La “messa del ciclista”, celebrata nella chiesa Santa Maria Maddalena di Dossobuono, su iniziativa della società di casa, l’Olimpica, ha richiamato dirigenti, tecnici, corridori, con tanto di maglie e gagliardetti.
La “messa del ciclista”, celebrata nella chiesa Santa Maria Maddalena di Dossobuono, su iniziativa della società di casa, l’Olimpica, ha richiamato dirigenti, tecnici, corridori, con tanto di maglie e gagliardetti. Proporla prima dell’inizio della stagione agonistica è ormai una tradizione, per “affidare al Signore la stagione che sta per cominciare”. Nell’augurio di una buona stagione, il presidente provinciale Diego Zoccatelli precisa: “Affidiamo il ciclismo in tutte le sue discipline che è amato perché popolare, perché va nei paesi e sotto le case delle persone, amato perché è metafora della vita e perché il tifo non porta violenza, ma condivisione”.
L’auspicio è che “sia un anno di sport spensierato, che tutte le gare e gli allenamenti portino gioia agli atleti e che ogni incontro sia un momento per ritrovarsi e comunicare”. “Il volontariato sportivo può funzionare da riparo al disagio giovanile”, dice Zoccatelli che tocca anche il tasto della sicurezza stradale: “Chiediamo che per gli amatori, come per i giovani ciclisti, la strada possa essere segnale di condivisione e non di tensione. Il rispetto del prossimo deve essere alla base dello stare insieme per tutti gli utenti della strada”. E aggiunge: “Aiuta Signore il nostro sport ad essere sempre più punto centrale delle politiche sociali, dove non ci siano distinzioni di razza e lingua. Il ciclismo possa essere non solo risultati sportivi, ma anche benessere fisico, aiuto alle disabilità, rispetto dell’ambiente e vicinanza al mondo della scuola, non subendola, ma essendo parte integrante del percorso culturale”.
r.p.
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