Al Museo nazionale Collezione Salce di Treviso una mostra che racconta la storia del ciclismo attraverso i manifesti e la grafica pubblicitaria dell’epoca. Biglietto scontato per tutti i tesserati della FCI.

Al Museo nazionale Collezione Salce di Treviso si è inaugurata il 26 maggio “Ruota a ruota. Storie di bici, manifesti e campioni”, una mostra che resterà aperta fino al 2 ottobre. Il Museo conserva la più ampia raccolta di grafica pubblicitaria esistente in Italia, donata allo Stato da Nando Salce nel 1962. La mostra quindi intende illustrare attraverso le affiches d’epoca la storia della bicicletta, lungo un periodo che copre tutto il ‘900 (con protagonisti come Costante Girardengo, Alfredo Binda, Fausto Coppi e Gino Bartali solo per citarne alcuni).

A firmare le affiches che Elisabetta Pasqualin ha selezionato per questa ricca esposizione, sono artisti come Dudovich, Mazza, Malerba, Ballerio, Villa, Alberto Martini, Codognato, Boccasile. Vale a dire molti tra i maggiori protagonisti della storia dell’illustrazione e dell’arte italiana del secolo passato. Dalle bici illustrate a quelle che hanno scritto la storia recente del ciclismo. In mostra, infatti, ci saranno anche alcune delle biciclette della collezione Pinarello che hanno portato alla vittoria campioni in tutte le grandi classiche del ciclismo mondiale.

Due le sezioni principali del percorso espositivo: da una parte lo sport e l’agonismo, con i suoi protagonisti, le produzioni, i marchi e l’esposizione di pezzi storici della collezione Pinarello. Dall’altra gli aspetti sociali: le donne, il costume, i viaggi, il turismo, appunto.

“La “terrazza” – anticipa la curatrice Elisabetta Pasqualin – accoglierà la sezione dedicata allo sport: verranno esposti i manifesti della collezione Salce, che abbracciano un arco temporale che va dai primi del ‘900 al 1955 circa e che illustrano la nascita delle principali industrie: Cicli Maino, con Costante Girardengo, Torpedo con Alfredo Binda e Georges Ronsse, Olympia, Maino, Atala con Ganna, Pavesi e Galletti, poi Piave, Prinetti e Stucchi poi solo Stucchi, Bianchi con Gaetano Belloni, Menon di Roncade, ed altri. Una parte sarà dedicata alle gare ciclistiche locali e nazionali: dal Trofeo Rinascente (1949) ai Campionati del mondo (1939 e 1951), alla cartina del Giro d’Italia (1922) con le immagini dei più grandi ciclisti (e così gli italiani impararono la geografia della propria nazione!)”.

Seguirà una sezione speciale sulla storia dell’industria ciclistica italiana con l’esposizione di biciclette della collezione Pinarello: biciclette che hanno scritto una pagina di storia del ciclismo italiano, accompagnandosi a molti prestigiosissimi successi. Saranno esposte 15 biciclette, con relativi pannelli esplicativi e immagini del campione a esse legato”.

A piano terra troverà spazio una sezione dedicata alla società e alla socialità, che abbraccia un arco temporale che va dalla fine dell’800 agli anni ’40 del Novecento. Sono rappresentate anche le prime industrie straniere, come Townend Cycles (1896), Rambler Bicycles (1900) oltre a quelle italiane, come Maino, Stucchi, Dei, e molte altre.

“Sono manifesti che raccontano la novità e le sfide del futuro: le nuove libertà di muoversi in autonomia, un nuovo tipo di turismo, il divertimento all’aria aperta, una nuova socializzazione, la nuova moda e, per le donne, un nuovo modo di percepire i propri spazi e di emanciparsi”, sottolinea Alberto Fiorin, autore di un saggio su “Bicicletta e turismo” nel catalogo edito da Silvana.

“Con questa nuova proposta, il Museo Salce si conferma una fucina di iniziative in cui l’arte, attraverso la comunicazione pubblicitaria, diventa uno specchio delle trasformazioni culturali e di costume della società”, afferma il Direttore Regionale Musei Veneto, Daniele Ferrara.

In mostra, accanto ai manifesti, anche alcune delle le bici di casa Pinarello che hanno segnato momenti magici della storia del ciclismo degli ultimi decenni. Infatti Il valore aggiunto della mostra è proprio l’unione imprenditoriale e culturale, che fa ben capire il legame profondo che unisce i protagonisti che hanno scritto pagine di storia dello sport su due ruote al ricco patrimonio anche culturale della città. “Ruota a ruota. Storie di bici, manifesti e campioni” gode del sostegno di Assindustria Venetocentro, Imprenditori Padova Treviso, del patrocinio di Comune di Treviso e della Provincia di Treviso ed è inserita nel calendario degli eventi del progetto “Capitale della Cultura d’ Impresa 2022”.

Per tutti i tesserati federali verrà applicata una scontistica sul biglietto d’ingresso: da € 9 a € 7.


