Vestono la maglia anche gli Under 23 Corvi e Agostinacchio e gli Juniores Viezzi e Ferri. Il freddo ha caratterizzato la 44^ edizione del Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti.

Si celebrati nella giornata di ieri i campionati italiani ciclocross, nel 44° Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti, per le categorie agonistiche che hanno visto il successo di Filippo Fontana e Sara Casasola tra gli elite, Filippo Agostinacchio e Valentina Corvi tra gli U23, Stefano Viezzi e Elisa Ferri tra le juniores.

SINTESI DELLE GARE

DONNE JUNIORES – Il tricolore va sulle spalle della toscana di San Giovanni Valdarno Elisa Ferri. La portacolori della FAS Airport Services Guerciotti Premac, sodalizio organizzatore della rassegna tricolore, ha preso immediatamente il largo, guidando con consapevolezza e commettendo pochissimi errori su un tracciato veloce ma ghiacciato e che quindi riservata insidie e tranelli a ogni cambio di direzione.

Una dote impressionante se si considera che la neo campionessa italiana è al primo anno nella nuova categoria.

«La possibilità di correre all’estero mi ha dato una marcia in più, permettendomi di fare esperienza e di misurarmi con le ragazze europee», conferma Elisa Ferri, al suo ottavo titolo italiano in carriera, il primo nelle categorie internazionali. «Sono rimasta concentrata per tutto l’arco della gara, cercando di mettere spazio tra me e le inseguitrici. Sono veramente contenta di questa maglia e di come sta andando la prima stagione tra le junior: è un ulteriore passo verso il mio obiettivo, che è quello di continuare a fare bene e trasformare il ciclismo nella mia professione».

Hanno ottime prospettive di crescita anche le altre due atlete salite sul podio, a loro volta classe 2007 e al primo anno tra le junior: al secondo posto ha chiuso la friulana del Team Sanfiorese Ilaria Tambosco, con la valdostana Sofia Guichardaz (Team Beltrami TSA Tre Colli) che ha chiuso in terza piazza lasciandosi alle spalle i problemi fisici che l’hanno rallentata in questi mesi.

UOMINI JUNIORES – Si impreziosisce di un’altra prestigiosa maglia il guardaroba dello junior Stefano Viezzi: alla maglia di leader di Coppa del Mondo (che l’azzurro dovrà difendere nelle prossime settimane), oggi il friulano ha aggiunto quella tricolore. Il diciassettenne, portacolori della ASD DP66, ha infatti vinto il titolo italiano degli juniores aggiudicandosi a Cremona il 44° Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti.

Su un tracciato reso viscido dalle rigide temperature notturne e dall’umidità della mattinata, Viezzi ha confermato di essere l’atleta di riferimento della categoria, uscendo nella seconda metà di gara e tagliando il traguardo con 23” di vantaggio sul trevigiano Lorenzo De Longhi (Zanolini Q36.5 Sudtirol) e 26” sul primo anno umbro Mattia Proietti Gagliardoni (FAS Airport Services Guerciotti Premac).

Per lui si tratta del primo titolo italiano in carriera e, soprattutto, di una ulteriore iniezione di fiducia in vista di un finale di stagione ricca di obiettivi. «Difendere la leadership in Coppa del Mondo e giocarmi qualcosa di importante tra tre settimane ai mondiali di Tabor», conferma il fresco campione italiano. «Oggi non è stato facile perché era necessario prendere confidenza con le temperature rigide e il fondo ghiacciato. Io stesso ho commesso un paio di incertezze che potevano costarmi caro, ma per fortuna tutto è andato per il meglio. Visto che a Tabor le condizioni saranno simili, possiamo considerarla una sorta di prova generale. Dedico il successo alla mia famiglia, alla squadra, agli sponsor e a chi mi sta seguendo sin dalle categorie giovanili».

Oltre a Viezzi, celebra anche il ct Daniele Pontoni, che ha assistito a una prova, a cui hanno preso parte 71 atleti, con tanti ragazzi che hanno dato segnali importanti. Nelle prime tornate, per esempio, si sono messi in luce i primi anno Ettore Fabbro e Mattia Agostinacchio, poi messi fuori dai giochi da problemi meccanici. Nel terzo dei cinque giri ecco l’allungo di Viezzi, con Lorenzo De Longhi e Mattia Proietti Gagliardoni che hanno provato, senza fortuna, a restare nella scia del friulano ma capaci di chiudere la loro fatica sul podio.

Di poco alle loro spalle un altro atleta classe 2007, l’umbro Giacomo Serangeli (DP66) e l’emiliano romagnolo Christian Fantini. La top 10 è stata completata da Pietro Duregon, Stefano Sacchet, Diego Nembrini, Riccardo Colombo e Alessio Paludgnach

DONNE U23 – Più forte dell’influenza, già in palla nonostante le sole cinque gare stagionali disputate e più esperta di quanto non facciano pensare i suoi 18 anni. Sono stati questi gli ingredienti che hanno permesso alla valtellinese Valentina Corvi di vincere il titolo italiano di ciclocross tra le Under 23 e di regalare alla sua squadra, nonché sodalizio organizzatore della rassegna tricolore 2024, la sdeconda maglia tricolore dopo quella conquistata dalla junior Elisa Ferri.

La portacolori della FAS Airport Services Guerciotti Premac, al suo primo anno in categoria e lasciatasi alle spalle solo cinque giorni fa un malanno di stagione, ha tagliato per prima il traguardo di Cremona, precedendo di 8” la trentina Giada Borghesi (Team LaPierre Trentino Alè) e di 1’ e 12” la torinese Carlotta Borello (DP66): entrambe le atlete piazzate sono classe 2002, quindi all’ultimo anno in categoria.

