A Cagliari da oggi fino al 4 maggio la riunione del massimo organo della Federazione Internazionale. Nei saluti iniziali ha ricordato il ruolo dell’Italia e la necessità di lavorare tutti insieme per la soluzione delle questioni ancora aperte.
Si è aperta, nella giornata di oggi, a Cagliari la riunione del Direttivo UCI che si concluderà il 4 maggio. All’inizio dei lavori ha portato il saluto della Federazione Ciclistica Italiana il presidente Cordiano Dagnoni, che, nel suo intervento, ha ricordato il ruolo dell’Italia all’interno dell’organizzazione: “L’Italia del ciclismo ha sempre pensato che per poter sviluppare uno sport moderno sia necessario la condivisione degli obiettivi e trovare una sintesi tra le varie esigenze. Lo sport è in grado di contribuire alla crescita complessiva dei popoli, lottando per la pace, contro le diseguaglianze, le discriminazioni, il razzismo e ogni forma di intolleranza.
Il movimento ciclistico, in questi anni, ha dimostrato di essere in prima linea in questo sforzo, in una gara di solidarietà che ha permesso, per esempio, alle cicliste afgane di inseguire i propri sogni o agli amici ucraini di prepararsi nonostante la guerra. Ma ci sono ancora tante cose da fare e il mio augurio che in questi giorni si possano raggiungere importanti risultati”.
Da ricordare che all’interno del Direttivo della Federazione internazionale sono presenti ben due rappresentanti del nostro Paese: il vicepresidente (e presidente della UEC), Enrico Della Casa, sardo di adizione essendo lui di origini emiliane ma che da tempo vive a Gesturi, e Daniela Isetti.