A distanza di 17 anni l’Italia torna sul gradino più alto della prova in linea juniores grazie alla splendida cavalcata del ragazzo di Genova che attacca a 60 km dall’arrivo e fa saltare i piani dei favoriti.
ZURIGO – Una giornata, quella dei Mondiali di ciclismo e paraciclismo in Svizzera, iniziata nel migliore dei modi, con le 5 medaglie nel paraciclismo, e chiusa con la splendida impresa di Lorenzo Mark Finn che riporta in Italia la maglia iridata juniores in linea a distanza di 17 anni. L’ultimo a vestirla FU Diego Ulissi, anche lui presente qui a Zurigo con la nazionale élite.
L’azzurro, 18 anni a dicembre, si è reso autore di un’impresa, come era giusto attendersi in una giornata caratterizzata da una pioggia incessante. Andato in fuga a 60 chilometri dalla conclusione (“..speravo che si aggiungesse qualcuno, ma non è stato così”) ha provato a fare la differenza per una ventina di chilometri prima di essere raggiunto da un gruppo di tre inseguitori tra cui il favorito Philipsen, campione del mondo lo scorso anno. I quattro procedono insieme per una decina di chilometri, poi il danese prova a forzare. Gli resiste solo l'azzurro. Poi in discesa: “eravamo in fila io avanti e lui dietro, quando è caduto… mi auguro che non si sia fatto nulla.” La caduta del danese lascia campo libero a Finn, che porta a termine la sua cavalcata solitaria in 2h57’05” (gara di 127,2 km). Alle sue spalle chiude, a 2’05”, il britannico Grindley; terzo l’olandese Remijn.
Lorenzo Mark Finn: “Sapevamo che i danesi avrebbero provato a rendere la corsa dura e avevamo previsto di attaccare all’ultimo giro. Però le cose non vanno sempre come previsto. Mi sentivo bene e ho provato ad alzare il ritmo da lontano, sperando che qualcuno mi venisse dietro. Non è stato così e ho deciso di non insistere. Quando mi hanno raggiunto mi sentivo ancora bene e quindi non mi sono demoralizzato. Ho seguito Philipsen quando ha forzato il ritmo. Poi, quando è caduto, è stata una cronometro."
Riguardo al titolo mondiale: "Una maglia che mi regala una grande gioia, il cui valore ancora non sono riuscito a comprendere.. forse nei prossimi giorni.”
Il CT Edoardo Salvoldi: “Quando mi è stato dato l'incarico di CT di questa categoria, insieme ai miei collaboratori abbiamo individuato due obiettivi da raggiungere. Il primo è stato la realizzazione di un quartetto in grado di vincere un titolo mondiale, mai accaduto arrivato in questa categoria. Il secondo era legato al titolo mondiale su strada, titolo che ci siamo resi conto mancava da troppi anni. Oggi abbiamo chiuso questo cerchio, quindi c'è grande soddisfazione. Voglio ringraziare tutti gli uomini e le donne che mi sopportano e mi supportano: questo è un successo di tutti.”
Il presidente Dagnoni ha commentato: “Una giornata che si è aperta bene e si è conclusa nel migliore dei modi. Faccio i miei complimenti a tutti i protagonisti di oggi, agli staff e ai tecnici. Mi piace ricordare che la scelta, studiata e condivisa con Roberto Amadio, di affidare a Salvoldi una categoria così delicata come quella degli juniores sta dando risultati addirittura superiori alle più rosee aspettative. In pochi anni sono arrivati i titoli mondiali nell’inseguimento a squadre e i record del mondo. Con il successo di Finn si torna a vestire la maglia iridata anche su strada. Questi giovani assicurano un bel futuro al nostro sport."