Il volume si presenta in tre sezioni, ciascuna affidata a uno degli autori, che insieme danno una visione complessiva di una parte della storia della nostra società, testimoniando la sensibilità di Pio X a cogliere ogni aspetto della vita e delle attività umane per meglio esprimere il suo magistero

Come l’approssimarsi dei Giochi Olimpici di Londra 2012 era stato il pretesto per portare a termine il primo volume della collana del Centro studi San Pio X, “Pio X, le Olimpiadi e lo sport” (editrice San Liberale, Treviso 2012), stavolta la partenza, il 26 maggio 2013, dell’ultima tappa del 96° Giro d’Italia proprio da Riese Pio X, paese natale di papa Sarto, è stata la circostanza che ha spinto gli autori ad approfondire l’argomento.

Di primo acchito ci si potrebbe chiedere in che modo un mezzo di locomozione, che negli anni della vita di Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto, Riese 2 giugno 1835 – Roma, 20 agosto 1914) vede una sua evoluzione tecnica, passando da strumento di svago e di divertimento per i ceti sociali più abbienti a mezzo di spostamento popolare, ha a che fare con la Chiesa, il magistero, la pastorale. La spiegazione è molto semplice: la Chiesa vive ed opera all’interno della storia, ogni nuovo strumento frutto delle scoperte scientifiche non ha solo un valore strumentale, riguarda l’uomo, il suo modo di porsi di fronte alla vita. Le questioni che il tema dell’uso della bicicletta incrocia riguardano la storia sociale, quella del costume, il modello ideale di prete, declinato nelle modalità quotidiane del ministero.

Fu proprio papa Pio X, infatti, com’era già avvenuto per le Olimpiadi e lo sport in generale, il primo a doversi confrontare con il discusso tema dell’uso della bicicletta da parte del clero. Egli, vescovo di Mantova, si espresse chiaramente contro l’utilizzo della bicicletta per i sacerdoti mantovani, ma, viste le pressioni, fu anche possibilista verso il suo impiego, dando ancora una volta prova di una sensibilità particolare ad accogliere la novità, pur con le necessarie precauzioni. A confrontarsi erano due questioni entrambe importanti: il decoro dell’immagine del prete e le urgenze del ministero. Il tema, nel giro di pochi anni, era destinato a perdere di consistenza, come pure i divieti imposti giacché, da un lato altri mezzi di locomozione (vetturette, motocicli, automobili) stavano facendo la loro apparizione, dall’altro la bicicletta era oramai molto popolare e diffusa tra la popolazione di ogni ceto sociale.

Il volume si presenta in tre sezioni, ciascuna affidata ad uno degli autori, che insieme danno una visione complessiva di una parte della storia della nostra società, testimoniando al contempo, la sensibilità di Pio X a cogliere ogni aspetto della vita e delle attività umane per meglio esprimere il suo Magistero. Antonella Stelitano si è occupata della parte prettamente sportiva, dipingendo un quadro complessivo del ciclismo in Italia e a Treviso a cavallo tra Ottocento e Novecento.

Alejandro Mario Dieguez ha raccolto minuziosamente la documentazione, molta della quale inedita, che ripercorre la storia dell’uso della bicicletta da parte del clero in questo periodo storico. Quirino Bortolato si è occupato dalla sezione dedicata alla bicicletta sotto il profilo meccanico e scientifico.

Si tratta di un testo semplice, ordinato e pensato per essere accessibile a tutti, sempre tenendo fede alla precisione delle fonti.

Bicicletta, società e Chiesa ai tempi di Pio X

di Antonella Stelitano, Quirino Bortolato, Alejandro Mario Dieguez

Collana Centro Studi San Pio X – n. 2

pagine 176, euro 15

2013 San Liberale

SCHEDE AUTORI

Antonella Stelitano, di Treviso, giornalista, laureata in Relazioni Internazionali, si dedica da anni agli studi su sport, pace, diritti umani e movimento olimpico ed è stata intervistata dal «New York Times» in qualità di esperta di sport e relazioni internazionali. Ha pubblicato sull’argomento vari saggi, oltre ai volumi: Olimpiadi e Politica, il CIO nel sistema delle Relazioni Internazionali (Forum Editrice, 2008), con Jacopo Tognon Sport, Unione Europea e Diritti Umani. Il fenomeno sportivo e le sue funzioni nelle normative comunitarie e internazionali (Cleup, 2011) e Le Olimpiadi all’ONU. Le Nazioni Unite e lo sport dall’embargo all’Olimpismo (Cleup, 2012), con Quirino Bortolato e Alejandro Dieguez Pio X, le Olimpiadi e lo sport (San Liberale, 2012).

