La gara da Firenze a Sesto su strade che hanno fatto la storia della bici. Il milanese si impone davanti a Gardoki Aristi e all’azzurro Zambelli.

SESTO FIORENTINO – La prima edizione di “Per Sempre Alfredo” a ricordare Alfredo Martini, l’uomo simbolo e immagine del nostro ciclismo è stata firmata sul traguardo di Sesto Fiorentino dal velocista milanese Matteo Moschetti della Trek Segafredo. Un felicissimo momento per questa forte compagine, con la vittoria del più celebre Jasper Stuyven nella Milano-Sanremo di sabato, e questa del bravo Moschetti che era considerato tra i favoriti della corsa fiorentina. L’ultima sua vittoria nel 2020 alla Challenge Mallorca, poi la frattura dell’anca, ed oggi di nuovo il sorriso.

Una gara su strade che hanno fatto la storia del ciclismo, da quelle iniziali che hanno riportato alla mente i mondiali del 2013, a quelle del Mugello, terra di campioni, Gastone Nencini, i fratelli Mario e Vasco Baroni, Guido Boni ed altri. E poi i luoghi cari ad Alfredo Martini, come Calenzano, zona di nascita 100 anni fa, e Sesto dove abitava e dove morì a 84 anni nell’agosto 2014. La gara in pratica ha visto sempre il gruppo compatto e sono state due le emozioni agonistiche della gara. La prima a 3 Km circa dal traguardo quando in un finale veloce e convulso con le squadre impegnate nel favorire la migliore posizione dei rispettivi velocisti, si è verificata una maxi-caduta che ha coinvolto tra gli altri anche gli attesi Mareczko, Battaglini, Fiorelli e Malucelli. Davanti sono così rimasti una ventina di corridori che Moschetti ha regolato con sicurezza conquistando questa corsa nel ricordo di Alfredo Martini. Ai posti d’onore lo spagnolo Aristi, per lui identico risultato nella recente Valenciana dietro Manzin, e Zambelli, azzurro nella Nazionale Italiana guidata da Cassani e Amadori che ha provato fino all’ultimo a centrare il successo. E bravissimo tra gli azzurri il toscano Tommaso Nencini, finito nella Top Ten ed il migliore dei giovani in gara, mentre il gran premio della montagna a Le Croci di Calenzano è stato vinto da Scaroni. Il via con il sole ma anche un forte vento di tramontana dal Piazzale Michelangelo ai 134 corridori, mossiere il sindaco di Firenze Dario Nardella. Sulle colline attorno a Fiesole e lungo le strade del Mugello gruppo sempre compatto che giungeva così a Sesto per i 4 giri finali transitando dinanzi alla casa dove abitava Martini. Nell’ultima tornata qualche tentativo ma il gruppo non concede spazio poi la caduta, i tentativi degli azzurri e l’epilogo con il successo del milanese Moschetti.

ORDINE DI ARRIVO: 1) Matteo Moschetti (Trek Segafredo) Km 162, in 3h50’32”, media Km 42,123; 2) Mikel Gardoki Aristi (Euskaltel Euskadi); 3) Samuele Zambelli (Naz. Italia); 4) Jon Aberasturi (Caja Rural Seguros); 5) Luca Colnaghi (Nazionale Italiana); 6) Lonardi; 7) Gandin; 8) Nencini; 9) Tesfatsion; 10) Mayrhofer.

Antonio Mannori

foto: Bettini


Federciclismo

Federazione Ciclistica Italiana





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Per sempre Alfredo - Guizzo di Matteo Moschetti

Per sempre Alfredo - Guizzo di Matteo Moschetti

La gara da Firenze a Sesto su strade che hanno fatto la storia della bici. Il milanese si impone davanti a Gardoki Aristi e all'azzurro Zambelli.

SESTO FIORENTINO - La prima edizione di “Per Sempre Alfredo” a ricordare Alfredo Martini, l’uomo simbolo e immagine del nostro ciclismo è stata firmata sul traguardo di Sesto Fiorentino dal velocista milanese Matteo Moschetti della Trek Segafredo. Un felicissimo momento per questa forte compagine, con la vittoria del più celebre Jasper Stuyven nella Milano-Sanremo di sabato, e questa del bravo Moschetti che era considerato tra i favoriti della corsa fiorentina. L’ultima sua vittoria nel 2020 alla Challenge Mallorca, poi la frattura dell’anca, ed oggi di nuovo il sorriso.