«Nonostante l’influenza sapevo di avere una discreta condizione e, essendo questo l’italiano organizzato dal mio team, ci tenevo a fare bene», ammette Valentina Corvi, al suo terzo titolo italiano di specialità dopo quelli di Schio 2020 e Ostia Antica 2022. «Credo di essere stata brava a gestire il momento di difficoltà che ho avuto nella parte centrale della gara, non innervosendomi e continuando a tenere a tiro Giada Borghesi. Nel finale sono riuscita a rientrare sulla battistrada, riuscendo a rilanciare l’azione e vincendo la gara: un successo che voglio dedicare al team, ai miei compagni di squadra e alla mia famiglia, in particolar modo a mio nonno».

Un grande exploit quello della valtellinese, anche per merito delle due rivali che le hanno conteso il successo. A Cremona, infatti, si è vista una grande Giada Borghesi, tornata su livelli elevati dopo una stagione contraddistinta da alti e bassi; è stata proprio la trentina a lanciare il guanto di sfida, prima portando via il terzetto con Corvi e Borello e guadagnando una decina di secondi sulle inseguitrici.

Nelle ultime due tornate, mentre Borello è stata costretta ad alzare il piede dall’acceleratore, davanti si è formato il tandem di testa: brava Valentina Corvi ad accelerare non appena tornata nella scia della trentina, meritandosi così un arrivo in parata e l’abbraccio Paolo e Alessandro Guerciotti dopo il traguardo.

UOMINI U23 – Imitando il campione italiano degli Elite Filippo Fontana, il valdostano Filippo Agostinacchio bissa il successo di Roma confermandosi a Cremona campione italiano di ciclocross degli Under 23.

Il portacolori del team Beltrami TSA Tre Colli, reduce da una lunga campagna tra Olanda e Belgio nelle scorse settimane, ha confermato i pronostici della vigilia prendendo la testa sin dalla prima tornata e gestendo il vantaggio fino al traguardo.

«Non è stata la miglior prestazione della stagione, ma quello che contava oggi era il risultato», conferma il vincitore del 44° Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti. «Oggi, con il tracciato divenuto fangoso e pesante, c’erano molti tratti da affrontare a piedi ed è stato complicato trovare il ritmo. Ora concentriamoci sul finale di stagione, cercando di mettere a frutto le esperienze maturate in questa stagione, soprattutto all’estero».

Se la copertina è dedicata al nuovo campione italiano, spettacolare è stata la sfida per le altre due posizioni sul podio, con una girandola di emozioni e colpi di scena che ha visto contendersi le medaglie Enrico Barazzuol, Tommaso Tabotta, Luca Paletti e Cristian Calligaro, capace di rimediare a una brutta partenza riportandosi prepotentemente in zona podio nel corso della penultima tornata.

Il primo a dover accantonare il sogno medaglie è stato Luca Paletti, incappato in un paio di cadute e scivolato nelle retrovie; è filato tutto liscio invece per il trevigiano Enrico Barazzuol (Team Bosco di Orsago), che conferma le ottime ultime prestazioni indovinando la gara perfetta e mettendosi al collo la medaglia d’argento. Per il corridore veneto 33” di ritardo rispetto al vincitore e una manciata di metri di vantaggio nei confronti del classe 2002 Cristian Calligaro (Ktm Alchemist Powered Brenta), autore di un incredibile ritorno nel finale.

Ai piedi del podio il comunque bravo Tommaso Tabotta (DP66), a sua volta autore di una prova sopra le righe, mentre al quinto posto ha chiuso Samuele Scappini, l’ex due volte campione italiano degli Juniores, al suo primo anno tra gli Under 23. Sesto un altro ragazzo classe 2005, Matteo Ceschin (Team Bosco di Orsago), con Simone Vari settimo, Luca Paletti ottavo, Federico Bolzan nono e il veronese Ettore Prà decimo.

UOMINI ELITE – Sesto exploit tricolore nel cross per il trevigiano di Fregona Filippo Fontana che, a dodici mesi dal successo a Ostia Antica, si conferma campione italiano di ciclocross tra gli Elite. Sul tracciato di Cremona, il portacolori del Centro Sportivo Carabinieri è stato autore di una prova maiuscola, azzeccando le scelte meccaniche e sfoggiando una condizione che, nei piani dell’atleta classe 2000, dovrebbe permettergli di giocarsi un posto ai prossimi Giochi Olimpici nella specialità del cross country.

«A differenza dell’anno scorso ho impostato una preparazione per arrivare al top della condizione già a marzo e aprile, per giocarmi un pass per le Olimpiadi di Parigi», spiega Filippo Fontana. «Quindi, anche se in questa stagione ho corso raramente con i miei avversari odierni, sapevo di avere una buona condizione: sono partito deciso e la scelta di montare due battistrada per il fango si è rivelata la scelta migliore».

Una scelta non scontata, visto che il tracciato, complice l’innalzamento delle temperature, ha cambiato fisionomia proprio a pochi minuti dallo start, con il ghiaccio che ha caratterizzato le prove degli juniores trasformatosi in fango. Tra chi ha pagato dazio anche Gioele Bertolini (CS Esercito), che dopo una partenza difficoltosa è incappato in una serie di scivolate sulle contropendenze del Parco al Po: il valtellinese si è trovato così nel gruppo degli immediati inseguitori con Jakob Dorigoni, già in palla nonostante le poche gare disputate, e l’eterno Cristian Cominelli, biker bresciano classe 1988 e ancora competitivo ai massimi livelli.

