9^ tappa del Tour De France La Rochellòe-Bordeaux, quindi il Criterium Charitè-sur-Loire, nel 1963 fu primo nella 21^ tappa del Giro d’Italia Brescia-Milano e nella 5^ tappa del Tour de France Rouenne - Rennes, nel 1965 vinse la Ronde de Monaco e nel 1966 il Trofeo Laigueglia.

    "Il ciclismo di oggi non mi piace, propone biciclette e preparazioni non adeguate al materiale umano."

    Si ritirò nel 1969 in seguito ad un incidente avvenuto in una competizione al Velodromo Vigorelli di Milano.


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