Quirino Bortolato, di Salzano, laureato in Fisica, ha insegnato matematica e fisica dal 1970 al 2011, con esperienze prelaurea. Accanto agli studi legati alla storia della fisica e della matematica ha effettuato ricerche sulla vita e sull’opera di San Pio X. È socio ordinario dell’Ateneo di Treviso. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni apparse tra il 1973 e il 2012, tra le quali La casa natale di Pio X ed il Museo di S. Pio X (Fondazione Giuseppe Sarto, 1992), e contributi apparsi in I papi del XX secolo (Acelum, 1997), Il Museo di san Pio X a Salzano (Amministrazione Comunale di Salzano, 1999) e Before and after Luca Pacioli (Centro Studi “Mario Pancrazi” di Sansepolcro, 2011). Con Antonella Stelitano e Alejandro Dieguez ha scritto Pio X, le Olimpiadi e lo sport (San Liberale, 2012). È componente del Comitato diocesano per il Centenario della morte di San Pio X, istituito dal vescovo di Treviso, e della Segreteria operativa che cura le funzioni organizzative.

Alejandro Mario Dieguez, di Buenos Aires, assistente dell’Archivio Segreto Vaticano, dal 1999 si occupa del riordinamento e l’inventariazione di fondi archivistici del Novecento, in particolare delle carte private del pontefice San Pio X, sulle quali ha pubblicato: L’archivio particolare di Pio X. Cenni storici e inventario (Archivio Segreto Vaticano, 2003), Le carte del «sacro tavolo». Aspetti del pontificato di Pio X dai documenti del suo archivio privato (Archivio Segreto Vaticano, 2006), «Carte Pio X». Scritti, omelie, conferenze e lettere di Giuseppe Sarto. Cenni storici, inventario e appendice documentaria (Archivio Segreto Vaticano, 2010). Con Antonella Stelitano e Quirino Bortolato ha scritto Pio X, le Olimpiadi e lo sport (San Liberale 2012). È componente del Comitato diocesano istituito dal vescovo di Treviso e del Gruppo di lavoro istituito dalla diocesi di Mantova per il Centenario della morte di San Pio X.

Allegati:

Federciclismo

Federazione Ciclistica Italiana





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Consigli per la lettura: "Bicicletta, società e Chiesa ai tempi di Pio X"

Il volume si presenta in tre sezioni, ciascuna affidata a uno degli autori, che insieme danno una visione complessiva di una parte della storia della nostra società, testimoniando la sensibilità di Pio X a cogliere ogni aspetto della vita e delle attività umane per meglio esprimere il suo magistero

Il volume si presenta in tre sezioni, ciascuna affidata a uno degli autori, che insieme danno una visione complessiva di una parte della storia della nostra società, testimoniando la sensibilità di Pio X a cogliere ogni aspetto della vita e delle attività umane per meglio esprimere il suo magistero

Come l’approssimarsi dei Giochi Olimpici di Londra 2012 era stato il pretesto per portare a termine il primo volume della collana del Centro studi San Pio X, “Pio X, le Olimpiadi e lo sport” (editrice San Liberale, Treviso 2012), stavolta la partenza, il 26 maggio 2013, dell’ultima tappa del 96° Giro d’Italia proprio da Riese Pio X, paese natale di papa Sarto, è stata la circostanza che ha spinto gli autori ad approfondire l’argomento.