Il terzetto si è giocato gli ultimi due posti sul podio fino all’ultimo degli otto giri in programma, momento nel quale l’altoatesino di Vadena Dorigoni è riuscito a guadagnare cinque metri su Bertolini conquistando un altro bel piazzamento a Cremona a distanza di due anni dal successo nella prima edizione del novembre 2021. Bronzo per il valtellinese Bertolini.

DONNE ELITE – Si chiude con la cavalcata tricolore di Sara Casasola la 44° edizione del Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti, gara organizzata a Cremona dalla FAS Airport Services Guerciotti Premac e valevole come campionato italiano di ciclocross.

La friulana, portacolori del team presieduto da Paolo Guerciotti, si è imposta in solitaria nella prova delle Donne Elite, ritrovando quella maglia tricolore che le mancava dal 2019, quando vinse il titolo delle Under 23 all’Idroscalo di Milano nella 40° edizione del GP Guerciotti. Una sorta di chiusura del cerchio, quindi, ma soprattutto la ciliegina sulla torta sulla miglior stagione invernale dell’atleta classe 1999.

«Per chiudere quest’anno mancano ancora tre prove: gli ultimi due round di Coppa del Mondo e il Mondiale di Tabor», ricorda la neo campionessa italiana. «Però posso già ritenermi soddisfatta di quanto fatto: la medaglia di bronzo agli Europei, le tre top 5 in Coppa del Mondo e ora la conquista del titolo nazionale sono risultati che mi inorgogliscono».

E dire che, come la giovane compagna di squadra Valentina Corvi, la friulana ha avuto un avvicinamento tribolato alla rassegna di Cremona, con l’influenza che l’aveva costretta ai box la scorsa settimana.

Un malanno che l’atleta ha evidentemente smaltito in fretta, visto che sin dalle prime pedalate nessuna concorrente è riuscita a tenere il suo ritmo. Con la battistrada in grado di prendere il largo, l’attenzione degli appassionati accordi al Parco al Po di Cremona si è spostata sulla lotta per l’argento, che ha visto misurarsi la trentina Letizia Borghesi (EF Education – Cannondale) e la lissonese Rebecca Gariboldi (Team Cingolani).

Ad avere la meglio è stata la stradista del team statunitense, che così porta a casa Borghesi il terzo metallo pregiato di questa edizione, dopo quelli vinti da mamma Lara Torresani nella prova amatoriale di sabato e dalla sorella minore Giada, seconda nella gara delle Donne Under 23. Soddisfatta della sua prova anche Rebecca Gariboldi, che dopo l’argento vinto a Ostia Antica nel 2023 si conferma sul podio del campionato italiano.

Sorrisi condivisi con gli organizzatori della FAS Airport Services Guerciotti Premac, entusiasti sia per i risultati agonistici del team che per il buon andamento della rassegna tricolore. «Avere oltre 500 atleti al via nella due giorni e aver centrato il record di quattro titoli nazionali con Elisa Ferri, Valentina Corvi, Sara Casasola e nel Team Relay sono sicuramente gli aspetti più positivi di questo weekend», conferma Alessandro Guerciotti, team manager del team e una delle anime organizzative del Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti. «L’ondata di freddo di questo fine settimana ci ha messo alla prova, rendendo il tracciato ancora più selettivo, ma tutto è andato alla perfezione. Possiamo dire di aver iniziato al meglio il 60° anniversario della fondazione dell’azienda Guerciotti, di cui l’Italiano Ciclocross rappresenta solo la prima delle iniziative in programma».

foto di Giorgio De Negri

Allegati:

Federciclismo

Federazione Ciclistica Italiana





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Tricolori Ciclocross - A Fontana e Casasola i titoli elite

Vestono la maglia anche gli Under 23 Corvi e Agostinacchio e gli Juniores Viezzi e Ferri. Il freddo ha caratterizzato la 44^ edizione del Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti.

Vestono la maglia anche gli Under 23 Corvi e Agostinacchio e gli Juniores Viezzi e Ferri. Il freddo ha caratterizzato la 44^ edizione del Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti.

Si celebrati nella giornata di ieri i campionati italiani ciclocross, nel 44° Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti, per le categorie agonistiche che hanno visto il successo di Filippo Fontana e Sara Casasola tra gli elite, Filippo Agostinacchio e Valentina Corvi tra gli U23, Stefano Viezzi e Elisa Ferri tra le juniores.

SINTESI DELLE GARE

DONNE JUNIORES - Il tricolore va sulle spalle della toscana di San Giovanni Valdarno Elisa Ferri. La portacolori della FAS Airport Services Guerciotti Premac, sodalizio organizzatore della rassegna tricolore, ha preso immediatamente il largo, guidando con consapevolezza e commettendo pochissimi errori su un tracciato veloce ma ghiacciato e che quindi riservata insidie e tranelli a ogni cambio di direzione.

Una dote impressionante se si considera che la neo campionessa italiana è al primo anno nella nuova categoria.

«La possibilità di correre all’estero mi ha dato una marcia in più, permettendomi di fare esperienza e di misurarmi con le ragazze europee», conferma Elisa Ferri, al suo ottavo titolo italiano in carriera, il primo nelle categorie internazionali. «Sono rimasta concentrata per tutto l’arco della gara, cercando di mettere spazio tra me e le inseguitrici. Sono veramente contenta di questa maglia e di come sta andando la prima stagione tra le junior: è un ulteriore passo verso il mio obiettivo, che è quello di continuare a fare bene e trasformare il ciclismo nella mia professione».

