Le tre frazioni toccheranno i luoghi di Gino Bartali, Gastone Nencini, Marco Pantani e Fausto Coppi, i campioni del ciclismo italiano che hanno scritto la storia di questo sport. Il saluto alla carovana del presidente Dagnoni.
Firenze – Era il 1924 quando per la prima volta un ciclista italiano, Ottavio Bottecchia, vinceva il Tour de France. Esattamente 100 anni dopo, l’emozione si ripete con un grande esordio tutto italiano. Il Tour de France n. 111 partirà dall'Italia con tre appuntamenti all'insegna dello spettacolo e dell'entusiasmo per i tanti appassionati che già in questi giorni stanno invadendo le sedi di partenza ed arrivo, per vivere un appuntamento unico.
In occasione della storica partenza, il presidente della FCI Cordiano Dagnoni, a nome di tutto il movimento ciclistico, ha rivolto un saluto ai partecipanti: “A 100 anni dal primo successo di Ottavio Bottecchia, il Tour rende omaggio al ciclismo italiano con la Grand Départ da Firenze. Per tre giorni l'Italia sarà al centro di un evento di portata planetaria, che permetterà di ammirare le bellezze del nostro paese e il calore di un popolo legato al ciclismo da sempre.
Sarà anche l'occasione, per gli appassionati italiani, di ammirare uno spettacolo unico. Ringrazio le Istituzioni e gli Enti locali che hanno permesso tutto questo, e rivolgo un caloroso benvenuto alle squadre, ai corridori e a tutte le componenti del ciclismo presenti in questi giorni qui a Firenze, dalla Lega all'Associazione corridori, con le quali collaborare per la crescita complessiva del movimento. Il mio augurio è che, vedendo in azione i più forti ciclisti del momento, tanti bambini e bambine inizino a praticare questo nostro stupendo sport con il sogno di poter vincere un giorno il Tour de France, come hanno fatto, in 100 anni di storia, Ottavio Bottecchia, Gino Bartali, Fausto Coppi, Gastone Nencini, Felice Gimondi, Marco Pantani e Vincenzo Nibali."
La prima tappa si svolgerà il 29 giugno tra Firenze e Rimini, con arrivo sulla costa del mar Adriatico, in Emilia Romagna. A seguire, la tappa da Cesenatico a Bologna, un viaggio che da Marco Pantani porta all’arrivo a San Luca. Per poi terminare da Piacenza a Torino, il 1° luglio, sulle strade che furono di Fausto Coppi. Qui nel dettaglio la descrizione.
1^ TAPPA – Da Firenze a Rimini. La prima tappa del Grand Départ toccherà Firenze, la città dell’arte, della letteratura e dell’architettura nonché culla del Rinascimento e della lingua italiana. Il Tour renderà omaggio a Gino Bartali, attraversando i luoghi che lo hanno visto diventare uno dei grandi Maestri del ciclismo italiano, ed anche dell'altro grande ciclista toscano vincitore di una edizione della Grande Boucle, Gastone Nencini. Percorrerà poi le panoramiche strade dell’Appennino tosco-emiliano, fino ad arrivare sulle spiagge dell’Adriatico. Dal punto di vista sportivo questa traversata appenninica offrirà 3.800 m di dislivello positivo, tra il passo di Valico Tre Faggi, piuttosto ondulato, e alcune ripide salite. L’ultima delle quali nel cuore della Repubblica di San Marino, alle porte dell’arrivo. La prima Maglia Gialla potrebbe già essere sulle spalle di uno dei favoriti per la classifica generale.
2^ TAPPA – Da Cesenatico a Bologna. Dalla località balneare dove ha vissuto e riposa Marco Pantani, il gruppo affronterà alcuni bellissimi tratti pianeggianti prima di affrontare le prime due salite, in particolare la Gallisterna, poco prima del circuito di Imola dove Julian Alaphilippe è stato incoronato campione del mondo nel 2020.
Il gran finale prevede un doppio circuito della città di Bologna con un duplice passaggio sull’iconica salita di San Luca (1,9 km al 10,6%) che ha visto Primoz Roglic dominare sia nella cronometro del Giro d’Italia nel 2019 che nell’ultimo Giro dell’Emilia dello scorso autunno.
3^ TAPPA – Da Piacenza a Torino. Sulla strada dall’Emilia-Romagna al Piemonte, i velocisti puri avranno l’opportunità di tagliare il traguardo della terza tappa. Un percorso significativo che include il passaggio per Tortona in memoria del grande Fausto Coppi, l’attraversamento delle Langhe, patrimonio UNESCO insieme a Roero e Monferrato, patria dell’enogastronomia del vino e del tartufo, e, infine, alcune delle strade già percorse dalla Milano-Sanremo. Lo sprint finale sarà inevitabile e lascerà senza fiato in questo scenario di naturale bellezza.
I FAVORITI – Ci sono tutti i migliori, com'è tradizione della corsa francese, anche se non tutti arrivano nelle migliori condizioni. E' il caso del campione uscente, Jonas Vingegaard, che torna alle gare dopo il brutto incidente che l'ha costretto ad un lento recupero. L'uomo da battere è sicuramente il Piccolo Principe, Tadej Pogacar, fino ad oggi dominatore della stagione. Il suo obiettivo, in questa edizione della corsa francese, è duplice: staccare Vingegaard, dal quale ha subito diverse sconfitte gli anni passati, e portare a casa Giro e Tour nello stesso anno. L'ultimo a riuscirci fu Marco Pantani, nel 1998. Chissà se la partenza dall'Italia sarà in grado di ispirarlo.
Tra i due litiganti potrebbe avere la meglio il terzo incomodo, che potrebbe essere Primoz Roglic oppure Remco Evenepoel. Entrambi forti, entrambi, però, appaiono un gradino sotto Vingegaard e Pogacar.
LA PATTUGLIA DEGLI ITALIANI – Potremmo dire pochi ma buoni: otto in totale metaforicamente capitanati da Alberto Bettiol, fresco campione italiano. Vedere la maglia tricolore al Tour, sulle spalle di un corridore che sicuramente farà di tutto per onorarla, è una piccola consolazione per gli appassionati italiani orfani del corridore che potrebbe far saltare il banco, anche se al via troviamo quel Giulio Ciccone che lo scorso anno ha vestito la prestigiosa maglia a pois (e due giorni in giallo)… Perché non sperare (qui l'articolo gli italiani al Tour)?