A chiusura della cinque giorni sono stati 583 gli atleti che si sono schierati sulla linea di partenza della varie discipline, in rappresentanza di 23 nazioni.
PILA – Con l’edizione 2021 del Campionato europeo giovanile di MountainBike di Pila (Valle d’Aosta) va in archivio un percorso durato tre anni, un periodo caratterizzato dal grande lavoro, sia sul tracciato, curato da Paolo Pesse, sia sotto l’aspetto organizzativo. Un Comitato che, passo dopo passo, ha sempre cercato di assicurare ai tantissimi iscritti e a tutto il loro entourage il massimo, sotto tutti i fronti: la logistica, il lato agonistico e l’aspetto sanitario, che mai come quest’anno ha impegnato a fondo la macchina organizzativa.
“Siamo contentissimi di com’è andata – commenta Felice Piccolo, presidente del Comitato organizzatore della manifestazione continentale -, soprattutto quest’anno, reduci da un’annata complessa a causa dell’emergenza pandemica, che non poco ha complicato l’organizzazione di questa edizione dell’Europeo giovanile. Ma la soddisfazione è di aver completato un triennio sempre in crescendo, sotto tutti i punti di vista e, a conferma di questo, sono tantissimi gli attestati di stima ricevuti, l’instaurazione di molti nuovi rapporti di amicizia e di scambio di esperienza con atleti, allenatori e accompagnatori dei Paesi stranieri. Nel triennio abbiamo costruito una squadra ottima, che sempre si è spesa al cento per cento per dare il massimo supporto e che con brillantezza ha risolto ogni tipo di problematica che si è presentata. Non nascondo un poco di tristezza per essere giunto al termine di questa edizione e di aver passato l’ideale testimone alla Svizzera, al Canton Ticino. Ora pensiamo a riposarci ma a breve inizieremo a concentrarci sul futuro e sulle risorse che ci offre il nostro comprensorio”.
Un’edizione dai numeri da capogiro. In primo luogo per i partecipanti; a chiusura della cinque giorni sono stati 583 gli atleti che si sono schierati sulla linea di partenza della varie discipline, in rappresentanza di 23 nazioni. Numeri di assoluto rilievo per quanto concerne le interazioni con i profili Facebook e Instagram e per le dirette sui canali YouTube, autentica e apprezzatissima novità dell’edizione 2021.
L’ideale passaggio di consegne – sancito sul palco delle cerimonie protocollari tra i due Comitati organizzatori, con un premio donato dalla presidenza del Consiglio regionale, alla presenza del vice presidente Paolo Sammaritani – è scandito anche dalla lettura dei risultati del medagliere: a imporsi è proprio la Svizzera, con dieci medaglie (3 ori, 6 argenti e 1 bronzo), davanti alla Germania (4; 3-0-1) e all’Austria (4; 2-0-2). Quinta l’Italia, anche lei a dieci metalli collezionati, ma un solo oro, a fronte di 4 argenti e 5 bronzi.
“È stata un’esperienza straordinaria – chiosa Francesca Pellizzer, presidente del Comitato valdostano della Fci -, e posso affermare che siamo fieri dei risultati ottenuti. L’adesione è stata altissima: 583 atleti iscritti, soltanto tre in meno dell’edizione 2019 e questo nonostante la pandemia e la data della manifestazione, quest’anno programmata a fine giugno, con le scuole ancora aperte in molti Paesi europei. L’aspetto organizzativo ha superato ogni più rosea aspettative e anche la spada di Damocle dei tamponi anti-Covid ha avuto un epilogo perfetto, a partire dalla programmazione e la prenotazione dei test: tantissimi tamponi effettuati – un migliaio tra mercoledì e giovedì -, nessun intoppo e ‘bolla’ di Pila gestita in assoluta sicurezza e, soprattutto, nessun test positivo nella settimana di gare. Di questo dobbiamo ringraziare l’assessore alla sanità Roberto Barmasse per il preziosissimo contributo. Poi, i riscontri promozionali; moltissime persone da ogni parte d’Europa arrivate sul nostro territorio, ‘social’ e contributi video che hanno davvero fatto il giro del continente, a diffondere le bellezze della nostra regione – grazie al prezioso aiuto dell’assessore allo sport Jean-Pierre Guichardaz – e, perché no, dell’efficienza della macchina organizzatrice”.