Hanno ottime prospettive di crescita anche le altre due atlete salite sul podio, a loro volta classe 2007 e al primo anno tra le junior: al secondo posto ha chiuso la friulana del Team Sanfiorese Ilaria Tambosco, con la valdostana Sofia Guichardaz (Team Beltrami TSA Tre Colli) che ha chiuso in terza piazza lasciandosi alle spalle i problemi fisici che l’hanno rallentata in questi mesi.

UOMINI JUNIORES - Si impreziosisce di un’altra prestigiosa maglia il guardaroba dello junior Stefano Viezzi: alla maglia di leader di Coppa del Mondo (che l’azzurro dovrà difendere nelle prossime settimane), oggi il friulano ha aggiunto quella tricolore. Il diciassettenne, portacolori della ASD DP66, ha infatti vinto il titolo italiano degli juniores aggiudicandosi a Cremona il 44° Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti.

Su un tracciato reso viscido dalle rigide temperature notturne e dall’umidità della mattinata, Viezzi ha confermato di essere l’atleta di riferimento della categoria, uscendo nella seconda metà di gara e tagliando il traguardo con 23” di vantaggio sul trevigiano Lorenzo De Longhi (Zanolini Q36.5 Sudtirol) e 26” sul primo anno umbro Mattia Proietti Gagliardoni (FAS Airport Services Guerciotti Premac).

Per lui si tratta del primo titolo italiano in carriera e, soprattutto, di una ulteriore iniezione di fiducia in vista di un finale di stagione ricca di obiettivi. «Difendere la leadership in Coppa del Mondo e giocarmi qualcosa di importante tra tre settimane ai mondiali di Tabor», conferma il fresco campione italiano. «Oggi non è stato facile perché era necessario prendere confidenza con le temperature rigide e il fondo ghiacciato. Io stesso ho commesso un paio di incertezze che potevano costarmi caro, ma per fortuna tutto è andato per il meglio. Visto che a Tabor le condizioni saranno simili, possiamo considerarla una sorta di prova generale. Dedico il successo alla mia famiglia, alla squadra, agli sponsor e a chi mi sta seguendo sin dalle categorie giovanili».

Oltre a Viezzi, celebra anche il ct Daniele Pontoni, che ha assistito a una prova, a cui hanno preso parte 71 atleti, con tanti ragazzi che hanno dato segnali importanti. Nelle prime tornate, per esempio, si sono messi in luce i primi anno Ettore Fabbro e Mattia Agostinacchio, poi messi fuori dai giochi da problemi meccanici. Nel terzo dei cinque giri ecco l’allungo di Viezzi, con Lorenzo De Longhi e Mattia Proietti Gagliardoni che hanno provato, senza fortuna, a restare nella scia del friulano ma capaci di chiudere la loro fatica sul podio.

Di poco alle loro spalle un altro atleta classe 2007, l’umbro Giacomo Serangeli (DP66) e l’emiliano romagnolo Christian Fantini. La top 10 è stata completata da Pietro Duregon, Stefano Sacchet, Diego Nembrini, Riccardo Colombo e Alessio Paludgnach

DONNE U23 - Più forte dell’influenza, già in palla nonostante le sole cinque gare stagionali disputate e più esperta di quanto non facciano pensare i suoi 18 anni. Sono stati questi gli ingredienti che hanno permesso alla valtellinese Valentina Corvi di vincere il titolo italiano di ciclocross tra le Under 23 e di regalare alla sua squadra, nonché sodalizio organizzatore della rassegna tricolore 2024, la sdeconda maglia tricolore dopo quella conquistata dalla junior Elisa Ferri.

La portacolori della FAS Airport Services Guerciotti Premac, al suo primo anno in categoria e lasciatasi alle spalle solo cinque giorni fa un malanno di stagione, ha tagliato per prima il traguardo di Cremona, precedendo di 8” la trentina Giada Borghesi (Team LaPierre Trentino Alè) e di 1’ e 12” la torinese Carlotta Borello (DP66): entrambe le atlete piazzate sono classe 2002, quindi all’ultimo anno in categoria.

«Nonostante l’influenza sapevo di avere una discreta condizione e, essendo questo l’italiano organizzato dal mio team, ci tenevo a fare bene», ammette Valentina Corvi, al suo terzo titolo italiano di specialità dopo quelli di Schio 2020 e Ostia Antica 2022. «Credo di essere stata brava a gestire il momento di difficoltà che ho avuto nella parte centrale della gara, non innervosendomi e continuando a tenere a tiro Giada Borghesi. Nel finale sono riuscita a rientrare sulla battistrada, riuscendo a rilanciare l’azione e vincendo la gara: un successo che voglio dedicare al team, ai miei compagni di squadra e alla mia famiglia, in particolar modo a mio nonno».

Un grande exploit quello della valtellinese, anche per merito delle due rivali che le hanno conteso il successo. A Cremona, infatti, si è vista una grande Giada Borghesi, tornata su livelli elevati dopo una stagione contraddistinta da alti e bassi; è stata proprio la trentina a lanciare il guanto di sfida, prima portando via il terzetto con Corvi e Borello e guadagnando una decina di secondi sulle inseguitrici.

Nelle ultime due tornate, mentre Borello è stata costretta ad alzare il piede dall’acceleratore, davanti si è formato il tandem di testa: brava Valentina Corvi ad accelerare non appena tornata nella scia della trentina, meritandosi così un arrivo in parata e l’abbraccio Paolo e Alessandro Guerciotti dopo il traguardo.