Di primo acchito ci si potrebbe chiedere in che modo un mezzo di locomozione, che negli anni della vita di Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto, Riese 2 giugno 1835 – Roma, 20 agosto 1914) vede una sua evoluzione tecnica, passando da strumento di svago e di divertimento per i ceti sociali più abbienti a mezzo di spostamento popolare, ha a che fare con la Chiesa, il magistero, la pastorale. La spiegazione è molto semplice: la Chiesa vive ed opera all’interno della storia, ogni nuovo strumento frutto delle scoperte scientifiche non ha solo un valore strumentale, riguarda l’uomo, il suo modo di porsi di fronte alla vita. Le questioni che il tema dell’uso della bicicletta incrocia riguardano la storia sociale, quella del costume, il modello ideale di prete, declinato nelle modalità quotidiane del ministero.

Fu proprio papa Pio X, infatti, com’era già avvenuto per le Olimpiadi e lo sport in generale, il primo a doversi confrontare con il discusso tema dell’uso della bicicletta da parte del clero. Egli, vescovo di Mantova, si espresse chiaramente contro l’utilizzo della bicicletta per i sacerdoti mantovani, ma, viste le pressioni, fu anche possibilista verso il suo impiego, dando ancora una volta prova di una sensibilità particolare ad accogliere la novità, pur con le necessarie precauzioni. A confrontarsi erano due questioni entrambe importanti: il decoro dell’immagine del prete e le urgenze del ministero. Il tema, nel giro di pochi anni, era destinato a perdere di consistenza, come pure i divieti imposti giacché, da un lato altri mezzi di locomozione (vetturette, motocicli, automobili) stavano facendo la loro apparizione, dall’altro la bicicletta era oramai molto popolare e diffusa tra la popolazione di ogni ceto sociale.

Il volume si presenta in tre sezioni, ciascuna affidata ad uno degli autori, che insieme danno una visione complessiva di una parte della storia della nostra società, testimoniando al contempo, la sensibilità di Pio X a cogliere ogni aspetto della vita e delle attività umane per meglio esprimere il suo Magistero. Antonella Stelitano si è occupata della parte prettamente sportiva, dipingendo un quadro complessivo del ciclismo in Italia e a Treviso a cavallo tra Ottocento e Novecento.

Alejandro Mario Dieguez ha raccolto minuziosamente la documentazione, molta della quale inedita, che ripercorre la storia dell’uso della bicicletta da parte del clero in questo periodo storico. Quirino Bortolato si è occupato dalla sezione dedicata alla bicicletta sotto il profilo meccanico e scientifico.

Si tratta di un testo semplice, ordinato e pensato per essere accessibile a tutti, sempre tenendo fede alla precisione delle fonti.

Bicicletta, società e Chiesa ai tempi di Pio X

di Antonella Stelitano, Quirino Bortolato, Alejandro Mario Dieguez

Collana Centro Studi San Pio X – n. 2

pagine 176, euro 15

2013 San Liberale

SCHEDE AUTORI

Antonella Stelitano, di Treviso, giornalista, laureata in Relazioni Internazionali, si dedica da anni agli studi su sport, pace, diritti umani e movimento olimpico ed è stata intervistata dal «New York Times» in qualità di esperta di sport e relazioni internazionali. Ha pubblicato sull’argomento vari saggi, oltre ai volumi: Olimpiadi e Politica, il CIO nel sistema delle Relazioni Internazionali (Forum Editrice, 2008), con Jacopo Tognon Sport, Unione Europea e Diritti Umani. Il fenomeno sportivo e le sue funzioni nelle normative comunitarie e internazionali (Cleup, 2011) e Le Olimpiadi all’ONU. Le Nazioni Unite e lo sport dall’embargo all’Olimpismo (Cleup, 2012), con Quirino Bortolato e Alejandro Dieguez Pio X, le Olimpiadi e lo sport (San Liberale, 2012).

Quirino Bortolato, di Salzano, laureato in Fisica, ha insegnato matematica e fisica dal 1970 al 2011, con esperienze prelaurea. Accanto agli studi legati alla storia della fisica e della matematica ha effettuato ricerche sulla vita e sull’opera di San Pio X. È socio ordinario dell’Ateneo di Treviso. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni apparse tra il 1973 e il 2012, tra le quali La casa natale di Pio X ed il Museo di S. Pio X (Fondazione Giuseppe Sarto, 1992), e contributi apparsi in I papi del XX secolo (Acelum, 1997), Il Museo di san Pio X a Salzano (Amministrazione Comunale di Salzano, 1999) e Before and after Luca Pacioli (Centro Studi “Mario Pancrazi” di Sansepolcro, 2011). Con Antonella Stelitano e Alejandro Dieguez ha scritto Pio X, le Olimpiadi e lo sport (San Liberale, 2012). È componente del Comitato diocesano per il Centenario della morte di San Pio X, istituito dal vescovo di Treviso, e della Segreteria operativa che cura le funzioni organizzative.

