Tra i Campionati del Mondo a Berlino, i Campionati Europei Elite a Plovdiv e la rassegna continentale di Fiorenzuola per JRS/U23, l’Italia del ciclismo porta a casa 33 medaglie proponendosi come il settore più vincente

Un Giro d’Onore più che meritato è per l’eccellenza italiana della pista che in questo 2020 nonostante le complessità, ha dato prestigio alla Maglia Azzurra raggiungendo risultati straordinari e confermando di essere un faro illustre nel panorama internazionale.

Dai Campionati del Mondo Pista a Berlino, fino ai Campionati Europei a Plovdiv, entrambi dedicati alla categoria élite, passando per la rassegna continentale di Fiorenzuola delle categorie juniores e U23, l’Italia del ciclismo ha portato a casa 33 medaglie proponendosi come il settore più vincente della stagione appena conclusa.

Sono ben 20 i podi, iridati ed europei, conquistati dagli élite, tra cui spicca l’oro mondiale di Filippo Ganna, che lo incorona per la quarta volta re indiscusso dell’inseguimento individuale con tanto di record del mondo; ed i tre titoli europei provenienti dal settore femminile, di cui due in due discipline olimpiche con Elisa Balsamo nell’omnium e, in coppia con Vittoria Guazzini, nel madison donne, oltre allo splendido oro di Martina Fidanza nello scratch.

Già a marzo 2020, la rassegna iridata di Berlino aveva consegnato un settore in ottima salute, in vista di quello che sarebbe dovuto essere Tokyo2020: nel complesso 6 medaglie, 1 titolo mondiale, 2 argenti e 3 bronzi, 1 record del mondo, 6 record italiani ed il quinto posto nel medagliere per nazioni (il terzo per numero di medaglie).

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TopGanna, con il suo poker nell’inseguimento individuale ed il nuovo record del mondo: 4’01”934, si è avvicinato sempre di più al muro dei 4’. La sua assenza forzata da Plovdiv, causa Covid-19 (dopo aver conquistato l’iride nella crono strada di Imola e alcuni successi al Giro d’Italia), ha solo rimandato una performance che il mondo attende.

Una standing ovation anche per i tempi cronometrici registrati a Berlino nella disciplina olimpica dell’inseguimento a squadre: 3’46” 513 per Simone Consonni, Filippo Ganna, Francesco Lamon e Jonathan Milan al primo round. Un tempo che vale il nuovo record italiano a soli due centesimi dal record del mondo segnato, nella stessa occasione, dalla Danimarca. Con questo tempo, a cui si deve aggiungere poi il bronzo nella disciplina (con anche Michele Scartezzini), l’Italia, con un nuovo talento come il giovane Milan e nonostante l’assenza di due uomini esperti come Bertazzo e Plebani, conferma il suo valore e competitività nella disciplina olimpica.

Anche il quartetto del CT Salvoldi abbassa il limite italiano: 4’15”255. Martina Alzini, Elisa Balsamo, Letizia Paternoster e Silvia Valsecchi migliorano il precedente ( 4’15”915) realizzato agli Europei 2019 e le avvicina ai limiti delle migliori. Nella rassegna continentale di Plovdid le rocketgirls, poi, oltre all’argento, abbassano ulteriormente il limite: 4’13”632.

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Il settore femminile nella rassegna mondiale berlinese ha messo in mostra talenti che il mondo già ci invidia. Letizia Paternoster conquista l’argento (a soli vent’anni) nell’omnium, imponendosi con grande autorevolezza tra i vertici assoluti della disciplina olimpica; Elisa Balsamo firma il primo successo di una stagione per lei indimenticabile conquistato, in coppia con la Paternoster, il bronzo nel madison, altra disciplina olimpica. A queste medaglie, si deve aggiungere il bronzo storico conquistato da Miriam Vece nei 500 MT: mai nessuna azzurra, da quando è stata istituita la specialità dei 500 MT nel 1995, aveva raggiunto il podio assoluto. Il suo bronzo (in 31"171), a soli 50 centesimi dall’oro della tedesca Friedrich, unito al record italiano nei 200 metri lanciati (10”580) dicono che anche nelle prove veloci ci siamo.