UOMINI U23 - Imitando il campione italiano degli Elite Filippo Fontana, il valdostano Filippo Agostinacchio bissa il successo di Roma confermandosi a Cremona campione italiano di ciclocross degli Under 23.

Il portacolori del team Beltrami TSA Tre Colli, reduce da una lunga campagna tra Olanda e Belgio nelle scorse settimane, ha confermato i pronostici della vigilia prendendo la testa sin dalla prima tornata e gestendo il vantaggio fino al traguardo.

«Non è stata la miglior prestazione della stagione, ma quello che contava oggi era il risultato», conferma il vincitore del 44° Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti. «Oggi, con il tracciato divenuto fangoso e pesante, c’erano molti tratti da affrontare a piedi ed è stato complicato trovare il ritmo. Ora concentriamoci sul finale di stagione, cercando di mettere a frutto le esperienze maturate in questa stagione, soprattutto all’estero».

Se la copertina è dedicata al nuovo campione italiano, spettacolare è stata la sfida per le altre due posizioni sul podio, con una girandola di emozioni e colpi di scena che ha visto contendersi le medaglie Enrico Barazzuol, Tommaso Tabotta, Luca Paletti e Cristian Calligaro, capace di rimediare a una brutta partenza riportandosi prepotentemente in zona podio nel corso della penultima tornata.

Il primo a dover accantonare il sogno medaglie è stato Luca Paletti, incappato in un paio di cadute e scivolato nelle retrovie; è filato tutto liscio invece per il trevigiano Enrico Barazzuol (Team Bosco di Orsago), che conferma le ottime ultime prestazioni indovinando la gara perfetta e mettendosi al collo la medaglia d’argento. Per il corridore veneto 33” di ritardo rispetto al vincitore e una manciata di metri di vantaggio nei confronti del classe 2002 Cristian Calligaro (Ktm Alchemist Powered Brenta), autore di un incredibile ritorno nel finale.

Ai piedi del podio il comunque bravo Tommaso Tabotta (DP66), a sua volta autore di una prova sopra le righe, mentre al quinto posto ha chiuso Samuele Scappini, l’ex due volte campione italiano degli Juniores, al suo primo anno tra gli Under 23. Sesto un altro ragazzo classe 2005, Matteo Ceschin (Team Bosco di Orsago), con Simone Vari settimo, Luca Paletti ottavo, Federico Bolzan nono e il veronese Ettore Prà decimo.

UOMINI ELITE - Sesto exploit tricolore nel cross per il trevigiano di Fregona Filippo Fontana che, a dodici mesi dal successo a Ostia Antica, si conferma campione italiano di ciclocross tra gli Elite. Sul tracciato di Cremona, il portacolori del Centro Sportivo Carabinieri è stato autore di una prova maiuscola, azzeccando le scelte meccaniche e sfoggiando una condizione che, nei piani dell’atleta classe 2000, dovrebbe permettergli di giocarsi un posto ai prossimi Giochi Olimpici nella specialità del cross country.

«A differenza dell’anno scorso ho impostato una preparazione per arrivare al top della condizione già a marzo e aprile, per giocarmi un pass per le Olimpiadi di Parigi», spiega Filippo Fontana. «Quindi, anche se in questa stagione ho corso raramente con i miei avversari odierni, sapevo di avere una buona condizione: sono partito deciso e la scelta di montare due battistrada per il fango si è rivelata la scelta migliore».

Una scelta non scontata, visto che il tracciato, complice l’innalzamento delle temperature, ha cambiato fisionomia proprio a pochi minuti dallo start, con il ghiaccio che ha caratterizzato le prove degli juniores trasformatosi in fango. Tra chi ha pagato dazio anche Gioele Bertolini (CS Esercito), che dopo una partenza difficoltosa è incappato in una serie di scivolate sulle contropendenze del Parco al Po: il valtellinese si è trovato così nel gruppo degli immediati inseguitori con Jakob Dorigoni, già in palla nonostante le poche gare disputate, e l’eterno Cristian Cominelli, biker bresciano classe 1988 e ancora competitivo ai massimi livelli.

Il terzetto si è giocato gli ultimi due posti sul podio fino all’ultimo degli otto giri in programma, momento nel quale l’altoatesino di Vadena Dorigoni è riuscito a guadagnare cinque metri su Bertolini conquistando un altro bel piazzamento a Cremona a distanza di due anni dal successo nella prima edizione del novembre 2021. Bronzo per il valtellinese Bertolini.

DONNE ELITE - Si chiude con la cavalcata tricolore di Sara Casasola la 44° edizione del Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti, gara organizzata a Cremona dalla FAS Airport Services Guerciotti Premac e valevole come campionato italiano di ciclocross.

La friulana, portacolori del team presieduto da Paolo Guerciotti, si è imposta in solitaria nella prova delle Donne Elite, ritrovando quella maglia tricolore che le mancava dal 2019, quando vinse il titolo delle Under 23 all’Idroscalo di Milano nella 40° edizione del GP Guerciotti. Una sorta di chiusura del cerchio, quindi, ma soprattutto la ciliegina sulla torta sulla miglior stagione invernale dell’atleta classe 1999.

«Per chiudere quest’anno mancano ancora tre prove: gli ultimi due round di Coppa del Mondo e il Mondiale di Tabor», ricorda la neo campionessa italiana. «Però posso già ritenermi soddisfatta di quanto fatto: la medaglia di bronzo agli Europei, le tre top 5 in Coppa del Mondo e ora la conquista del titolo nazionale sono risultati che mi inorgogliscono».

E dire che, come la giovane compagna di squadra Valentina Corvi, la friulana ha avuto un avvicinamento tribolato alla rassegna di Cremona, con l’influenza che l’aveva costretta ai box la scorsa settimana.