Alejandro Mario Dieguez, di Buenos Aires, assistente dell’Archivio Segreto Vaticano, dal 1999 si occupa del riordinamento e l’inventariazione di fondi archivistici del Novecento, in particolare delle carte private del pontefice San Pio X, sulle quali ha pubblicato: L’archivio particolare di Pio X. Cenni storici e inventario (Archivio Segreto Vaticano, 2003), Le carte del «sacro tavolo». Aspetti del pontificato di Pio X dai documenti del suo archivio privato (Archivio Segreto Vaticano, 2006), «Carte Pio X». Scritti, omelie, conferenze e lettere di Giuseppe Sarto. Cenni storici, inventario e appendice documentaria (Archivio Segreto Vaticano, 2010). Con Antonella Stelitano e Quirino Bortolato ha scritto Pio X, le Olimpiadi e lo sport (San Liberale 2012). È componente del Comitato diocesano istituito dal vescovo di Treviso e del Gruppo di lavoro istituito dalla diocesi di Mantova per il Centenario della morte di San Pio X.

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Consigli per la lettura: "Bicicletta, società e Chiesa ai tempi di Pio X"

Il volume si presenta in tre sezioni, ciascuna affidata a uno degli autori, che insieme danno una visione complessiva di una parte della storia della nostra società, testimoniando la sensibilità di Pio X a cogliere ogni aspetto della vita e delle attività umane per meglio esprimere il suo magistero

Come l’approssimarsi dei Giochi Olimpici di Londra 2012 era stato il pretesto per portare a termine il primo volume della collana del Centro studi San Pio X, “Pio X, le Olimpiadi e lo sport” (editrice San Liberale, Treviso 2012), stavolta la partenza, il 26 maggio 2013, dell’ultima tappa del 96° Giro d’Italia proprio da Riese Pio X, paese natale di papa Sarto, è stata la circostanza che ha spinto gli autori ad approfondire l’argomento.

Di primo acchito ci si potrebbe chiedere in che modo un mezzo di locomozione, che negli anni della vita di Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto, Riese 2 giugno 1835 – Roma, 20 agosto 1914) vede una sua evoluzione tecnica, passando da strumento di svago e di divertimento per i ceti sociali più abbienti a mezzo di spostamento popolare, ha a che fare con la Chiesa, il magistero, la pastorale. La spiegazione è molto semplice: la Chiesa vive ed opera all’interno della storia, ogni nuovo strumento frutto delle scoperte scientifiche non ha solo un valore strumentale, riguarda l’uomo, il suo modo di porsi di fronte alla vita. Le questioni che il tema dell’uso della bicicletta incrocia riguardano la storia sociale, quella del costume, il modello ideale di prete, declinato nelle modalità quotidiane del ministero.

Fu proprio papa Pio X, infatti, com’era già avvenuto per le Olimpiadi e lo sport in generale, il primo a doversi confrontare con il discusso tema dell’uso della bicicletta da parte del clero. Egli, vescovo di Mantova, si espresse chiaramente contro l’utilizzo della bicicletta per i sacerdoti mantovani, ma, viste le pressioni, fu anche possibilista verso il suo impiego, dando ancora una volta prova di una sensibilità particolare ad accogliere la novità, pur con le necessarie precauzioni. A confrontarsi erano due questioni entrambe importanti: il decoro dell’immagine del prete e le urgenze del ministero. Il tema, nel giro di pochi anni, era destinato a perdere di consistenza, come pure i divieti imposti giacché, da un lato altri mezzi di locomozione (vetturette, motocicli, automobili) stavano facendo la loro apparizione, dall’altro la bicicletta era oramai molto popolare e diffusa tra la popolazione di ogni ceto sociale.