La rassegna iridata di Berlino ha visto, infine, Simone Consonni conquistare il secondo gradino del podio nello scratch; unita al bronzo nel quartetto si tratta della seconda soddisfazione personale per un atleta che non ha mai fatto mancare il suo contributo alla causa italiana, sia in pista che su strada.

Il 1 marzo 2020, quando cala il sipario su Berlino (con Elia Viviani che prendeva le misure nell’omnium olimpico) l’Italia l’aveva messo al collo 6 medaglie, di cui 1 oro, 2 argenti e 3 bronzi.

A Plovdiv, tappa continentale che conclude l’anomalo 2020, con un avvicinamento complicato soprattutto per la Nazionale Uomini di Villa, l’Italia torna con un bottino azzurro ricchissimo: 14 medaglie di cui 3 ori (Elisa Balsamo nell’omnium olimpico e, in coppia con Vittoria Guazzini, nel madison donne, e Martina Fidanza nello scratch), 7 argenti (con le Rocketsgirls di Salvoldi che registrano un nuovo record italiano di 4’13”632) e 4 bronzi.

Quindi giro d’onore meritato, oltre che per i due quartetti dell’inseguimento, per Rachele Barbieri (nell’eliminazione), tornata ai livelli di qualche anno fa; Martina Alzini, che firma il nuovo record italiano dell'inseguimento individuale (3’26”836), superando quello di Silvia Valsecchi registrato a Berlino (3’30”640), Jonathan Milan ancora molto giovane ma in grado di mettersi al collo tre medaglie tra i big: argento nel quartetto e nell’inseguimento individuale e bronzo nel MK TT;

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Silvia Zanardi e Matteo Donegà argento nella corsa a punti, anche loro con grandi margini di crescita davanti visto che si sono imposti nella categoria maggiore nonostante la giovane età. Oltre al bronzo di Miriam Vece nei 500 TT donne, ed il bronzo di Francesco Lamon e Stefano Moro nel madison uomini.

L’Europeo mette l’accento su un comune denominatore: l'età molto bassa di tutti i protagonisti che consegna allo sport italiano, nonostante la stagione difficile a fronte della complessa situazione sanitaria, in un settore fondamentale per le Olimpiadi, un buon numero di atleti in grado di tenere alto il livello tecnico complessivo.

Non è certo da meno la bontà qualitativa delle categorie azzurre juniores e U23, donne e uomini, che ai campionati europei di Fiorenzuola, organizzati in Italia in tempi record viste le criticità organizzative date dalla situazione pandemica, ha dato segnali forti del prestigio azzurro. Sono ben 13 le medaglie conquistate, di cui 5 titoli continentali, 4 argenti, 4 bronzi ed il terzo posto nel medagliere per Nazioni, come grande continuità competitiva dell’Italia anche in queste categorie.

Il settore più medagliato è quello femminile con Vittoria Guazzini, Martina Fidanza, Chiara Consonni e Silvia Zanardi le stelle indiscusse della rassegna continentale. I cinque ori europei arrivano grazie anche a loro. Due nelle discipline olimpiche dell’inseguimento a squadre donne U23 (Marta Cavalli, Chiara Consonni, Martina Fidanza e Vittoria Guazzini) e del Madison donne (Chiara Consonni e Martina Fidanza), e tre titoli europei con Chiara Consonni (eliminazione U23); Silvia Zanardi (corsa a punti U23) e Martina Fidanza (scratch U23).

Le quattro medaglie d’argento arrivano dalla disciplina olimpica dell’inseguimento a squadre grazie a Davide Boscaro, Gidas Umbri, Giulio Masotto, Jonathan Milan e Tommaso Nencini, tra gli uomini U23 (con Gidas Umbri voluto poi da Villa per gli Europei Elite come suo battesimo tra i grandi) e a Lara Cristanello, Eleonora Camilla Gasparrini, Carlotta Cipressi, Silvia Bortolotti e Elisa Tonelli, tra le donne juniores. Ed ancora l’argento nella Velocità Olimpica Donne Juniores con Gaia Tormena, biker del fuoristrada prestata alla pista con ottimi risultati, Sara Fiorin e Valentina Basilico; e quello di Vittoria Guazzini nell’inseguimento individuale donne U23.