Una gara su strade che hanno fatto la storia del ciclismo, da quelle iniziali che hanno riportato alla mente i mondiali del 2013, a quelle del Mugello, terra di campioni, Gastone Nencini, i fratelli Mario e Vasco Baroni, Guido Boni ed altri. E poi i luoghi cari ad Alfredo Martini, come Calenzano, zona di nascita 100 anni fa, e Sesto dove abitava e dove morì a 84 anni nell’agosto 2014. La gara in pratica ha visto sempre il gruppo compatto e sono state due le emozioni agonistiche della gara. La prima a 3 Km circa dal traguardo quando in un finale veloce e convulso con le squadre impegnate nel favorire la migliore posizione dei rispettivi velocisti, si è verificata una maxi-caduta che ha coinvolto tra gli altri anche gli attesi Mareczko, Battaglini, Fiorelli e Malucelli. Davanti sono così rimasti una ventina di corridori che Moschetti ha regolato con sicurezza conquistando questa corsa nel ricordo di Alfredo Martini. Ai posti d’onore lo spagnolo Aristi, per lui identico risultato nella recente Valenciana dietro Manzin, e Zambelli, azzurro nella Nazionale Italiana guidata da Cassani e Amadori che ha provato fino all’ultimo a centrare il successo. E bravissimo tra gli azzurri il toscano Tommaso Nencini, finito nella Top Ten ed il migliore dei giovani in gara, mentre il gran premio della montagna a Le Croci di Calenzano è stato vinto da Scaroni. Il via con il sole ma anche un forte vento di tramontana dal Piazzale Michelangelo ai 134 corridori, mossiere il sindaco di Firenze Dario Nardella. Sulle colline attorno a Fiesole e lungo le strade del Mugello gruppo sempre compatto che giungeva così a Sesto per i 4 giri finali transitando dinanzi alla casa dove abitava Martini. Nell’ultima tornata qualche tentativo ma il gruppo non concede spazio poi la caduta, i tentativi degli azzurri e l’epilogo con il successo del milanese Moschetti.

ORDINE DI ARRIVO: 1) Matteo Moschetti (Trek Segafredo) Km 162, in 3h50’32”, media Km 42,123; 2) Mikel Gardoki Aristi (Euskaltel Euskadi); 3) Samuele Zambelli (Naz. Italia); 4) Jon Aberasturi (Caja Rural Seguros); 5) Luca Colnaghi (Nazionale Italiana); 6) Lonardi; 7) Gandin; 8) Nencini; 9) Tesfatsion; 10) Mayrhofer.

Antonio Mannori

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La gara da Firenze a Sesto su strade che hanno fatto la storia della bici. Il milanese si impone davanti a Gardoki Aristi e all'azzurro Zambelli.

SESTO FIORENTINO - La prima edizione di “Per Sempre Alfredo” a ricordare Alfredo Martini, l’uomo simbolo e immagine del nostro ciclismo è stata firmata sul traguardo di Sesto Fiorentino dal velocista milanese Matteo Moschetti della Trek Segafredo. Un felicissimo momento per questa forte compagine, con la vittoria del più celebre Jasper Stuyven nella Milano-Sanremo di sabato, e questa del bravo Moschetti che era considerato tra i favoriti della corsa fiorentina. L’ultima sua vittoria nel 2020 alla Challenge Mallorca, poi la frattura dell’anca, ed oggi di nuovo il sorriso.

Una gara su strade che hanno fatto la storia del ciclismo, da quelle iniziali che hanno riportato alla mente i mondiali del 2013, a quelle del Mugello, terra di campioni, Gastone Nencini, i fratelli Mario e Vasco Baroni, Guido Boni ed altri. E poi i luoghi cari ad Alfredo Martini, come Calenzano, zona di nascita 100 anni fa, e Sesto dove abitava e dove morì a 84 anni nell’agosto 2014. La gara in pratica ha visto sempre il gruppo compatto e sono state due le emozioni agonistiche della gara. La prima a 3 Km circa dal traguardo quando in un finale veloce e convulso con le squadre impegnate nel favorire la migliore posizione dei rispettivi velocisti, si è verificata una maxi-caduta che ha coinvolto tra gli altri anche gli attesi Mareczko, Battaglini, Fiorelli e Malucelli. Davanti sono così rimasti una ventina di corridori che Moschetti ha regolato con sicurezza conquistando questa corsa nel ricordo di Alfredo Martini. Ai posti d’onore lo spagnolo Aristi, per lui identico risultato nella recente Valenciana dietro Manzin, e Zambelli, azzurro nella Nazionale Italiana guidata da Cassani e Amadori che ha provato fino all’ultimo a centrare il successo. E bravissimo tra gli azzurri il toscano Tommaso Nencini, finito nella Top Ten ed il migliore dei giovani in gara, mentre il gran premio della montagna a Le Croci di Calenzano è stato vinto da Scaroni. Il via con il sole ma anche un forte vento di tramontana dal Piazzale Michelangelo ai 134 corridori, mossiere il sindaco di Firenze Dario Nardella. Sulle colline attorno a Fiesole e lungo le strade del Mugello gruppo sempre compatto che giungeva così a Sesto per i 4 giri finali transitando dinanzi alla casa dove abitava Martini. Nell’ultima tornata qualche tentativo ma il gruppo non concede spazio poi la caduta, i tentativi degli azzurri e l’epilogo con il successo del milanese Moschetti.

ORDINE DI ARRIVO: 1) Matteo Moschetti (Trek Segafredo) Km 162, in 3h50’32”, media Km 42,123; 2) Mikel Gardoki Aristi (Euskaltel Euskadi); 3) Samuele Zambelli (Naz. Italia); 4) Jon Aberasturi (Caja Rural Seguros); 5) Luca Colnaghi (Nazionale Italiana); 6) Lonardi; 7) Gandin; 8) Nencini; 9) Tesfatsion; 10) Mayrhofer.

Antonio Mannori

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