Il volume si presenta in tre sezioni, ciascuna affidata ad uno degli autori, che insieme danno una visione complessiva di una parte della storia della nostra società, testimoniando al contempo, la sensibilità di Pio X a cogliere ogni aspetto della vita e delle attività umane per meglio esprimere il suo Magistero. Antonella Stelitano si è occupata della parte prettamente sportiva, dipingendo un quadro complessivo del ciclismo in Italia e a Treviso a cavallo tra Ottocento e Novecento.

Alejandro Mario Dieguez ha raccolto minuziosamente la documentazione, molta della quale inedita, che ripercorre la storia dell’uso della bicicletta da parte del clero in questo periodo storico. Quirino Bortolato si è occupato dalla sezione dedicata alla bicicletta sotto il profilo meccanico e scientifico.

Si tratta di un testo semplice, ordinato e pensato per essere accessibile a tutti, sempre tenendo fede alla precisione delle fonti.

Bicicletta, società e Chiesa ai tempi di Pio X

di Antonella Stelitano, Quirino Bortolato, Alejandro Mario Dieguez

Collana Centro Studi San Pio X – n. 2

pagine 176, euro 15

2013 San Liberale

SCHEDE AUTORI

Antonella Stelitano, di Treviso, giornalista, laureata in Relazioni Internazionali, si dedica da anni agli studi su sport, pace, diritti umani e movimento olimpico ed è stata intervistata dal «New York Times» in qualità di esperta di sport e relazioni internazionali. Ha pubblicato sull’argomento vari saggi, oltre ai volumi: Olimpiadi e Politica, il CIO nel sistema delle Relazioni Internazionali (Forum Editrice, 2008), con Jacopo Tognon Sport, Unione Europea e Diritti Umani. Il fenomeno sportivo e le sue funzioni nelle normative comunitarie e internazionali (Cleup, 2011) e Le Olimpiadi all’ONU. Le Nazioni Unite e lo sport dall’embargo all’Olimpismo (Cleup, 2012), con Quirino Bortolato e Alejandro Dieguez Pio X, le Olimpiadi e lo sport (San Liberale, 2012).

Quirino Bortolato, di Salzano, laureato in Fisica, ha insegnato matematica e fisica dal 1970 al 2011, con esperienze prelaurea. Accanto agli studi legati alla storia della fisica e della matematica ha effettuato ricerche sulla vita e sull’opera di San Pio X. È socio ordinario dell’Ateneo di Treviso. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni apparse tra il 1973 e il 2012, tra le quali La casa natale di Pio X ed il Museo di S. Pio X (Fondazione Giuseppe Sarto, 1992), e contributi apparsi in I papi del XX secolo (Acelum, 1997), Il Museo di san Pio X a Salzano (Amministrazione Comunale di Salzano, 1999) e Before and after Luca Pacioli (Centro Studi “Mario Pancrazi” di Sansepolcro, 2011). Con Antonella Stelitano e Alejandro Dieguez ha scritto Pio X, le Olimpiadi e lo sport (San Liberale, 2012). È componente del Comitato diocesano per il Centenario della morte di San Pio X, istituito dal vescovo di Treviso, e della Segreteria operativa che cura le funzioni organizzative.

Alejandro Mario Dieguez, di Buenos Aires, assistente dell’Archivio Segreto Vaticano, dal 1999 si occupa del riordinamento e l’inventariazione di fondi archivistici del Novecento, in particolare delle carte private del pontefice San Pio X, sulle quali ha pubblicato: L’archivio particolare di Pio X. Cenni storici e inventario (Archivio Segreto Vaticano, 2003), Le carte del «sacro tavolo». Aspetti del pontificato di Pio X dai documenti del suo archivio privato (Archivio Segreto Vaticano, 2006), «Carte Pio X». Scritti, omelie, conferenze e lettere di Giuseppe Sarto. Cenni storici, inventario e appendice documentaria (Archivio Segreto Vaticano, 2010). Con Antonella Stelitano e Quirino Bortolato ha scritto Pio X, le Olimpiadi e lo sport (San Liberale 2012). È componente del Comitato diocesano istituito dal vescovo di Treviso e del Gruppo di lavoro istituito dalla diocesi di Mantova per il Centenario della morte di San Pio X.

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