Federciclismo

Federazione Ciclistica Italiana





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Ruota a ruota. Storie di bici, manifesti e campioni

Al Museo nazionale Collezione Salce di Treviso una mostra che racconta la storia del ciclismo attraverso i manifesti e la grafica pubblicitaria dell'epoca. Biglietto scontato per tutti i tesserati della FCI.

Al Museo nazionale Collezione Salce di Treviso una mostra che racconta la storia del ciclismo attraverso i manifesti e la grafica pubblicitaria dell'epoca. Biglietto scontato per tutti i tesserati della FCI.

Al Museo nazionale Collezione Salce di Treviso si è inaugurata il 26 maggio “Ruota a ruota. Storie di bici, manifesti e campioni”, una mostra che resterà aperta fino al 2 ottobre. Il Museo conserva la più ampia raccolta di grafica pubblicitaria esistente in Italia, donata allo Stato da Nando Salce nel 1962. La mostra quindi intende illustrare attraverso le affiches d’epoca la storia della bicicletta, lungo un periodo che copre tutto il ‘900 (con protagonisti come Costante Girardengo, Alfredo Binda, Fausto Coppi e Gino Bartali solo per citarne alcuni).

A firmare le affiches che Elisabetta Pasqualin ha selezionato per questa ricca esposizione, sono artisti come Dudovich, Mazza, Malerba, Ballerio, Villa, Alberto Martini, Codognato, Boccasile. Vale a dire molti tra i maggiori protagonisti della storia dell’illustrazione e dell’arte italiana del secolo passato. Dalle bici illustrate a quelle che hanno scritto la storia recente del ciclismo. In mostra, infatti, ci saranno anche alcune delle biciclette della collezione Pinarello che hanno portato alla vittoria campioni in tutte le grandi classiche del ciclismo mondiale.

Due le sezioni principali del percorso espositivo: da una parte lo sport e l’agonismo, con i suoi protagonisti, le produzioni, i marchi e l’esposizione di pezzi storici della collezione Pinarello. Dall’altra gli aspetti sociali: le donne, il costume, i viaggi, il turismo, appunto.

“La “terrazza” – anticipa la curatrice Elisabetta Pasqualin - accoglierà la sezione dedicata allo sport: verranno esposti i manifesti della collezione Salce, che abbracciano un arco temporale che va dai primi del ‘900 al 1955 circa e che illustrano la nascita delle principali industrie: Cicli Maino, con Costante Girardengo, Torpedo con Alfredo Binda e Georges Ronsse, Olympia, Maino, Atala con Ganna, Pavesi e Galletti, poi Piave, Prinetti e Stucchi poi solo Stucchi, Bianchi con Gaetano Belloni, Menon di Roncade, ed altri. Una parte sarà dedicata alle gare ciclistiche locali e nazionali: dal Trofeo Rinascente (1949) ai Campionati del mondo (1939 e 1951), alla cartina del Giro d’Italia (1922) con le immagini dei più grandi ciclisti (e così gli italiani impararono la geografia della propria nazione!)”.

Seguirà una sezione speciale sulla storia dell’industria ciclistica italiana con l’esposizione di biciclette della collezione Pinarello: biciclette che hanno scritto una pagina di storia del ciclismo italiano, accompagnandosi a molti prestigiosissimi successi. Saranno esposte 15 biciclette, con relativi pannelli esplicativi e immagini del campione a esse legato”.

A piano terra troverà spazio una sezione dedicata alla società e alla socialità, che abbraccia un arco temporale che va dalla fine dell’800 agli anni ’40 del Novecento. Sono rappresentate anche le prime industrie straniere, come Townend Cycles (1896), Rambler Bicycles (1900) oltre a quelle italiane, come Maino, Stucchi, Dei, e molte altre.

“Sono manifesti che raccontano la novità e le sfide del futuro: le nuove libertà di muoversi in autonomia, un nuovo tipo di turismo, il divertimento all’aria aperta, una nuova socializzazione, la nuova moda e, per le donne, un nuovo modo di percepire i propri spazi e di emanciparsi”, sottolinea Alberto Fiorin, autore di un saggio su “Bicicletta e turismo” nel catalogo edito da Silvana.

“Con questa nuova proposta, il Museo Salce si conferma una fucina di iniziative in cui l'arte, attraverso la comunicazione pubblicitaria, diventa uno specchio delle trasformazioni culturali e di costume della società”, afferma il Direttore Regionale Musei Veneto, Daniele Ferrara.

In mostra, accanto ai manifesti, anche alcune delle le bici di casa Pinarello che hanno segnato momenti magici della storia del ciclismo degli ultimi decenni. Infatti Il valore aggiunto della mostra è proprio l’unione imprenditoriale e culturale, che fa ben capire il legame profondo che unisce i protagonisti che hanno scritto pagine di storia dello sport su due ruote al ricco patrimonio anche culturale della città. “Ruota a ruota. Storie di bici, manifesti e campioni” gode del sostegno di Assindustria Venetocentro, Imprenditori Padova Treviso, del patrocinio di Comune di Treviso e della Provincia di Treviso ed è inserita nel calendario degli eventi del progetto “Capitale della Cultura d’ Impresa 2022”.

