La Nazionale Downhill accompagnata in ritiro dai tecnici del Centro Studi FCI per una nuova tappa di un percorso nato dai tavoli di confronto del primo lockdown: “Sinergia tra discipline, lavoro di gestione dello stress e team building”
Parola d’ordine: multidisciplinarietà. Un tassello su cui la Federazione Ciclistica Italiana sta dimostrando di voler puntare sempre di più, piantando semi e facendosi trovare pronti a raccoglierne i frutti. Ne è un esempio il ritiro della Nazionale Downhill, accompagnata a Talamello dai tecnici del Centro Studi FCI. Mischiare le carte per arricchirsi di tecnica, esperienza e nuovi stimoli: questo il primo passo di un percorso cominciato più di un anno fa, in occasione del primo lockdown. Un periodo di stop agonistico che ha permesso di aprire più di un tavolo di confronto, consentendo al Centro Studi federale di mettersi a disposizione delle squadre nazionali, studiandone insieme esigenze e priorità.
A Talamello si è passati dalla teoria alla pratica: “A marzo 2020 ho rinnovato la mia disponibilità a supportare i vari CT facendo da collante tra le risorse Centro Studi e le nazionali” racconta Diego Bragato, tecnico del Settore Studi che da tempo affianca il CT Marco Villa. Che aggiunge: “Nel corso degli anni ho lavorato molto con strada e pista, ma ho deciso di mettermi a disposizione anche per le altre realtà. Dopo aver affiancato Lupi e i ragazzi della BMX, abbiamo intrapreso un cammino sinergico con la Nazionale Downhill”. Il primo incontro qualche mese fa, “quando sono intervenuto ad un loro raduno per capire quali fossero esigenze e priorità: abbiamo deciso assieme che la precedenza andasse all’aspetto mentale”.
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(video a cura di Davide Zucchini)
Da qui la collaborazione con Elisabetta Borgia, docente di psicologia dello sport del Centro Studi federale. “Ne è nato un grande lavoro di gestione dello stress prima della gara attraverso routine specifiche, oltre ad un percorso basato sul dialogo interno e la gestione dell’errore durante la prova” spiega ancora Bragato. E aggiunge: “Il lavoro si sta dimostrando utile soprattutto per una disciplina come il Downhill, in cui la concentrazione deve essere sempre al massimo, evitando che una sbavatura diventi motivo per rovinare l’intera prova. A questo abbiamo aggiunto un impegno sulla parte atletica, fornendo a chi ne aveva bisogno supporto sui protocolli di riscaldamento”.
Apporondisce la dottoressa Borgia, diplomata in preparazione fisica presso il CONI e motivata a fornire all’atleta un supporto a 360 gradi: “Stiamo inoltre cercando col tempo di curare l’aspetto del team building, formando un gruppo di persone che condividono la stessa passione ma che magari si vedono poco, vista anche la situazione pandemica in corso. E’ stato un raduno incentrato su prove sia libere sia cronometrate, per poi passare nello specifico a una simulazione di gara. L’obiettivo è presentarci alle prime prove di Coppa del Mondo con degli automatismi ben oliati e non ancora arrugginiti dalla stagione scorsa”.
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Special guest per un giorno a Talamello è stato Davide Cassani, Coordinatore delle Squadre Nazionali di ciclismo e da sempre attento alla sinergia tra diverse discipline: “Ho trovato un gruppo molto affiatato. È fondamentale che il Centro Studi dia il suo contributo: in base ai dati raccolti saranno infatti realizzati dei protocolli utili all’attività”.
Feedback più che positivi da parte degli atleti e del CT della Nazionale Dowhill, Roberto Vernassa: “A Talamello si è rinnovato un incontro con i tecnici del centro studi per proseguire un lavoro iniziato insieme la passata stagione. Questo è il secondo appuntamento della stagione: un percorso che ritengo interessante e utile, visto il successo riscosso dai ragazzi. Questa continuità ci sta anche aiutando ad aprire un confronto più tra atleti e tecnici, e la cosa a mio giudizio sta funzionando molto bene”.
Valentina Vercillo
Comunicazione FCI