Un malanno che l’atleta ha evidentemente smaltito in fretta, visto che sin dalle prime pedalate nessuna concorrente è riuscita a tenere il suo ritmo. Con la battistrada in grado di prendere il largo, l’attenzione degli appassionati accordi al Parco al Po di Cremona si è spostata sulla lotta per l’argento, che ha visto misurarsi la trentina Letizia Borghesi (EF Education – Cannondale) e la lissonese Rebecca Gariboldi (Team Cingolani).

Ad avere la meglio è stata la stradista del team statunitense, che così porta a casa Borghesi il terzo metallo pregiato di questa edizione, dopo quelli vinti da mamma Lara Torresani nella prova amatoriale di sabato e dalla sorella minore Giada, seconda nella gara delle Donne Under 23. Soddisfatta della sua prova anche Rebecca Gariboldi, che dopo l’argento vinto a Ostia Antica nel 2023 si conferma sul podio del campionato italiano.

Sorrisi condivisi con gli organizzatori della FAS Airport Services Guerciotti Premac, entusiasti sia per i risultati agonistici del team che per il buon andamento della rassegna tricolore. «Avere oltre 500 atleti al via nella due giorni e aver centrato il record di quattro titoli nazionali con Elisa Ferri, Valentina Corvi, Sara Casasola e nel Team Relay sono sicuramente gli aspetti più positivi di questo weekend», conferma Alessandro Guerciotti, team manager del team e una delle anime organizzative del Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti. «L’ondata di freddo di questo fine settimana ci ha messo alla prova, rendendo il tracciato ancora più selettivo, ma tutto è andato alla perfezione. Possiamo dire di aver iniziato al meglio il 60° anniversario della fondazione dell’azienda Guerciotti, di cui l’Italiano Ciclocross rappresenta solo la prima delle iniziative in programma».

foto di Giorgio De Negri

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Tricolori Ciclocross - A Fontana e Casasola i titoli elite

Vestono la maglia anche gli Under 23 Corvi e Agostinacchio e gli Juniores Viezzi e Ferri. Il freddo ha caratterizzato la 44^ edizione del Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti.

Si celebrati nella giornata di ieri i campionati italiani ciclocross, nel 44° Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti, per le categorie agonistiche che hanno visto il successo di Filippo Fontana e Sara Casasola tra gli elite, Filippo Agostinacchio e Valentina Corvi tra gli U23, Stefano Viezzi e Elisa Ferri tra le juniores.

SINTESI DELLE GARE

DONNE JUNIORES - Il tricolore va sulle spalle della toscana di San Giovanni Valdarno Elisa Ferri. La portacolori della FAS Airport Services Guerciotti Premac, sodalizio organizzatore della rassegna tricolore, ha preso immediatamente il largo, guidando con consapevolezza e commettendo pochissimi errori su un tracciato veloce ma ghiacciato e che quindi riservata insidie e tranelli a ogni cambio di direzione.

Una dote impressionante se si considera che la neo campionessa italiana è al primo anno nella nuova categoria.

«La possibilità di correre all’estero mi ha dato una marcia in più, permettendomi di fare esperienza e di misurarmi con le ragazze europee», conferma Elisa Ferri, al suo ottavo titolo italiano in carriera, il primo nelle categorie internazionali. «Sono rimasta concentrata per tutto l’arco della gara, cercando di mettere spazio tra me e le inseguitrici. Sono veramente contenta di questa maglia e di come sta andando la prima stagione tra le junior: è un ulteriore passo verso il mio obiettivo, che è quello di continuare a fare bene e trasformare il ciclismo nella mia professione».

Hanno ottime prospettive di crescita anche le altre due atlete salite sul podio, a loro volta classe 2007 e al primo anno tra le junior: al secondo posto ha chiuso la friulana del Team Sanfiorese Ilaria Tambosco, con la valdostana Sofia Guichardaz (Team Beltrami TSA Tre Colli) che ha chiuso in terza piazza lasciandosi alle spalle i problemi fisici che l’hanno rallentata in questi mesi.

UOMINI JUNIORES - Si impreziosisce di un’altra prestigiosa maglia il guardaroba dello junior Stefano Viezzi: alla maglia di leader di Coppa del Mondo (che l’azzurro dovrà difendere nelle prossime settimane), oggi il friulano ha aggiunto quella tricolore. Il diciassettenne, portacolori della ASD DP66, ha infatti vinto il titolo italiano degli juniores aggiudicandosi a Cremona il 44° Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti.

Su un tracciato reso viscido dalle rigide temperature notturne e dall’umidità della mattinata, Viezzi ha confermato di essere l’atleta di riferimento della categoria, uscendo nella seconda metà di gara e tagliando il traguardo con 23” di vantaggio sul trevigiano Lorenzo De Longhi (Zanolini Q36.5 Sudtirol) e 26” sul primo anno umbro Mattia Proietti Gagliardoni (FAS Airport Services Guerciotti Premac).

Per lui si tratta del primo titolo italiano in carriera e, soprattutto, di una ulteriore iniezione di fiducia in vista di un finale di stagione ricca di obiettivi. «Difendere la leadership in Coppa del Mondo e giocarmi qualcosa di importante tra tre settimane ai mondiali di Tabor», conferma il fresco campione italiano. «Oggi non è stato facile perché era necessario prendere confidenza con le temperature rigide e il fondo ghiacciato. Io stesso ho commesso un paio di incertezze che potevano costarmi caro, ma per fortuna tutto è andato per il meglio. Visto che a Tabor le condizioni saranno simili, possiamo considerarla una sorta di prova generale. Dedico il successo alla mia famiglia, alla squadra, agli sponsor e a chi mi sta seguendo sin dalle categorie giovanili».