Applausi meritatI anche per i bronzi continentali delle juniores Lara Crestanello e Valentina Basilico nel madison, del quartetto uomini juniores con Lorenzo Balestra, Niccolò Galli, Manlio Moro e Luca Portigliatti, Andrea D’Amato e delle personali messe al collo dagli juniores Manlio Moro nell’inseguimento individuale e Lara Crestanello nello scratch.

Un Giro d’Onore anche e naturalmente, ai commissari tecnici, Marco Villa (Nazionale Uomini) e Dino Salvoldi (Nazionale Donne) coordinati da Davide Cassani, per la continuità, la professionalità, la determinazione e l’alto valore tecnico del loro operato.

RC

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Giro d'Onore 2020 - La Pista, un diamante azzurro

Giro d'Onore 2020 - La Pista, un diamante azzurro

Tra i Campionati del Mondo a Berlino, i Campionati Europei Elite a Plovdiv e la rassegna continentale di Fiorenzuola per JRS/U23, l’Italia del ciclismo porta a casa 33 medaglie proponendosi come il settore più vincente

Un Giro d’Onore più che meritato è per l’eccellenza italiana della pista che in questo 2020 nonostante le complessità, ha dato prestigio alla Maglia Azzurra raggiungendo risultati straordinari e confermando di essere un faro illustre nel panorama internazionale.

Dai Campionati del Mondo Pista a Berlino, fino ai Campionati Europei a Plovdiv, entrambi dedicati alla categoria élite, passando per la rassegna continentale di Fiorenzuola delle categorie juniores e U23, l’Italia del ciclismo ha portato a casa 33 medaglie proponendosi come il settore più vincente della stagione appena conclusa.

Sono ben 20 i podi, iridati ed europei, conquistati dagli élite, tra cui spicca l’oro mondiale di Filippo Ganna, che lo incorona per la quarta volta re indiscusso dell’inseguimento individuale con tanto di record del mondo; ed i tre titoli europei provenienti dal settore femminile, di cui due in due discipline olimpiche con Elisa Balsamo nell’omnium e, in coppia con Vittoria Guazzini, nel madison donne, oltre allo splendido oro di Martina Fidanza nello scratch.

Già a marzo 2020, la rassegna iridata di Berlino aveva consegnato un settore in ottima salute, in vista di quello che sarebbe dovuto essere Tokyo2020: nel complesso 6 medaglie, 1 titolo mondiale, 2 argenti e 3 bronzi, 1 record del mondo, 6 record italiani ed il quinto posto nel medagliere per nazioni (il terzo per numero di medaglie).

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Una standing ovation anche per i tempi cronometrici registrati a Berlino nella disciplina olimpica dell’inseguimento a squadre: 3’46” 513 per Simone Consonni, Filippo Ganna, Francesco Lamon e Jonathan Milan al primo round. Un tempo che vale il nuovo record italiano a soli due centesimi dal record del mondo segnato, nella stessa occasione, dalla Danimarca. Con questo tempo, a cui si deve aggiungere poi il bronzo nella disciplina (con anche Michele Scartezzini), l’Italia, con un nuovo talento come il giovane Milan e nonostante l’assenza di due uomini esperti come Bertazzo e Plebani, conferma il suo valore e competitività nella disciplina olimpica.

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La rassegna iridata di Berlino ha visto, infine, Simone Consonni conquistare il secondo gradino del podio nello scratch; unita al bronzo nel quartetto si tratta della seconda soddisfazione personale per un atleta che non ha mai fatto mancare il suo contributo alla causa italiana, sia in pista che su strada.

Il 1 marzo 2020, quando cala il sipario su Berlino (con Elia Viviani che prendeva le misure nell’omnium olimpico) l’Italia l’aveva messo al collo 6 medaglie, di cui 1 oro, 2 argenti e 3 bronzi.