Per tutti i tesserati federali verrà applicata una scontistica sul biglietto d’ingresso: da € 9 a € 7.


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Ruota a ruota. Storie di bici, manifesti e campioni

Al Museo nazionale Collezione Salce di Treviso una mostra che racconta la storia del ciclismo attraverso i manifesti e la grafica pubblicitaria dell'epoca. Biglietto scontato per tutti i tesserati della FCI.

Al Museo nazionale Collezione Salce di Treviso si è inaugurata il 26 maggio “Ruota a ruota. Storie di bici, manifesti e campioni”, una mostra che resterà aperta fino al 2 ottobre. Il Museo conserva la più ampia raccolta di grafica pubblicitaria esistente in Italia, donata allo Stato da Nando Salce nel 1962. La mostra quindi intende illustrare attraverso le affiches d’epoca la storia della bicicletta, lungo un periodo che copre tutto il ‘900 (con protagonisti come Costante Girardengo, Alfredo Binda, Fausto Coppi e Gino Bartali solo per citarne alcuni).

A firmare le affiches che Elisabetta Pasqualin ha selezionato per questa ricca esposizione, sono artisti come Dudovich, Mazza, Malerba, Ballerio, Villa, Alberto Martini, Codognato, Boccasile. Vale a dire molti tra i maggiori protagonisti della storia dell’illustrazione e dell’arte italiana del secolo passato. Dalle bici illustrate a quelle che hanno scritto la storia recente del ciclismo. In mostra, infatti, ci saranno anche alcune delle biciclette della collezione Pinarello che hanno portato alla vittoria campioni in tutte le grandi classiche del ciclismo mondiale.

Due le sezioni principali del percorso espositivo: da una parte lo sport e l’agonismo, con i suoi protagonisti, le produzioni, i marchi e l’esposizione di pezzi storici della collezione Pinarello. Dall’altra gli aspetti sociali: le donne, il costume, i viaggi, il turismo, appunto.

“La “terrazza” – anticipa la curatrice Elisabetta Pasqualin - accoglierà la sezione dedicata allo sport: verranno esposti i manifesti della collezione Salce, che abbracciano un arco temporale che va dai primi del ‘900 al 1955 circa e che illustrano la nascita delle principali industrie: Cicli Maino, con Costante Girardengo, Torpedo con Alfredo Binda e Georges Ronsse, Olympia, Maino, Atala con Ganna, Pavesi e Galletti, poi Piave, Prinetti e Stucchi poi solo Stucchi, Bianchi con Gaetano Belloni, Menon di Roncade, ed altri. Una parte sarà dedicata alle gare ciclistiche locali e nazionali: dal Trofeo Rinascente (1949) ai Campionati del mondo (1939 e 1951), alla cartina del Giro d’Italia (1922) con le immagini dei più grandi ciclisti (e così gli italiani impararono la geografia della propria nazione!)”.

Seguirà una sezione speciale sulla storia dell’industria ciclistica italiana con l’esposizione di biciclette della collezione Pinarello: biciclette che hanno scritto una pagina di storia del ciclismo italiano, accompagnandosi a molti prestigiosissimi successi. Saranno esposte 15 biciclette, con relativi pannelli esplicativi e immagini del campione a esse legato”.

A piano terra troverà spazio una sezione dedicata alla società e alla socialità, che abbraccia un arco temporale che va dalla fine dell’800 agli anni ’40 del Novecento. Sono rappresentate anche le prime industrie straniere, come Townend Cycles (1896), Rambler Bicycles (1900) oltre a quelle italiane, come Maino, Stucchi, Dei, e molte altre.

“Sono manifesti che raccontano la novità e le sfide del futuro: le nuove libertà di muoversi in autonomia, un nuovo tipo di turismo, il divertimento all’aria aperta, una nuova socializzazione, la nuova moda e, per le donne, un nuovo modo di percepire i propri spazi e di emanciparsi”, sottolinea Alberto Fiorin, autore di un saggio su “Bicicletta e turismo” nel catalogo edito da Silvana.

“Con questa nuova proposta, il Museo Salce si conferma una fucina di iniziative in cui l'arte, attraverso la comunicazione pubblicitaria, diventa uno specchio delle trasformazioni culturali e di costume della società”, afferma il Direttore Regionale Musei Veneto, Daniele Ferrara.

In mostra, accanto ai manifesti, anche alcune delle le bici di casa Pinarello che hanno segnato momenti magici della storia del ciclismo degli ultimi decenni. Infatti Il valore aggiunto della mostra è proprio l’unione imprenditoriale e culturale, che fa ben capire il legame profondo che unisce i protagonisti che hanno scritto pagine di storia dello sport su due ruote al ricco patrimonio anche culturale della città. “Ruota a ruota. Storie di bici, manifesti e campioni” gode del sostegno di Assindustria Venetocentro, Imprenditori Padova Treviso, del patrocinio di Comune di Treviso e della Provincia di Treviso ed è inserita nel calendario degli eventi del progetto “Capitale della Cultura d’ Impresa 2022”.

Per tutti i tesserati federali verrà applicata una scontistica sul biglietto d’ingresso: da € 9 a € 7.