Oltre a Viezzi, celebra anche il ct Daniele Pontoni, che ha assistito a una prova, a cui hanno preso parte 71 atleti, con tanti ragazzi che hanno dato segnali importanti. Nelle prime tornate, per esempio, si sono messi in luce i primi anno Ettore Fabbro e Mattia Agostinacchio, poi messi fuori dai giochi da problemi meccanici. Nel terzo dei cinque giri ecco l’allungo di Viezzi, con Lorenzo De Longhi e Mattia Proietti Gagliardoni che hanno provato, senza fortuna, a restare nella scia del friulano ma capaci di chiudere la loro fatica sul podio.

Di poco alle loro spalle un altro atleta classe 2007, l’umbro Giacomo Serangeli (DP66) e l’emiliano romagnolo Christian Fantini. La top 10 è stata completata da Pietro Duregon, Stefano Sacchet, Diego Nembrini, Riccardo Colombo e Alessio Paludgnach

DONNE U23 - Più forte dell’influenza, già in palla nonostante le sole cinque gare stagionali disputate e più esperta di quanto non facciano pensare i suoi 18 anni. Sono stati questi gli ingredienti che hanno permesso alla valtellinese Valentina Corvi di vincere il titolo italiano di ciclocross tra le Under 23 e di regalare alla sua squadra, nonché sodalizio organizzatore della rassegna tricolore 2024, la sdeconda maglia tricolore dopo quella conquistata dalla junior Elisa Ferri.

La portacolori della FAS Airport Services Guerciotti Premac, al suo primo anno in categoria e lasciatasi alle spalle solo cinque giorni fa un malanno di stagione, ha tagliato per prima il traguardo di Cremona, precedendo di 8” la trentina Giada Borghesi (Team LaPierre Trentino Alè) e di 1’ e 12” la torinese Carlotta Borello (DP66): entrambe le atlete piazzate sono classe 2002, quindi all’ultimo anno in categoria.

«Nonostante l’influenza sapevo di avere una discreta condizione e, essendo questo l’italiano organizzato dal mio team, ci tenevo a fare bene», ammette Valentina Corvi, al suo terzo titolo italiano di specialità dopo quelli di Schio 2020 e Ostia Antica 2022. «Credo di essere stata brava a gestire il momento di difficoltà che ho avuto nella parte centrale della gara, non innervosendomi e continuando a tenere a tiro Giada Borghesi. Nel finale sono riuscita a rientrare sulla battistrada, riuscendo a rilanciare l’azione e vincendo la gara: un successo che voglio dedicare al team, ai miei compagni di squadra e alla mia famiglia, in particolar modo a mio nonno».

Un grande exploit quello della valtellinese, anche per merito delle due rivali che le hanno conteso il successo. A Cremona, infatti, si è vista una grande Giada Borghesi, tornata su livelli elevati dopo una stagione contraddistinta da alti e bassi; è stata proprio la trentina a lanciare il guanto di sfida, prima portando via il terzetto con Corvi e Borello e guadagnando una decina di secondi sulle inseguitrici.

Nelle ultime due tornate, mentre Borello è stata costretta ad alzare il piede dall’acceleratore, davanti si è formato il tandem di testa: brava Valentina Corvi ad accelerare non appena tornata nella scia della trentina, meritandosi così un arrivo in parata e l’abbraccio Paolo e Alessandro Guerciotti dopo il traguardo.

UOMINI U23 - Imitando il campione italiano degli Elite Filippo Fontana, il valdostano Filippo Agostinacchio bissa il successo di Roma confermandosi a Cremona campione italiano di ciclocross degli Under 23.

Il portacolori del team Beltrami TSA Tre Colli, reduce da una lunga campagna tra Olanda e Belgio nelle scorse settimane, ha confermato i pronostici della vigilia prendendo la testa sin dalla prima tornata e gestendo il vantaggio fino al traguardo.

«Non è stata la miglior prestazione della stagione, ma quello che contava oggi era il risultato», conferma il vincitore del 44° Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti. «Oggi, con il tracciato divenuto fangoso e pesante, c’erano molti tratti da affrontare a piedi ed è stato complicato trovare il ritmo. Ora concentriamoci sul finale di stagione, cercando di mettere a frutto le esperienze maturate in questa stagione, soprattutto all’estero».

Se la copertina è dedicata al nuovo campione italiano, spettacolare è stata la sfida per le altre due posizioni sul podio, con una girandola di emozioni e colpi di scena che ha visto contendersi le medaglie Enrico Barazzuol, Tommaso Tabotta, Luca Paletti e Cristian Calligaro, capace di rimediare a una brutta partenza riportandosi prepotentemente in zona podio nel corso della penultima tornata.

Il primo a dover accantonare il sogno medaglie è stato Luca Paletti, incappato in un paio di cadute e scivolato nelle retrovie; è filato tutto liscio invece per il trevigiano Enrico Barazzuol (Team Bosco di Orsago), che conferma le ottime ultime prestazioni indovinando la gara perfetta e mettendosi al collo la medaglia d’argento. Per il corridore veneto 33” di ritardo rispetto al vincitore e una manciata di metri di vantaggio nei confronti del classe 2002 Cristian Calligaro (Ktm Alchemist Powered Brenta), autore di un incredibile ritorno nel finale.