A Plovdiv, tappa continentale che conclude l’anomalo 2020, con un avvicinamento complicato soprattutto per la Nazionale Uomini di Villa, l’Italia torna con un bottino azzurro ricchissimo: 14 medaglie di cui 3 ori (Elisa Balsamo nell’omnium olimpico e, in coppia con Vittoria Guazzini, nel madison donne, e Martina Fidanza nello scratch), 7 argenti (con le Rocketsgirls di Salvoldi che registrano un nuovo record italiano di 4’13”632) e 4 bronzi.

Quindi giro d’onore meritato, oltre che per i due quartetti dell’inseguimento, per Rachele Barbieri (nell’eliminazione), tornata ai livelli di qualche anno fa; Martina Alzini, che firma il nuovo record italiano dell'inseguimento individuale (3’26”836), superando quello di Silvia Valsecchi registrato a Berlino (3’30”640), Jonathan Milan ancora molto giovane ma in grado di mettersi al collo tre medaglie tra i big: argento nel quartetto e nell’inseguimento individuale e bronzo nel MK TT;

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Non è certo da meno la bontà qualitativa delle categorie azzurre juniores e U23, donne e uomini, che ai campionati europei di Fiorenzuola, organizzati in Italia in tempi record viste le criticità organizzative date dalla situazione pandemica, ha dato segnali forti del prestigio azzurro. Sono ben 13 le medaglie conquistate, di cui 5 titoli continentali, 4 argenti, 4 bronzi ed il terzo posto nel medagliere per Nazioni, come grande continuità competitiva dell’Italia anche in queste categorie.

Il settore più medagliato è quello femminile con Vittoria Guazzini, Martina Fidanza, Chiara Consonni e Silvia Zanardi le stelle indiscusse della rassegna continentale. I cinque ori europei arrivano grazie anche a loro. Due nelle discipline olimpiche dell’inseguimento a squadre donne U23 (Marta Cavalli, Chiara Consonni, Martina Fidanza e Vittoria Guazzini) e del Madison donne (Chiara Consonni e Martina Fidanza), e tre titoli europei con Chiara Consonni (eliminazione U23); Silvia Zanardi (corsa a punti U23) e Martina Fidanza (scratch U23).

Le quattro medaglie d’argento arrivano dalla disciplina olimpica dell’inseguimento a squadre grazie a Davide Boscaro, Gidas Umbri, Giulio Masotto, Jonathan Milan e Tommaso Nencini, tra gli uomini U23 (con Gidas Umbri voluto poi da Villa per gli Europei Elite come suo battesimo tra i grandi) e a Lara Cristanello, Eleonora Camilla Gasparrini, Carlotta Cipressi, Silvia Bortolotti e Elisa Tonelli, tra le donne juniores. Ed ancora l’argento nella Velocità Olimpica Donne Juniores con Gaia Tormena, biker del fuoristrada prestata alla pista con ottimi risultati, Sara Fiorin e Valentina Basilico; e quello di Vittoria Guazzini nell’inseguimento individuale donne U23.

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Un Giro d’Onore anche e naturalmente, ai commissari tecnici, Marco Villa (Nazionale Uomini) e Dino Salvoldi (Nazionale Donne) coordinati da Davide Cassani, per la continuità, la professionalità, la determinazione e l’alto valore tecnico del loro operato.

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Giro d'Onore 2020 - La Pista, un diamante azzurro

Tra i Campionati del Mondo a Berlino, i Campionati Europei Elite a Plovdiv e la rassegna continentale di Fiorenzuola per JRS/U23, l’Italia del ciclismo porta a casa 33 medaglie proponendosi come il settore più vincente

Un Giro d’Onore più che meritato è per l’eccellenza italiana della pista che in questo 2020 nonostante le complessità, ha dato prestigio alla Maglia Azzurra raggiungendo risultati straordinari e confermando di essere un faro illustre nel panorama internazionale.

Dai Campionati del Mondo Pista a Berlino, fino ai Campionati Europei a Plovdiv, entrambi dedicati alla categoria élite, passando per la rassegna continentale di Fiorenzuola delle categorie juniores e U23, l’Italia del ciclismo ha portato a casa 33 medaglie proponendosi come il settore più vincente della stagione appena conclusa.

Sono ben 20 i podi, iridati ed europei, conquistati dagli élite, tra cui spicca l’oro mondiale di Filippo Ganna, che lo incorona per la quarta volta re indiscusso dell’inseguimento individuale con tanto di record del mondo; ed i tre titoli europei provenienti dal settore femminile, di cui due in due discipline olimpiche con Elisa Balsamo nell’omnium e, in coppia con Vittoria Guazzini, nel madison donne, oltre allo splendido oro di Martina Fidanza nello scratch.

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TopGanna, con il suo poker nell’inseguimento individuale ed il nuovo record del mondo: 4’01”934, si è avvicinato sempre di più al muro dei 4’. La sua assenza forzata da Plovdiv, causa Covid-19 (dopo aver conquistato l’iride nella crono strada di Imola e alcuni successi al Giro d’Italia), ha solo rimandato una performance che il mondo attende.

Una standing ovation anche per i tempi cronometrici registrati a Berlino nella disciplina olimpica dell’inseguimento a squadre: 3’46” 513 per Simone Consonni, Filippo Ganna, Francesco Lamon e Jonathan Milan al primo round. Un tempo che vale il nuovo record italiano a soli due centesimi dal record del mondo segnato, nella stessa occasione, dalla Danimarca. Con questo tempo, a cui si deve aggiungere poi il bronzo nella disciplina (con anche Michele Scartezzini), l’Italia, con un nuovo talento come il giovane Milan e nonostante l’assenza di due uomini esperti come Bertazzo e Plebani, conferma il suo valore e competitività nella disciplina olimpica.

Anche il quartetto del CT Salvoldi abbassa il limite italiano: 4’15”255. Martina Alzini, Elisa Balsamo, Letizia Paternoster e Silvia Valsecchi migliorano il precedente ( 4’15”915) realizzato agli Europei 2019 e le avvicina ai limiti delle migliori. Nella rassegna continentale di Plovdid le rocketgirls, poi, oltre all’argento, abbassano ulteriormente il limite: 4’13”632.

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Il settore femminile nella rassegna mondiale berlinese ha messo in mostra talenti che il mondo già ci invidia. Letizia Paternoster conquista l’argento (a soli vent’anni) nell’omnium, imponendosi con grande autorevolezza tra i vertici assoluti della disciplina olimpica; Elisa Balsamo firma il primo successo di una stagione per lei indimenticabile conquistato, in coppia con la Paternoster, il bronzo nel madison, altra disciplina olimpica. A queste medaglie, si deve aggiungere il bronzo storico conquistato da Miriam Vece nei 500 MT: mai nessuna azzurra, da quando è stata istituita la specialità dei 500 MT nel 1995, aveva raggiunto il podio assoluto. Il suo bronzo (in 31"171), a soli 50 centesimi dall’oro della tedesca Friedrich, unito al record italiano nei 200 metri lanciati (10”580) dicono che anche nelle prove veloci ci siamo.

La rassegna iridata di Berlino ha visto, infine, Simone Consonni conquistare il secondo gradino del podio nello scratch; unita al bronzo nel quartetto si tratta della seconda soddisfazione personale per un atleta che non ha mai fatto mancare il suo contributo alla causa italiana, sia in pista che su strada.

Il 1 marzo 2020, quando cala il sipario su Berlino (con Elia Viviani che prendeva le misure nell’omnium olimpico) l’Italia l’aveva messo al collo 6 medaglie, di cui 1 oro, 2 argenti e 3 bronzi.

A Plovdiv, tappa continentale che conclude l’anomalo 2020, con un avvicinamento complicato soprattutto per la Nazionale Uomini di Villa, l’Italia torna con un bottino azzurro ricchissimo: 14 medaglie di cui 3 ori (Elisa Balsamo nell’omnium olimpico e, in coppia con Vittoria Guazzini, nel madison donne, e Martina Fidanza nello scratch), 7 argenti (con le Rocketsgirls di Salvoldi che registrano un nuovo record italiano di 4’13”632) e 4 bronzi.