Ai piedi del podio il comunque bravo Tommaso Tabotta (DP66), a sua volta autore di una prova sopra le righe, mentre al quinto posto ha chiuso Samuele Scappini, l’ex due volte campione italiano degli Juniores, al suo primo anno tra gli Under 23. Sesto un altro ragazzo classe 2005, Matteo Ceschin (Team Bosco di Orsago), con Simone Vari settimo, Luca Paletti ottavo, Federico Bolzan nono e il veronese Ettore Prà decimo.

UOMINI ELITE - Sesto exploit tricolore nel cross per il trevigiano di Fregona Filippo Fontana che, a dodici mesi dal successo a Ostia Antica, si conferma campione italiano di ciclocross tra gli Elite. Sul tracciato di Cremona, il portacolori del Centro Sportivo Carabinieri è stato autore di una prova maiuscola, azzeccando le scelte meccaniche e sfoggiando una condizione che, nei piani dell’atleta classe 2000, dovrebbe permettergli di giocarsi un posto ai prossimi Giochi Olimpici nella specialità del cross country.

«A differenza dell’anno scorso ho impostato una preparazione per arrivare al top della condizione già a marzo e aprile, per giocarmi un pass per le Olimpiadi di Parigi», spiega Filippo Fontana. «Quindi, anche se in questa stagione ho corso raramente con i miei avversari odierni, sapevo di avere una buona condizione: sono partito deciso e la scelta di montare due battistrada per il fango si è rivelata la scelta migliore».

Una scelta non scontata, visto che il tracciato, complice l’innalzamento delle temperature, ha cambiato fisionomia proprio a pochi minuti dallo start, con il ghiaccio che ha caratterizzato le prove degli juniores trasformatosi in fango. Tra chi ha pagato dazio anche Gioele Bertolini (CS Esercito), che dopo una partenza difficoltosa è incappato in una serie di scivolate sulle contropendenze del Parco al Po: il valtellinese si è trovato così nel gruppo degli immediati inseguitori con Jakob Dorigoni, già in palla nonostante le poche gare disputate, e l’eterno Cristian Cominelli, biker bresciano classe 1988 e ancora competitivo ai massimi livelli.

Il terzetto si è giocato gli ultimi due posti sul podio fino all’ultimo degli otto giri in programma, momento nel quale l’altoatesino di Vadena Dorigoni è riuscito a guadagnare cinque metri su Bertolini conquistando un altro bel piazzamento a Cremona a distanza di due anni dal successo nella prima edizione del novembre 2021. Bronzo per il valtellinese Bertolini.

DONNE ELITE - Si chiude con la cavalcata tricolore di Sara Casasola la 44° edizione del Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti, gara organizzata a Cremona dalla FAS Airport Services Guerciotti Premac e valevole come campionato italiano di ciclocross.

La friulana, portacolori del team presieduto da Paolo Guerciotti, si è imposta in solitaria nella prova delle Donne Elite, ritrovando quella maglia tricolore che le mancava dal 2019, quando vinse il titolo delle Under 23 all’Idroscalo di Milano nella 40° edizione del GP Guerciotti. Una sorta di chiusura del cerchio, quindi, ma soprattutto la ciliegina sulla torta sulla miglior stagione invernale dell’atleta classe 1999.

«Per chiudere quest’anno mancano ancora tre prove: gli ultimi due round di Coppa del Mondo e il Mondiale di Tabor», ricorda la neo campionessa italiana. «Però posso già ritenermi soddisfatta di quanto fatto: la medaglia di bronzo agli Europei, le tre top 5 in Coppa del Mondo e ora la conquista del titolo nazionale sono risultati che mi inorgogliscono».

E dire che, come la giovane compagna di squadra Valentina Corvi, la friulana ha avuto un avvicinamento tribolato alla rassegna di Cremona, con l’influenza che l’aveva costretta ai box la scorsa settimana.

Un malanno che l’atleta ha evidentemente smaltito in fretta, visto che sin dalle prime pedalate nessuna concorrente è riuscita a tenere il suo ritmo. Con la battistrada in grado di prendere il largo, l’attenzione degli appassionati accordi al Parco al Po di Cremona si è spostata sulla lotta per l’argento, che ha visto misurarsi la trentina Letizia Borghesi (EF Education – Cannondale) e la lissonese Rebecca Gariboldi (Team Cingolani).

Ad avere la meglio è stata la stradista del team statunitense, che così porta a casa Borghesi il terzo metallo pregiato di questa edizione, dopo quelli vinti da mamma Lara Torresani nella prova amatoriale di sabato e dalla sorella minore Giada, seconda nella gara delle Donne Under 23. Soddisfatta della sua prova anche Rebecca Gariboldi, che dopo l’argento vinto a Ostia Antica nel 2023 si conferma sul podio del campionato italiano.

Sorrisi condivisi con gli organizzatori della FAS Airport Services Guerciotti Premac, entusiasti sia per i risultati agonistici del team che per il buon andamento della rassegna tricolore. «Avere oltre 500 atleti al via nella due giorni e aver centrato il record di quattro titoli nazionali con Elisa Ferri, Valentina Corvi, Sara Casasola e nel Team Relay sono sicuramente gli aspetti più positivi di questo weekend», conferma Alessandro Guerciotti, team manager del team e una delle anime organizzative del Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti. «L’ondata di freddo di questo fine settimana ci ha messo alla prova, rendendo il tracciato ancora più selettivo, ma tutto è andato alla perfezione. Possiamo dire di aver iniziato al meglio il 60° anniversario della fondazione dell’azienda Guerciotti, di cui l’Italiano Ciclocross rappresenta solo la prima delle iniziative in programma».

foto di Giorgio De Negri

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