Quindi giro d’onore meritato, oltre che per i due quartetti dell’inseguimento, per Rachele Barbieri (nell’eliminazione), tornata ai livelli di qualche anno fa; Martina Alzini, che firma il nuovo record italiano dell'inseguimento individuale (3’26”836), superando quello di Silvia Valsecchi registrato a Berlino (3’30”640), Jonathan Milan ancora molto giovane ma in grado di mettersi al collo tre medaglie tra i big: argento nel quartetto e nell’inseguimento individuale e bronzo nel MK TT;

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Silvia Zanardi e Matteo Donegà argento nella corsa a punti, anche loro con grandi margini di crescita davanti visto che si sono imposti nella categoria maggiore nonostante la giovane età. Oltre al bronzo di Miriam Vece nei 500 TT donne, ed il bronzo di Francesco Lamon e Stefano Moro nel madison uomini.

L’Europeo mette l’accento su un comune denominatore: l'età molto bassa di tutti i protagonisti che consegna allo sport italiano, nonostante la stagione difficile a fronte della complessa situazione sanitaria, in un settore fondamentale per le Olimpiadi, un buon numero di atleti in grado di tenere alto il livello tecnico complessivo.

Non è certo da meno la bontà qualitativa delle categorie azzurre juniores e U23, donne e uomini, che ai campionati europei di Fiorenzuola, organizzati in Italia in tempi record viste le criticità organizzative date dalla situazione pandemica, ha dato segnali forti del prestigio azzurro. Sono ben 13 le medaglie conquistate, di cui 5 titoli continentali, 4 argenti, 4 bronzi ed il terzo posto nel medagliere per Nazioni, come grande continuità competitiva dell’Italia anche in queste categorie.

Il settore più medagliato è quello femminile con Vittoria Guazzini, Martina Fidanza, Chiara Consonni e Silvia Zanardi le stelle indiscusse della rassegna continentale. I cinque ori europei arrivano grazie anche a loro. Due nelle discipline olimpiche dell’inseguimento a squadre donne U23 (Marta Cavalli, Chiara Consonni, Martina Fidanza e Vittoria Guazzini) e del Madison donne (Chiara Consonni e Martina Fidanza), e tre titoli europei con Chiara Consonni (eliminazione U23); Silvia Zanardi (corsa a punti U23) e Martina Fidanza (scratch U23).

Le quattro medaglie d’argento arrivano dalla disciplina olimpica dell’inseguimento a squadre grazie a Davide Boscaro, Gidas Umbri, Giulio Masotto, Jonathan Milan e Tommaso Nencini, tra gli uomini U23 (con Gidas Umbri voluto poi da Villa per gli Europei Elite come suo battesimo tra i grandi) e a Lara Cristanello, Eleonora Camilla Gasparrini, Carlotta Cipressi, Silvia Bortolotti e Elisa Tonelli, tra le donne juniores. Ed ancora l’argento nella Velocità Olimpica Donne Juniores con Gaia Tormena, biker del fuoristrada prestata alla pista con ottimi risultati, Sara Fiorin e Valentina Basilico; e quello di Vittoria Guazzini nell’inseguimento individuale donne U23.

Applausi meritatI anche per i bronzi continentali delle juniores Lara Crestanello e Valentina Basilico nel madison, del quartetto uomini juniores con Lorenzo Balestra, Niccolò Galli, Manlio Moro e Luca Portigliatti, Andrea D’Amato e delle personali messe al collo dagli juniores Manlio Moro nell’inseguimento individuale e Lara Crestanello nello scratch.

Un Giro d’Onore anche e naturalmente, ai commissari tecnici, Marco Villa (Nazionale Uomini) e Dino Salvoldi (Nazionale Donne) coordinati da Davide Cassani, per la continuità, la professionalità, la determinazione e l’alto valore tecnico del loro operato.

RC

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